Il terrore che ha gelato il sangue. Una studentessa di 23 anni stuprata a Roma, all’uscita della metro nella notte tra il 7 e l’8 dicembre. La vittima avvicinata da tre soggetti, poi fuggiti tra le vie del quartiere. E un’indagine della procura, sulla base dell’inchiesta condotta dai carabinieri che sta cercando di riunire i pezzi sulla scorta del racconto della giovane.

Ragazza violentata fuori dalla metro

La ragazza, una volta giunta all’ospedale Sandro Pertini, ha rivelato quanto subito. Ciò che è successo prima, alla stazione Jonio della linea B1, nella zona Valmelaina-Tufello, è in fase di ricostruzione da parte degli inquirenti. La 23enne, poco dopo la mezzanotte, è uscita dalla metropolitana. Un’area in quel momento quasi vuota. Intorno il silenzio tra i palazzi dell’area popolare. A un certo punto, la vittima è stata avvicinata da tre soggetti: due l’avrebbero tenuta ferma, il terzo l’ha violentata. Gli aggressori, poi, sono scappati tra le vie del quartiere. La ragazza, da sola, è andata in ospedale. E lì ha denunciato quanto subito. A raggiungerla, poco dopo, sono state le forze dell’ordine. La procura ha aperto un’indagine per violenza sessuale.

Le indagini

Gli investigatori, intanto, sono al lavoro per mettere in linea ciò che è accaduto prima dell’aggressione. Qui le domande sono diverse. Infatti, c’è da capire se la ragazza sia stata seguita dentro la stazione della metropolitana. Oppure se i tre erano nel vagone e sono scesi con la giovane alla stessa fermata. O, ancora, se la ragazza è stata vista mentre si allontanava dalla stazione. Diverse le incognite che sono in attesa di una risposta. Elementi per sbrigliare la matassa potrebbero arrivare dalla visione delle telecamere della zona.

“Alla ragazza il sostegno della città”

Monica Lucarelli, assessora alle Attività produttive, Pari opportunità e Attrazione investimenti di Roma Capitale, è intervenuta sulla vicenda: “La violenza subita da una studentessa nei pressi della stazione Jonio è un fatto grave. A lei va il sostegno della città. Quando parliamo di sicurezza urbana parliamo della libertà di noi donne: quella ragazza potrebbe essere nostra figlia, una sorella, un’amica. La libertà di vivere la città senza paura, di giorno e di notte, è un diritto che non può essere messo in discussione. Le istituzioni – ha insistito – hanno il dovere di affrontare questo tema in modo strutturale, non soltanto quando emerge un episodio drammatico. La sicurezza urbana è una politica pubblica che incide sulla qualità della vita, sulla partecipazione sociale e sull’indipendenza di chi la città la abita e la attraversa. Servono maggiori risorse da parte del Governo per rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nelle ore notturne, soprattutto nelle aree sensibili intorno alle stazioni e nei nodi metropolitani. La sicurezza non può essere lasciata esclusivamente ai Comuni: richiede interventi nazionali, piani condivisi e finanziamenti adeguati”.

“Roma – ha aggiunto – sta facendo la sua parte: investiamo in prevenzione, rete antiviolenza, formazione, illuminazione degli spazi pubblici, videosorveglianza e interventi mirati nelle aree più esposte. La cura e la trasformazione degli spazi sono fattori di libertà: un ambiente vissuto, illuminato e mantenuto riduce le condizioni di vulnerabilità, soprattutto per le donne che vivono la città nelle ore serali e notturne. Ringrazio la Procura e i Carabinieri per la rapidità nelle indagini. La risposta istituzionale deve andare oltre l’emergenza: ogni episodio richiama la necessità di un sistema permanente e coordinato. Serve una strategia condivisa tra città, regioni e Governo per proteggere la libertà delle donne e garantire sicurezza reale, giorno e notte, nei luoghi urbani”.

“Addolorati e indignati”

Valeria Baglio, capogruppo capitolina del Partito democratico, ha evidenziato: “La notizia della violenza sessuale ai danni di una ragazza nei pressi di una stazione della metro ci addolora e ci indigna profondamente. Non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alla ragazza, ai parenti e agli amici della ragazza in questo momento così drammatico e difficile. Non possiamo che ribadire, come amministrazione, la nostra richiesta già inoltrata in passato al governo, affinché siano stanziate maggiori risorse per il pattugliamento notturno delle forze di polizia. Solo affiancando l’azione di prevenzione al deterrente della presenza fisica delle forze dell’ordine potremo affrontare il problema”.

“Aumentare la sicurezza”

Il caso, intanto, ha scatenato il dibattito anche sul fronte della politica. Il consigliere regionale e segretario romano di Azione, Alessio D’Amato, e i consiglieri capitolini di Azione, Flavia De Gregorio e Antonio De Santis hanno commentato: “Lo stupro denunciato dalla ragazza di 23 anni all’uscita dalla stazione Jonio è un fatto gravissimo, che vede coinvolta ancora una volta una giovane donna, a cui esprimiamo la nostra solidarietà per la violenza subita. Auspichiamo che i responsabili possano essere presto individuati e puniti. Questo episodio, su cui farà luce l’indagine in corso, conferma quanto sia urgente aumentare la sicurezza sia fuori dalle stazioni sia dentro le metropolitane – hanno aggiunto – attraverso un’azione specifica e coordinata. Basta violenza: servono maggiori presidi e l’utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare il controllo del territorio e garantire interventi immediati. La sicurezza non è un tema ideologico, è la condizione minima della libertà”.