L’ultima cosa che mi serve è un altro ritratto in cui sembro una bambola di porcellana. O anche peggio, Rose: un corpo innaturale e un viso di plastica da offrire a cinema e social media. “Le giovani donne non hanno idea di cosa significhi essere belle”. Una dieta dissennata a base di farmaci dimagranti, il filler per riempire i segni del tempo, il botox per minimizzare le rughe. Mala tempora, Kate. “È devastante. Se l’autostima di una persona è così legata al suo aspetto, è spaventoso”.

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Kate Winslet, la Rose DeWitt Bukater di ‘Titanic’, 50 anni compiuti il 5 ottobre, un Oscar come attrice protagonista nel 2009 per The Reader, debutta alla regia con “Goodbye June” (dal 24 dicembre su Netflix), storia dolceamara di amori e contrasti familiari nata da una sceneggiatura del figlio Joe Anders, 21 anni, avuto con il regista Sam Mendes. Ma qui, in quest’intervista al Times, è sincera, spietata, urticante. Con le colleghe, le donne di spettacolo, le ragazze che si arrampicano sui social network per trovare una vetrina sul mondo: “Sono tutti ossessionati dall’inseguire un’idea di perfezione per ottenere più like su Instagram. Mi fa davvero arrabbiare”.

Joe Anders con la madre Kate Winslet al lancio del film "Goodbye June"

Joe Anders con la madre Kate Winslet al lancio del film “Goodbye June”

“La mancanza di rispetto per la salute è terrificante. Mi dà fastidio ora più che mai”

Si chiama gerascofobia, la paura di invecchiare: ed è un’ossessione precoce. Farmaci e filler sono invece l’esilir di eterna giovinezza: una bugia. “Ci sono momenti in cui penso che sia meglio, quando guardo le attrici agli eventi vestite come vogliono, qualunque sia la loro forma… Ma sanno cosa introducono nel loro corpo? La mancanza di rispetto per la salute è terrificante. Mi dà fastidio ora più che mai. Alcune scelgono di essere se stesse, altre fanno di tutto per non esserlo”, si sfoga Kate Winslet: “È un fottuto caos là fuori”.

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“A quale idea di perfezione aspirano le persone?”

“La mia cosa preferita è quando le mani invecchiano. È la vita, nelle tue mani. Alcune delle donne più belle che conosco – leggi alla voce Helen Mirren e Sigourney Weaver, Toni Collette e Andrea Riseborough, ndr – hanno più di 70 anni, e ciò che mi sconvolge è che le giovani non hanno idea di cosa significhi veramente essere belle. A quale idea di perfezione aspirano le persone?”, si chiede l’attrice. Una risposta l’abbozza: “La colpa è dei social media e del loro effetto sulla salute mentale”. Che si stia ballando sul Titanic, Kate Winslet l’ha avuto chiaro osservando l’immagine di una donna su un articolo della Bbc. “Sembrava un cartone animato. Non si sa davvero che aspetto abbia quella persona: dalle sopracciglia alla bocca, dalle ciglia ai capelli, quella giovane ha paura di essere se stessa. A quale idea di perfezione aspirano le persone?”. Bambole di porcellana, direbbe la Rose di Titanic.