di
Dario Sautto

Castellammare. Contenuti sessualmente espliciti e un presunto rapporto sessuale con un 12enne: a processo la professoressa. Accusati di pestaggio, invece, 11 genitori degli studenti. Parte civile anche il ministero

Il gip del tribunale di Torre Annunziata, Emanuela Cozzitorto, ha rinviato a giudizio una insegnante di sostegno 38enne, accusata di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne, reati commessi ai danni di alcuni studenti di una scuola media stabiese, tutti minori di 14 anni.  I fatti contestati si sarebbero verificati circa un anno fa a Castellammare

Il Ministero dell’Istruzione sarà parte civile per il tramite dell’Avvocatura dello Stato, accanto alle famiglie di sette alunni, presunte vittime dei vari reati contestati alla professoressa, tutti rappresentati dall’avvocato Antonio de Martino.



















































Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Bianca Maria Colangelo) portarono all’arresto della donna lo scorso gennaio. Dopo il lungo e articolato incidente probatorio che è durato tutta l’estate, ora la 38enne è agli arresti domiciliari. 

L’esito degli accertamenti, con l’ascolto protetto dei bambini alla presenza di una psicologa, avrebbe confermato la veridicità e l’attendibilità dei racconti dei minori, tra cui quello di un 12enne che aveva detto alla madre di essere stato costretto ad un rapporto sessuale con l’insegnante. Contestati anche i contenuti di alcune chat, comportamenti «sessualizzanti» e la visione di alcuni video hard a scuola.

A processo, invece, per i reati di lesioni aggravate in concorso, minacce, danneggiamento, interruzione pubblico servizio, tutti reati aggravati dal fatto che siano stati commessi ai danni di un pubblico ufficiale in presenza di minori e con più persone riunite, sono finite altre undici persone, familiari degli studenti identificati dopo la violenta aggressione ai danni dell’insegnante, avvenuta sempre all’interno della scuola, il giorno dopo la denuncia degli stessi genitori. In questo caso, assistita dall’avvocato Francesco Cappiello, è parte civile la 38enne, insieme al padre, che riportò la frattura di un braccio nel violento pestaggio. La prima udienza è fissata a marzo.  


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10 dicembre 2025 ( modifica il 10 dicembre 2025 | 18:39)