La tendenza recente è di utilizzare pneumatici (e canali dei cerchi) sempre più larghi, ma per chi fa gare e non ama molto le sensazioni trasmesse da pneumatici troppo generosi, la gomma più stretta davanti e più larga dietro può essere una valida alternativa?
L’aveva proposta qualche tempo fa DT Swiss e la sposa anche Canyon, che su alcune versioni dell’Aeroad, la sua bici più aerodinamica, propone una gomma più stretta davanti e più larga dietro (26 e 28 mm).
Quali sono i vantaggi?
Quali i limiti?
Come cambia la sensazione di guida e a chi può servire?
Ne abbiamo parlato con Schwalbe, che tra l’altro qualche tempo fa ha lanciato il Pro One Aero, che non si basa sulla diversa larghezza tra anteriore e posteriore, ma rilancia comunque il concetto di gomma differenziata.
Foto Michal Cerveny
Gomma più stretta davanti e più larga dietro: qual è il senso
La gomma anteriore incide soprattutto sulla precisione di guida e sull’aerodinamica.
Uno pneumatico anteriore più stretto, quindi, garantisce migliori prestazioni aerodinamiche (soprattutto da certe velocità in su) grazie ad una minore superficie di impatto frontale e una migliore maneggevolezza e agilità, specie nei tratti tecnici.
Inoltre, permette di risparmiare qualche grammo di peso.
Di contro, lo pneumatico più stretto ha meno grip e quindi richiede maggiore attenzione in curva.
La gomma posteriore sostiene un carico maggiore e ha un impatto aerodinamico molto ridotto. Per questo ha più senso orientarsi su una sezione generosa, che offre vantaggi in termini di comfort (va gonfiata a pressioni inferiori), trazione ed efficienza.
In pratica, si tratta di un mix che permette di non sacrificare comfort e trazione, mantenendo un avantreno più agile e reattivo, con dei vantaggi anche in termini di peso e aerodinamica.
Soluzione da valutare, ma non per tutti…
Secondo Schwalbe uno pneumatico anteriore più stretto e uno posteriore più largo può essere una scelta valida, ma non per tutti. Dipende molto dagli obiettivi prestazionali.
Può essere vantaggiosa per i ciclisti che puntano alle prestazioni in gara o nelle cronometro, ma richiede più di esperienza e capacità di guida.
Quando l’obiettivo non è la massima prestazione, ma una guida bilanciata e prevedibile (cioè quella ricercata dalla maggior parte degli utenti), a detta di Schwalbe gli pneumatici di uguale larghezza sono la soluzione da preferire.
Foto Michal Cerveny
La scelta, inoltre, in base alla nostra esperienza dipende anche dallo stile di guida del ciclista e dal tipo di bici utilizzata. Se avete già una bicicletta piuttosto racing e nervosa, montare uno pneumatico più stretto davanti potrebbe non essere del tutto indicato.
Su una endurance, al contrario, potrebbe aiutare a recuperare agilità e precisione di guida senza perdere sicurezza e comfort.
Attualmente, le combinazioni più sensate potrebbero risultare 26-28 e 28-30. Chi va oltre queste misure di solito privilegia comfort e sicurezza e dunque può utilizzare tranquillamente la stessa sezione sia all’anteriore che al posteriore.
Schwalbe Pro One Aero: un nuovo concetto di differenziazione
Schwalbe di recente ha reinterpretato il concetto di gomme differenziate con i Pro One Aero Front e Rear. Il principio è lo stesso, cioè offrire uno pneumatico più leggero e aerodinamico sull’anteriore e uno più comodo e scorrevole sul posteriore, ma senza variare la sezione nominale.
A cambiare sono forma e struttura degli pneumatici, oltre che spessore e tipologia di mescola del battistrada.
Il Pro One Aero anteriore ha uno spessore del battistrada di 0,8 mm ed è ottimizzato per contenere il peso e migliorare l’aerodinamica in condizioni di gara. Il peso è di 235 g.
Il Pro One Aero posteriore ha uno spessore del battistrada di 1,2 mm e una forma che restituisce una larghezza reale leggermente superiore. È ottimizzato per ridurre la resistenza al rotolamento offrire maggiore robustezza e durata sotto carichi elevati. Il peso è di 270 g.
QUI trovate ulteriori informazioni sugli Schwalbe Pro One Front e Rear.
QUI, invece, tutti i consigli tecnici pubblicati su bicidastrada.it