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In “Caduta Libera” convivono decine di errori. Errori di valutazione, di approccio, di scelta del conduttore e di impostazione. Sbavature che consentono di effettuare una lettura del nuovo corso del gioco già nella prima settimana. Certo, serve tempo per permettere alla trasmissione e ai suoi protagonisti di assestarsi e di compiere il giusto rodaggio, ma determinate pecche e mancanze sono fin da adesso giudicabili, con la consapevolezza che difficilmente si potranno correggere strada facendo.
Il 7 dicembre, giorno del lancio, gli ascolti avevano fatto esultare Mediaset: 22,7% di share nella prima parte e 24,1 nel blocco ufficiale. Un exploit celebrato con il classico comunicato, che però non ha tenuto conto di un leggerissimo dettaglio: lo ‘spegnimento’ di Rai 1 in favore della Prima alla Scala, che ha portato le percentuali del primo canale in monocifra.
Scavallata l’Immacolata e tornati a giornate ‘ordinarie’, il cielo è diventato più nitido, restituendoci la corretta fotografia che ha documentato, nel pomeriggio di martedì, un’anteprima al 15.6 e il segmento vero e proprio arenato al 17,2%. Un dato lontanissimo sia da “L’Eredità” che da “Avanti un altro”, che gli aveva ceduto il testimone.
Max Giusti a Mediaset. Tutti i rischi di un matrimonio in salitaDalle brillanti performance al GialappaShow alla caduta libera…
Giusti, assoluta rivelazione della passata stagione, era stato ingaggiato – con contratto in esclusiva – sulla scia delle brillanti performance a “Che tempo che fa” e, soprattutto, al “GialappaShow”. Contestualmente, era stato protagonista su Rai 2 di una trasmissione accattivante e dinamica come “99 da battere”.
Tutte situazioni che gli si cucivano perfettamente addosso, nelle quali l’attore lasciava l’impronta, spesso sparigliando. Al contrario, a “Caduta Libera” Giusti è ospite in casa d’altri: conduce con timidezza, educazione ostentata e quella cortesia che cozza con il desiderio represso di rompere gli schemi.
All’esordio gli autori gli avevano fatto un regalo, inserendo domande su Alessandro Borghese e Cristiano Malgioglio, che Max ha puntualmente imitato per qualche secondo e senza travestimenti, restituendo allo spettatore un senso di spaesamento e fastidio, nell’ottica di un ‘vorrei ma non posso’ che grida vendetta.
Giusti è come quel fuoriclasse comprato dalla squadra senza che l’allenatore abbia da riservargli una collocazione in campo. E se acquisti Messi non puoi metterlo a fare il magazziniere. Corteggiare il comico romano in assenza di varietà, in una rete intossicata da reality e soap turche, è stata una violenza. A se stessi e al diretto interessato.
Passare a Mediaset è stato come demolire il castello
Passare a Mediaset è stato come demolire il castello, con l’arduo compito di ricostruirlo da zero, mattone per mattone, senza la squadra di operai e muratori che ti aveva sostenuto in precedenza. E, sull’altro fronte, è stato commesso un passo falso altrettanto marchiano: credere che il volto conti più dei format e che tutto sia replicabile, a prescindere dai contesti.
“Caduta Libera”, oltretutto, è la macchina peggiore da guidare. Il gioco, di suo appannato, non concede spazi di manovra, se non il divertito commento a qualche domanda. Tuttavia, Giusti soffre nel vestire un abito d’altri. E non è un elemento secondario il fatto che ‘l’altro’, ossia Gerry Scotti, già faticasse nel portare avanti un titolo che lui aveva lanciato e coccolato.
Isobel Kinnear scompare
C’è infine la ‘sindrome Samira’. Se la Lui a “La Ruota della Fortuna” splende per spontaneità e simpatia, questo non significa che lo scenario sia facilmente replicabile. Soprattutto se la prescelta è l’ex ballerina di “Amici” Isobel Kinnear. Seduta perennemente su uno sgabello, la 22enne australiana parla pochissimo, ride a chiamata e sparisce durante il gioco finale, pronunciando quattro parole in un’ora. Un ruolo chiaramente superfluo, non a caso inesistente nelle passate edizioni, che amplifica il senso di imbarazzo generalizzato.
Il proverbio recita che il buongiorno si vede dal mattino. Fosse davvero così, per Giusti si prospettano nuvoloni e temporali.