PORTO SANT’ELPIDIO Il bambino che gioca con l’alce, e la fa cadere danneggiando l’addobbo, con il sindaco che ha chiesto ai genitori di pagare i danni diventa caso politico. Sui sociale imperversa la polemica e diventa scontro tra destra e sinistra. A sinistra l’invito a lasciar correre perché «sono bambini». A destra si esige il rispetto delle regole.

APPROFONDIMENTI

La polemica

C’è chi si schiera con la fascia tricolore e chi con i genitori del bambino che rivendicano l’età del figlio e dicono: «ha sbagliato ma ha solo sei anni». Ci va di mezzo l’analisi sistemica dell’addobbo: era un alce o una renna? Si domanda Pierpaolo Lattanzi, capogruppo del Laboratorio Civico Arancio che ironizza.

Lo stesso fa Vittorio Lattanzi, la penna di Lercio.it lancia la sua satira graffiante contro il «sindaco sceriffo che se la prende con un facinoroso bambino». Ormai il Natale a Porto Sant’Elpidio non si battezza senza una caduta: l’anno scorso era stato l’albero, quest’anno l’alce. Ma la storia è a lieto fine: il padre ha garantito che pagherà i danni e la prossima volta ci starà più attento. C’è da credergli. Ma la polemica non si placa e – politica a parte – dai commenti online emerge la società plurale: chi è disposto a perdonare tutto ai bambini e chi non intende far passare niente ai genitori.

A scatenare la querelle è stato lo stesso sindaco Massimiliano Ciarpella, scrivendo un post di questo tono: «Il lavoro di molte persone curato nei dettagli, rovinato da un gesto insensato. L’alce verrà rimessa al suo posto. Per i genitori del bambino, dato che le telecamere hanno immortalato il gesto, ci sarà la conta dei danni». Il segretario provinciale Pd Luca Piermartiri parte subito in quarta: «Tutta quest’indignazione per un bambino?». E il padre del piccolo danneggiatore prima s’indigna: «Non fare mai figli – dice al sindaco, e poi – mio figlio ha sbagliato, ma è un bambino».

Poi torna sul concetto di fondo: «Mi dispiace ma non ci si può arrabbiare con un bambino di sei anni. Se c’è una multa, la pagheremo». I commenti si moltiplicano. Pierpaolo Lattanzi ci scomoda pure Mao e le BR: «colpirne uno per educarne cento. Dicevano una volta». Ma c’è chi ribatte: «quindi va bene tutto, facciamo come ci pare e distruggiamo ogni cosa!». E ancora «è dovere di chi tutela il bambino preoccuparsi di quello che fa, i genitori avrebbero dovuto avvertire del danno, questo è senso civico. Le regole vanno rispettate». E ancora «i bambini vanno educati e chi rompe paga».

Pro e contro

Il segretario comunale Pd Carlo Cognigni dice: «che un sindaco trasformi un normale incidente in un caso pubblico è preoccupante. Ci si dovrebbe chiedere se l’allestimento fosse adeguatamente fissato». Insomma, chi più ne ha più ne metta: il Natale è partito così, siamo tutti più buoni, ma anche no. E poi, alla fine, quanto costa l’alce?