Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che la Russia risponderebbe a un eventuale di dispiegamento di truppe europee in Ucraina. Mosca, ha affermato Lavrov, non ha “nessuna intenzione di entrare in guerra con l’Europa”, ma è pronta a reagire a un eventuale di dispiegamento di truppe europee nel Paese vicino. Il ministro russo, come citato dalle agenzia Ria e Tass, ha contestato quella che ha definito la “cecità politica senza speranza” dell’Unione europea, che si illude sulla possibilità di sconfiggere la Russia
La guerra in Ucraina, cosa c’è da sapere?
Dossier – Sentieri di guerra
Le notizie in diretta dal conflitto Ucraina-Russia
09:33
Lavrov: “Gli europei vogliono rubare i nostri asset perché non hanno più risorse”
I Paesi europei puntano a confiscare i capitali russi congelati perché non hanno più “altre risorse per finanziare la guerra” in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando al Consiglio della Federazione (il Senato russo).
“A parte rubare il nostro oro e le nostre riserve valutarie in violazione di ogni concepibile norma internazionale e commerciale, non hanno altra risorsa per finanziare questa guerra”, ha affermato Lavrov, citato dalla Tass
08:57
Lavrov: “Risponderemmo a eventuale schieramento di truppe europee in Ucraina”
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che la Russia risponderebbe a un eventuale di dispiegamento di truppe europee in Ucraina. Mosca, ha affermato Lavrov, non ha “nessuna intenzione di entrare in guerra con l’Europa”, ma è pronta a reagire a un eventuale di dispiegamento di truppe europee nel Paese vicino. Il ministro russo, come citato dalle agenzia Ria e Tass, ha contestato quella che ha definito la “cecità politica senza speranza” dell’Unione europea, che si illude sulla possibilità di sconfiggere la Russia
08:54
Mosca: “La promessa di Zelensky di tenere elezioni è come un teatro delle marionette”
La promessa del presidente Volodymyr Zelensky di tenere elezioni in Ucraina se gli occidentali ne garantiranno la sicurezza, sembra una scena del teatro delle marionette. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Zelensky dice di volere “l’indipendenza” dell’Ucraina, ma “chiede che altri Paesi garantiscano la possibilità di tenere elezioni, e al contempo chiama queste elezioni ‘democratiche'”, ha detto Zakharova aa Radio Sputnik, ripresa dalla Tass, affermando che ciò assomiglia al “teatro di Karabas-Barabas”. Cioè il tirannico capo di un teatro delle marionette in una favola di Alexei Tolstoy
06:02
Mosca: “Nella notte abbattuti 20 droni ucraini”
Nella notte i sistemi di difesa antiaerea russi hanno abbattuto venti droni ucraini, tra cui uno sulla regione di Mosca. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca. “La scorsa notte – spiega il ministero –, sono stati intercettati o distrutti 20 droni ucraini, tra cui 16 sulla regione di Bryansk Region, due su quella di Kaluga Region, e uno ciascuno su Belgorod e Mosca”.
04:57
Intervista a Sybiha: “Ora Roma ci sostenga con armi a lungo raggio”
ROMA – Il ministro degli Affari esteri ucraino lo chiama «pacchetto deterrenza». Contiene, tra le altre cose, l’idea di fabbricare droni insieme, Ucraina e Italia, al limite delocalizzando sul nostro territorio. «È tra gli argomenti di cui Zelensky ha discusso con Meloni», spiega Andriy Sybiha, capo della diplomazia di Kiev, venuto a Roma insieme col presidente.
In cosa consiste, esattamente?
«Misure per rafforzare l’esercito ucraino e renderci più autosufficienti, aumentando anche la nostra produzione di droni. Al momento produciamo il 40% del fabbisogno, l’obiettivo è arrivare al 50% nel futuro prossimo».
04:46
La mossa di Zelensky: “Al voto anche in tre mesi”. Ma teme il no al piano
A microfoni spenti e coi taccuini in tasca, non si trova nessun esponente del governo di Kiev, o delle cancellerie europee, che scommetta davvero sul successo di questo piano di pace, modificato, rivisto e modificato ancora nel rimbalzo tra i tavoli dove si decide il negoziato. Anche perché gli americani — raccontano — nelle interlocuzioni a porte chiuse sono ancora più duri con l’Ucraina di quanto non lo siano nelle dichiarazioni ufficiali. È proprio nel tentativo di ammorbidire Washington che Zelensky, per la prima volta, fissa un termine possibile per indire le elezioni, a condizione che gli Usa garantiscano la sicurezza. Andiamo con ordine.
04:33
Papa Leone: “Non esiste trattativa senza Europa”
Papa Leone dà una mano a Volodymyr Zelensky e puntella lo sforzo dell’Europa di resistere al rischio che sotto la regia di Donald Trump l’Ucraina sia costretta a una resa nei confronti della Russia. Robert Francis Prevost ha ricevuto ieri il presidente ucraino a Castel Gandolfo: è il terzo incontro in poco più di otto mesi di pontificato, chiaro segnale dell’attenzione che il Papa nato a Chicago attribuisce alla guerra ucraina. «Abbiamo parlato della guerra e delle maniere per cercare un accordo, un cessate il fuoco», ha raccontato il Pontefice la sera ai giornalisti che lo attendevano fuori dal suo buen retiro affacciato sul lago, «la Santa Sede è disponibile a offrire sia lo spazio che l’opportunità per trattative e negoziazioni, che fino ad adesso non è stato accettato», ha ricordato Leone XIV. «Ma siamo disponibili a cercare una pace duratura e giusta».
Ucraina, Papa Leone: “Non è realistica una trattativa senza l’Europa”
10 Dicembre 2025
04:22
Putin: “Non rivoglio l’Urss, ma il Donbass è nostro”
Passato, presente e futuro. Il presidente russo Vladimir Putin, imbaldanzito dalla recente piega degli eventi, ha abbracciato ieri nel suo discorso le tre dimensioni del tempo. È partito dal passato, o meglio dalla storia, per spiegare che a suo dire il tanto conteso Donbass – uno dei nodi chiave dei negoziati – «è territorio russo, questo è un fatto storico»: «Il Donbass faceva parte della Repubblica socialista federativa sovietica russa, Lenin cambiò idea e lo cedette all’Ucraina, ma è un nostro importante territorio storico».
Putin attacca: “Non rivoglio l’Urss ma per la storia il Donbass è nostro”
10 Dicembre 2025
01:34
Cina, all’Onu un gruppo di 43 Paesi per chiedere la fine della guerra
La delegazione cinese alle Nazioni Unite ha annunciato la creazione di un “Gruppo di amici della governance globale“, composto da 43 paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, tra cui Pakistan, Iran, Cuba, Venezuela e Nicaragua, che ha chiesto l’immediato stop delle ostilità in Ucraina e una soluzione politica negoziata al conflitto. Durante il loro primo incontro, i membri del nuovo gruppo hanno sottolineato in un comunicato l’importanza di “sfruttare le recenti opportunità di dialogo”, compresi i cicli di colloqui diretti tra Russia e Ucraina e gli incontri bilaterali con i leader degli Stati Uniti e dell’Europa. Hanno inoltre sottolineato che “solo una soluzione politica inclusiva può porre fine al conflitto” e che il gruppo cerca di “consolidare le alleanze e rafforzare un multilateralismo inclusivo, basato sull’uguaglianza sovrana e il rispetto del diritto internazionale”.
00:04
Ft, pressing Usa su Zelensky: “Accetti il piano entro Natale”
Gli inviati di Trump, Witkoff e Kushner, avrebebro concesso a Zelensky alcuni “giorni” per rispondere a una proposta di accordo di pace che richiederebbe all’Ucraina di accettare perdite territoriali in cambio di garanzie di sicurezza statunitensi non specificate. Lo riporta il Financial Times citando fonti informate sulla vicenda. Lo stesso presidente ucraino ha riferito agli alleati europei delle pressioni ricevute nel corso di una telefonata di due ore sabato con i due inviati Usa. Una persona a conoscenza della tempistica proposta a Kiev, scrive il Ft, ha affermato che il presidente Usa spera in un accordo “entro Natale”. Zelensky, hanno riferito le fonti, ha detto agli inviati statunitensi di aver bisogno di tempo per consultarsi con gli altri alleati europei prima di reagire alla proposta di Washington.
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