di
Maria Teresa Veneziani

La cantante (e imprenditrice): «lo shooting per Yamamay non è stato semplice, era la mia prima volta. Solo l’amore dà serenità»

Rossa è la copertina di Radio Vega, l’ultimo disco della trilogia celebrata con il repack (after dark) appena lanciata e rossa è la lingerie con bustier in pizzo che ha scelto per il suo ruolo di modella della campagna di Natale 2025 di Yamamay. «Eppure il rosso è un colore con il quale non mi sono mai confrontata, ma proprio per questo lo considero per me un nuovo inizio. Io sono sempre in evoluzione, con la musica e con la moda. E poi il contrasto con l’azzurro dei capelli l’ho trovato elegantemente pop, mi piace prendere decisioni un po’ bold».
Per Rose Villain — all’anagrafe Rosa Luini, nata a Milano e quasi americana perché negli States è andata giovanissima inseguendo i sogni che l’hanno portata a diventare cantautrice, rapper, imprenditrice — la musica è come un diario intimo che sente l’esigenza di scrivere per incanalare il lato dark, una vena tragica che convive con un istintivo ottimismo. Le sue anime in apparenza sembrano contrastanti, come quando passa dai body sensuali alle tutone. «Mi sento sempre in evoluzione, esploro tantissimo con i generi. Se ascolto la mia musica sono davvero cambiata, più intimista ma sempre piena di vita…».

Il nuovo album lega i frammenti delle sue anime, rabbia e malinconia, luce e oscurità, amore e distruzione. Chi è dunque Rose?
«La chiamo la mia vena blu, nostalgica, credo si tratti di quella estrema sensibilità che ti fa percepire le fatiche del mondo interno ed esterno in modo amplificato. Quando ero più giovane ne avvertivo il peso sulle spalle, ma poi quando la musica e l’arte mi hanno permesso di fare qualcosa di bello, ho capito che la malinconia e le difficoltà fanno parte della nostra vita. E vanno abbracciate».



















































Ma come si superano le «ombre dell’anima»?
«Guardando in faccia alla vita con estrema positività. In tutto quello che faccio prendo sempre la vita con il sorriso. So di essere contraddittoria, ma sono davvero positiva».

C’entra anche il matrimonio? Dal 2022 è sposata con il suo produttore Andrea Ferrara, in arte Sixpm. L’amore dà serenità?
«Assolutamente sì. È l’unica cosa».

Però lei canta sempre la paura di perderlo…
«Il terrore c’è sempre e poi io sono anche un po’ tragica…».

Ha detto che ammira le donne che usano la moda come rottura: lei nelle foto della campagna passa dal pigiama al completo rosso sexy. Nella vita privata che cosa indossa?
«Devo ammettere che sono tanto pigiamosa, in casa amo tanto il loungwear, mi piacciono le felpone. Ho una vena un po’ da maschiaccio che “vesto” con le felpone e cose oversize, anche se a volte mi piace sentirmi proprio donna e sorprendermi anche un po’; credo che proprio questo interessasse a Yamamay. E poi anche nell’intimo più sexy io non mi vedo mai volgare, perché mi conosco bene, mi vedo simpatica».

Il corpo-esibito tra micro-tute e scollature abissali è la tendenza sul palco e sui red carpet, c’è chi la interpreta come una nuova forma di libertà. Qual è la sua opinione?
«Non ci vedo più una rivendicazione, ma solo una forma artistica».

Ma il corpo delle donne continua o no a essere discriminato?
«Certo che sì. Non c’è un giorno in cui non riceva un messaggio in cui mi si dice “se non fossi una bella ragazza…”, “se non fossi nuda”, “se non avessi il seno grosso”… Il vero problema in questo momento è che è stato permesso all’odio e al bullismo di essere accettati silenziosamente».

Perché tante artiste diventano testimonial di moda? Per vanità?
«Per me c’entra l’orgoglio di sapere che un brand voglia abbinare il suo immaginario al mio che sono abbastanza edgy, non sono una ragazza canonica; ho i capelli azzurri, sono particolare con un immaginario un po’ oscuro. Io lo vedo come un featuring, l’incontro tra due creatività».

Le foto della campagna sono ambientate in montagna e scattate dalla fotografa Britt van der Meijden. Come è nata la collaborazione?
«In modo spontaneo dopo che durante il tour al Forum i ballerini e io abbiamo indossato un body nero Yamamay perché mi piace che l’intimità della musica si rispecchi anche nell’abbigliamento. Lo shooting non è stata la cosa più semplice del mondo perché era la mia prima volta in intimo, ma mi hanno messo a mio agio lasciandomi scegliere look e colori».

Da bambina sognava di diventare come Britney Spears. Ora chi ammira?
«Sono una fanatica di musica e guardo tutti, però ammiro molto il percorso evolutivo che ha avuto Madonna. In più lei è andata sempre contro tutti. È stata punk e ha esplorato ogni tipo di look. Secondo me è proprio la ribelle che sogno di essere».

Un augurio a sé stessa?
«Che questo sia per me solo l’inizio, sia per la mia vita personale che musicale. Che tutte le cose belle di oggi non rappresentino l’apice. In realtà mi piacerebbe molto fare un film con i miei registi del cuore: Guadagnino, Tarantino o Sorrentino».

Come si mantiene in forma?
«Sono vegana, durante il Covid ho imparato a cucinare, ma anche mio marito è bravissimo. In realtà sono una donna pizza… Sono molto sportiva, ho fatto danza per 15 anni e ho giocato a tennis. Quando ci incontriamo in famiglia organizziamo sempre gare, ma no, oggi non faccio sport abitualmente però durante i concerti salto come un grillo per un’ora e mezza».

Ha creato anche una linea di skincare clean e vegan. Pure imprenditrice…
«Ho vissuto per 14 anni negli Stati Uniti e lì il clean beauty è molto importante. Cerco di prendermi cura del mio corpo in maniera un po’ olistica e quando sono tornata in Italia ho creato una linea che non trovavo con performance e colori particolari: ho una pelle molto sensibile e anche i prodotti di make up come il blush contiene aloe vera calmante e acido jaluronico. E poi ho una forte vena imprenditoriale, anche vedere mio padre con la sua azienda (è il fondatore di Tucano, ndr) mi ha molto stimolata».

Progetti? 
«Stiamo finendo le riprese della terza stagione di Nuova Scena per Netflix e continuo a scrivere canzoni, ma in realtà ora voglio prenderla con un po’ di calma perché ho girato per tre anni come una trottola, vorrei dedicarmi più a me stessa e alla mia famiglia».

Come si vede tra 10 anni?
«Magari mamma».

Lei ha avuto un nonno partigiano, ha influenzato il suo attivismo quando denuncia che le donne del pop sono sottovalutate?
«Ero legatissima a nonno Biagio Melloni, fondò le librerie Remainders dove vendeva i libri a metà prezzo perché pensava che tutti avessero il diritto di leggere. Sono stata fortunata perché ho conosciuto tre nonni su quattro, persone incredibili. Intellettuali con personalità pazzesche. L’altra nonna era una insegnante di greco e latino ed era una poetessa. Diciamo che per me le parole sono forse l’unica vera arma che abbiamo contro il male del mondo».

Rose Villain: «Nell'intimo più sexy mi vedo simpatica. Il corpo esibito è una forma artistica»

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9 dicembre 2025 ( modifica il 9 dicembre 2025 | 07:40)