La stagione influenzale entra nel vivo. A metterlo nero su bianco è l’ultimo report del sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto superiore di Sanità, aggiornato al 5 dicembre, in merito alle infezioni respiratorie acute, tra cui l’influenza. Nel Lazio, in particolare, in una settimana si sono registrati 2.493 casi, con l’incidenza più alta registrata nella fascia 0-4 anni.

Influenza e infezioni respiratorie: la situazione nel Lazio

Andando nel dettaglio ai dati che riguardano la nostra Regione, l’incidenza, espressa come numero di infezioni respiratorie acute (casi) per mille assistiti, è pari a 9.56. Per avere un parametro di riferimento, a livello nazionale il valore più alto si registra in Sardegna (13.08), il più basso in Molise (4.93).

Per quanto riguarda le fasce di età, la più colpita resta quella dei piccoli, da 0 a 4 anni, con 376 nuovi casi e un’incidenza pari a 29.69. Nella fascia 5-14 anni si registrano, invece, 350 casi e un’incidenza di 11.35. Tra gli adolescenti e i giovani adulti (15-24 anni) i nuovi casi di infezioni respiratorie acute sono 269, con un’incidenza di 11.36. Più bassa quella negli adulti (25-44), ovvero: 11, per un totale di 552 contagiati.

Cala ancora l’incidenza nella fascia 45-64 anni: 7.60, per 568 casi. Infine negli over 65 si contano 298 nuovi contagiati in una settimana e un’incidenza pari a 4.93.

I virus più diffusi

Tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati rispettivamente per virus influenzali, per Rhinovirus e per Covid-19. La co-circolazione dei diversi virus respiratori, si sottolinea nel report, contribuisce a determinare il valore di incidenza delle infezioni respiratorie acute (Ari).

I dati sono raccolti attraverso i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che fanno parte delle reti sentinella epidemiologica di RespiVirNet.

Nella Regione, da inizio ottobre, è partita la campagna vaccinale contro l’influenza, rivolta in prima battuta a over 60, persone fragili, bambini fino ai 6 anni compiuti, operatori sanitari e donne in gravidanza.