di
Simone Innocenti
Pierantonio Cianti, 71 anni, aveva espresso la sua preoccupazione e pare la volontà di un gesto forte. Inagibili le abitazioni vicine
Avrebbe dovuto lasciare la sua abitazione tra neppure 48 ore, giovedì. E invece durante la notte tra domenica e lunedì scorso in via Garibaldi 8, a Barberino di Mugello, è successo qualcosa: Pierantonio Cianti, camionista in pensione, 71 anni, padre di due gemelli, è morto a seguito di un’esplosione seguita da incendio nella sua abitazione al primo piano di una palazzina. Un fatto avvenuto alle 3,45 quando sono arrivate le prime richieste di soccorso al 112 Nue.
Poteva essere una strage. Durante la notte i vigili del fuoco — intervenuti sul posto — non hanno potuto fare altro che dichiarare inagibili sette case confinanti. Per fortuna non c’è nessun ferito, ma almeno due famiglie dovranno passare la notte fuori.

Le indagini
I carabinieri — coordinati dalla procuratrice Rosa Volpe e dal sostituto Lucia D’Alessandro — stanno ora facendo tutti gli accertamenti del caso. Pur non escludendo alcun scenario, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un gesto volontario. Da circa un anno l’uomo, che era in affitto, sapeva di dover lasciare l’abitazione perché il contratto non gli sarebbe stato rinnovato.
Gli ultimi momenti di «Ciantolo»
Alcuni conoscenti, in paese, raccontano alcune cose ben precise. La prima: da tempo Cianti sarebbe stato molto preoccupato per questa situazione. E nei giorni scorsi avrebbe manifestato la sua angoscia in molti modi. A volte scherzando («Andrò alla Caritas», avrebbe detto) e altre no. In alcuni casi avrebbe detto, entrando in alcuni negozi, di voler fare qualcosa di forte.
Gli ultimi momenti di vita di Cianti, che tutti in paese chiamavano «Ciantolo», sono quelli di una persona apparentemente tranquilla. Domenica sera il pensionato, che fino a qualche anno fa viveva con la madre in un’abitazione nel centro del paese, sarebbe andato a cena con alcuni amici. Una volta tornato a casa, verso le 3 di notte, avrebbe mandato un messaggio alla proprietaria di casa. Un messaggio nel quale — sembra — l’uomo avrebbe fatto riferimento a una promessa e a un comportamento ben preciso.
Di fatto all’incirca mezz’ora dopo il messaggio si sarebbe verificata l’esplosione. I vigili del fuoco — arrivati con tre squadre, un’autobotte e un’autoscala — hanno spento le fiamme e poi sono entrati all’interno dell’abitazione. Il corpo dell’uomo — forse per lo sbalzo dovuto all’esplosione — sarebbe stato trovato nella zona dell’ingresso mentre in salotto i pompieri avrebbero trovato una bombola del gas e una vecchia stufa elettrica. Uno di quei modelli che — sembrerebbe — che sono in grado di fare una piccola fiamma.
Il precedente
Molti dei residenti pensano che quanto accaduto non sia una fatalità e ora saranno gli accertamenti degli inquirenti a stabilire con esattezza che cosa sia accaduto all’interno di quella casa. Certo è che la memoria corre va al primo marzo del 2009 quando — a 40 metri dal luogo di questa esplosione —, sempre in via Garibaldi, una fuga di gas fece saltare in aria una casa, dove morirono Angelina Gonaj (37 anni), sua figlia Dorina (14 anni) e suo figlio Dorian (13 anni). «In quel caso però fu un incidente, oggi come minimo il dubbio c’è», dicono i vicini.
I vigili del fuoco, nel frattempo, hanno messo i sigilli all’abitazione che è finita sotto sequestro mentre, ieri pomeriggio, sono arrivati i tecnici del gas per capire se — per caso — ci fossero altri problemi da eliminare. La salma dell’uomo è stata trasportata all’ospedale di Careggi dove nelle prossime ore la magistratura deciderà se disporre o meno l’esame autoptico. Di fatto da lunedì notte, in via Garibaldi, c’è stato un via vai di persone: alcune di loro raccontano che Cianti — domenica mattina — stesse facendo i pacchi . Forse per andarsene. Parole, queste, che i carabinieri dovranno approfondire nelle prossime ore. La magistratura dovrà anche stabilire se l’esplosione sia stata causata oppure sia stata una disgrazia.
L’esplosione ha causato danni anche al retrostante viale della Repubblica, principale arteria di Barberino di Mugello, che è stato chiuso al traffico. «Per il momento la viabilità è stata interrotta e vediamo se si riuscirà a fare lavori di messa in sicurezza spediti», dice la sindaca Sara Di Maio che ha espresso cordoglio e vicinanza per quanto accaduto.
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9 dicembre 2025 ( modifica il 9 dicembre 2025 | 07:16)
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