di
Carlos Passerini
L’americano sempre più trascinatore, il club sta lavorando al nuovo accordo. Intanto lui vive a Busto Arsizio in una casa con un grande giardino che gli ricorda la sua tenuta in Pennsylvania
Dalla paura al sollievo: l’infortunio di Leao che lunedì notte nel gelo di Torino aveva in parte guastato la festa per l’aggancio al primo posto è meno grave del previsto. Gli esami clinici svolti ieri hanno certificato che non ci sono lesioni all’adduttore ma solo un’infiammazione. Tradotto: salterà con ogni probabilità la gara interna col Sassuolo di domenica all’ora di pranzo, ma un paio di giorni dopo salirà sull’aereo che porterà il Milan in Arabia Saudita per difendere la Supercoppa conquistata a gennaio.
Rispetto ad allora, tutto è cambiato. A partire dall’allenatore, per finire con la classifica. Il Diavolo ha cambiato faccia. E la vittoria in rimonta sui granata ne è stata l’ennesima prova: con Allegri, i rossoneri hanno imparato a soffrire. E a trovare un piano quando c’è da levarsi dai guai. Questione di tenuta, di carattere, di testa. Ma anche di giocatori: la presenza di campioni esperti come Modric e Rabiot ha alzato il livello agonistico di tutto il gruppo. La rete del francese prima dell’intervallo è stata decisiva per tenere in vita il Milan.
La classe di Pulisic ha fatto il resto. La febbre del gol di Capitan America, roba da film. La notte prima aveva 39. Al mattino ha preso un pulmino per Torino, è entrato in campo nel finale e nel giro di dieci minuti ha ribaltato il Toro e la classifica. Numeri sbalorditivi, i suoi: 9 presenze e 9 gol fra campionato e coppe, uno ogni 61’ minuti, praticamente uno all’ora. Il suo contratto scade il 30 giugno 2027, il Milan ha un’opzione per allungarlo fino al 2028, ma da qualche mese sono in corso trattative per portarlo fino al 2030. Il nodo è lo stipendio, che va alzato dagli attuali 4 milioni netti a 5. Li merita tutti. E soprattutto, viste le sue prestazioni e i precedenti di altri giocatori che alla fine sono andati via gratis, meglio giocare d’anticipo. Con Maignan la strategia dell’attesa non ha pagato. E a giugno il Diavolo rischia di perderlo a zero. Non deve risuccedere, con l’americano. L’arma in più del nuovo Diavolo, che in attacco per il resto ha grossi problemi che andranno risolti col mercato: Nkunku è un mistero, Gimenez infortunato e immalinconito.
«Parla poco e segna tanto» dice di lui chi lo conosce bene. Vive a Busto Arsizio in una casa con un grande giardino che gli ricorda la sua tenuta in Pennsylvania, anche perché ama correre nei boschi. Da qui la scelta di non vivere in centro a Milano, magari a Porta Nuova, come quasi tutti i suoi compagni. Suona la chitarra, ama la musica country, gioca a scacchi e si rilassa col golf insieme alla fidanzata Alexa, americana come lui e golfista professionista.
La sua centralità in questo Milan è sotto gli occhi di tutti. E va oltre i 7 gol in campionato, che valgono i gradi di capocannoniere insieme all’interista Lautaro Martinez. Ci sono anche due assist, oltre al lavoro oscuro di manovalanza e sacrificio. Domenica contro il Sassuolo tornerà dal primo minuto, in una partita che i rossoneri non possono fallire se vogliono continuare a correre per lo scudetto, senza pressioni ma con la giusta ambizione. Il calendario è favorevole: Verona, Cagliari, Genoa e Fiorentina. Si può fare.
10 dicembre 2025 ( modifica il 10 dicembre 2025 | 07:06)
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