di
Federica Nannetti

Dopo l’avviso di fine indagine con cui la Procura contesta un procedimento di aggiudicazione viziato, i precedenti gestori del centro sportivo chiedono all’amministrazione (parte offesa nell’inchiesta) di annullare l’aggiudicazione alla società di Simona Volta, unica indagata

«Annullare l’aggiudicazione pronunciata in favore di Nettuno Sport Center». Dopo la notizia dell’avviso di fine indagini per falso e truffa aggravata ai danni dello Stato – nel caso specifico ai danni del Comune di Bologna – a carico di Simona Volta, presidente di Nettuno Sport Center (Nsc) e nuovo gestore del Tennis Club Nettuno – i precedenti gestori del circolo di via Fancelli, ovvero la società Nettuno Tennis Club (Ntc) presieduta da Paolo Poli, hanno inviato al Comune, al sindaco e al responsabile unico di progetto Massimiliano Danielli «un’istanza di annullamento in autotutela», allegando anche la trascrizione di una conversazione alla presenza dell’indagata, del suo avvocato e dello stesso Rup, in cui emergerebbe la falsità dell’autodichiarazione presentata in seguito alla presentazione del progetto. Che è quanto contestato anche dalla pm Francesca Rago nell’ambito del lungo iter che ha portato a un cambio di gestione del circolo.

La Procura ipotizza infatti irregolarità nell’ambito del procedimento: la prima ipotesi di reato è legata alla «falsa attestazione», tramite autodichiarazione, del possesso dei requisiti «necessari per la partecipazione alla fase di presentazione della proposta di project financing mediante contratto di avvalimento, requisiti non posseduti all’epoca della dichiarazione».  Questo perché, secondo l’accusa, la «sottoscrizione del contratto di avvalimento con la società Padova Nuoto è successiva» alla data di presentazione del progetto: sarebbe del settembre 2022 e non del novembre 2021 come – secondo l’accusa – falsamente dichiarato. La conversazione ora trascritta e inviata al Comune è datata 27 novembre 2021 e dimostrerebbe l’assenza del contratto di avvalimento alla data del 15 novembre come appunto dichiarato. 



















































La seconda ipotesi di reato è legata al fatto che, «in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con artifizi e raggiri», avrebbe «procurato a sé o ad altri un ingiusto profitto» e, al contempo, un «altrui danno, incidendo negativamente sulla regolarità della procedura selettiva». Venerdì 1 agosto Nettuno Tennis Club ha dunque depositato l’istanza di annullamento in autotutela, ovvero una richiesta formale al Comune di revoca dell’affidamento del centro a Nsc di Simona Volta, ripercorrendo i diversi ricorsi a Tar e Consiglio di Stato (ancora in corso), fino all’inchiesta in Procura. Richiesta di annullamento motivata, come si può leggere nella stessa istanza, dal momento che la gestione è stata «disposta in assenza dei presupposti di legge che impongono alle stazioni appaltanti di aggiudicare i contratti pubblici unicamente a soggetti affidabili e a tutte le amministrazioni di eliminare i benefici ottenuti in conseguenza dell’autodichiarazione non veritiera». 

Azione da parte dell’amministrazione che, come chiesto dai vecchi gestori di Ntc, non deve necessariamente attendere gli esiti giudiziari: «Una volta accertata la sussistenza di incongruenze tra quanto dichiarato e quanto accertato – si può sempre leggere nell’istanza – si deve procedere all’annullamento degli atti adottati in conseguenza dell’autodichiarazione non veritiera, senza attendere l’esito del giudizio penale, peraltro del tutto eventuale». 

Per poi aggiungere: «Il Comune di Bologna è stato individuato nell’avviso di conclusione delle indagini come parte offesa. Questo impone all’amministrazione di fare una scelta di interesse pubblico e di decidere quale sia il ruolo che intende assumere nelle vicende che seguiranno la conclusione delle indagini. Quindi, di decidere se ritenga di essere effettivamente parte offesa o se, al contrario, ritenga di non avere alcun diritto o interesse che possa essere stato leso dai reati contestati all’aggiudicatario. Solo in tal caso, potrebbe evitare di dare corso alla presente istanza di annullamento». 

L’obiettivo di Poli e di Nettuno Tennis Club è quello di riportare trasparenza e correttezza, hanno fatto sapere: «Aspettiamo i prossimi passaggi – ha concluso Poli – con la consapevolezza che verrà sicuramente accertato il reale svolgimento dei fatti che si ripercuoterà in tutti gli ambiti collegati e connessi.  Siamo anche fermamente convinti che l’amministrazione comunale saprà nel frattempo trovare la miglior soluzione possibile, limitando al massimo i disagi a tutte le parti in causa, per consentire a tutti i cittadini di fruire nel migliore dei modi di un prestigioso impianto sportivo e importante luogo di aggregazione».


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2 agosto 2025 ( modifica il 2 agosto 2025 | 14:58)