A guidarli passo dopo passo nella trasformazione della loro nuova dimora è stata la maestria dell’architetto Francesco Giordano, capace di ascoltare e interpretare con sensibilità le esigenze della coppia. Ogni scelta, ogni dettaglio, nasceva da un dialogo continuo: dalla disposizione degli spazi alla scelta dei materiali. Durante i lavori sono riaffiorati antichi archi strutturali, alti tre metri, testimonianze preziose dell’anima storica dell’edificio, oggi valorizzati e rivestiti in legno, come quinte teatrali che accompagnano ogni passo della quotidianità e scandiscono il ritmo di una casa pensata per vivere. «L’idea era creare una casa che accogliesse, che abbracciasse, proprio come fa una città quando ci torna familiare», racconta Francesco. E così è nato un nido milanese, caldo e raffinato, che oggi ospita Marco, Roberta e il loro fedele compagno a quattro zampe, Oscar.
L’architetto Francesco Giordano.Foto di Carlo Oriente.

In primo piano Oscar, l’amico a 4 zampe.Foto di Carlo Oriente.
La sinfonia calda del parquet e la luce che definisce gli spazi
Il cuore estetico del progetto prende vita da un moodboard materico sviluppato in stretta collaborazione con i proprietari: superfici naturali, colori caldi e luminosi, dettagli artigianali che scandiscono gli ambienti e creano continuità visiva. Al centro di tutto, il vero protagonista è il parquet in noce americano, un disegno originale concepito da Roberta stessa. «Volevo che il pavimento fosse un racconto», spiega. «Un elemento che collegasse tutte le stanze, come una trama che unisce i capitoli della nostra vita». La geometria pensata — un dialogo tra le quadrotte classiche e la dinamicità della spina francese contemporanea — si snoda in maniera fluida, componendo una sorta di tappeto tridimensionale che guida lo sguardo. Nel living, questo linguaggio materico dialoga con i soffitti decorati da stucchi restaurati, con boiserie sobrie e con sedute scultoree in pelle burro. Le pareti ospitano opere d’arte contemporanea che danno ritmo, mentre una collezione di vinili diventa il filo emotivo della casa: per la coppia, ogni ascolto è una piccola “macchina del tempo”, un modo per rivivere ricordi e momenti speciali, intrecciando musica e memoria in un dialogo costante tra passato e presente.

Nel living, il divano “Standard” di Francesco Binfaré per Edra dialoga con le opere della serie “Liquid Project Site Specific” di Nicolas Denino, che animano la parete alle sue spalle. Al centro, il coffee table “Ilary” in legno di Poltrona Frau.Foto di Carlo Oriente.

Dietro al rivestimento in marmo Crema d’Orcia di Salvatori (in primo piano), si intravede la poltrona “Chiara” di Edra.Foto di Carlo Oriente.

Protagonista il divano “Standard” di Francesco Binfaré per Edra e le opere della serie “Liquid Project Site Specific” di Nicolas Denino.Foto di Carlo Oriente.
Le vetrate a tutta altezza, velate da tende impalpabili, lasciano filtrare una luce morbida e diffusa che avvolge il living in un’atmosfera quasi ovattata. Questa luminosità naturale segue con delicatezza anche la zona cucina, firmata Boffi, trasformandola da semplice ambiente tecnico nel vero cuore conviviale della casa. L’isola centrale, con i suoi fuochi a induzione invisibili e il lavabo integrato, sembra quasi galleggiare nella luce, diventando naturalmente il punto d’incontro delle giornate di Marco e Roberta. Alle spalle dell’isola, le colonne rientranti celano un piccolo bar privato, pensato per colazioni senza fretta, caffè rubati tra impegni e persino per cocktail improvvisati quando arrivano amici: un dettaglio discreto, ma eloquente, del loro modo di vivere la casa come spazio di socialità e piacere quotidiano. E quando la casa si anima davvero, durante cene o eventi, ecco che una seconda cucina di servizio, silenziosa e nascosta alla vista, entra in scena, garantendo efficienza e funzionalità senza interrompere la raffinatezza e l’eleganza dell’ambiente principale.