di
Sara Bettoni
All’ospedale San Raffaele di Milano i problemi tra il 5 e il 7 dicembre, a causa degli errori compiuti da infermieri di una coop esterna, sotto la lente della Regione. Bertolaso: «Massima attenzione e preoccupazione»
Sull’ospedale San Raffaele scatta l’indagine dell’Ats di Milano per conto della Regione Lombardia. Come raccontato l’8 dicembre, il terzo piano del padiglione Iceberg è andato in tilt a partire dalla notte tra il 5 e il 6 dicembre fino a domenica 7.
La gestione infermieristica della Medicina ad alta intensità, della Medicina di cure intensive e dell’Admission room è stata affidata a una cooperativa esterna, priva delle competenze necessarie.
Una decisione varata dall’amministratore unico Francesco Galli (dimessosi ieri), sebbene il personale interno avesse sconsigliato di procedere in questa direzione vista la delicatezza dei pazienti in cura nei reparti.
Gli infermieri della coop hanno commesso errori che hanno determinato «situazioni ad elevatissimo rischio per i pazienti», come si legge nelle mail interne circolate tra sabato e domenica. Secondo il medico di guardia un’operatrice non conosceva bene l’italiano né i nomi dei preparati, tanto da confondere l’Amiodarone 150mg per un inesistente modarone 500mg e ha somministrato una dose del medicinale dieci volte superiore all’indicazione. Un’altra non sapeva gestire la ventilazione non invasiva di un malato. «È una situazione troppo pericolosa. Errori irrecuperabili sono dietro l’angolo ed è solo una questione di tempo», scrive un altro dei medici ai colleghi.
Date le difficoltà, è stata creata un’unità di crisi. Sono stati bloccati i nuovi accessi al reparto dal pronto soccorso e smistati altrove i pazienti più critici. Al terzo piano dell’Iceberg sono entrati in turno infermieri già assunti. Secondo fonti sindacali, sono stati offerti gettoni di 600 euro per il turno diurno e di 1.000 per quello notturno agli operatori disponibili a lavorare nell’emergenza.
Per il direttore sanitario Roberts Mazzuconi la situazione è tornata sotto controllo domenica. Ora la Regione vuole vederci chiaro. L’ospedale, parte del Gruppo San Donato, è infatti un privato accreditato a contratto con il Servizio sanitario regionale. L’assessore al Welfare Guido Bertolaso esprime «la massima attenzione e preoccupazione per quanto accaduto» e fa sapere di aver disposto «l’avvio immediato di un’indagine da parte dell’Ats. Al termine dell’istruttoria saranno assunte tutte le misure ritenute opportune per garantire che situazioni analoghe non possano ripetersi». E chiede la collaborazione dell’ospedale «affinché sia assicurata la totale trasparenza e siano tutelate, prima di tutto, la salute e la sicurezza dei cittadini».
Sul caso l’opposizione in Regione va all’attacco. Per Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd, «quanto accaduto al San Raffaele è inaccettabile e dimostra ancora una volta quanto sia squilibrato, nella Lombardia della destra, il rapporto tra sanità pubblica e privata. Fontana dovrebbe dare spiegazioni». Mentre Onorio Rosati, consigliere di Avs, chiede che Bertolaso e i vertici dell’ospedale riferiscano in Commissione.
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9 dicembre 2025 ( modifica il 9 dicembre 2025 | 16:15)
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