Fornacette (Pisa), 11 dicembre 2025 – “Non siamo poliziotti”. A dirlo, in un video pubblicato dalla Filcams Cgil di Pisa, è Tina, la dipendente del supermercato Pam di Fornacette che ha ricevuto una sospensione di 10 giorni in seguito al test del carrello

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“L’azienda vuole rimpiazzare i lavoratori scomodi”

Nel video, la dipendente (che ha 36 anni di esperienza) racconta cosa le è accaduto: “Sono Tina, lavoro in un supermercato della provincia di Pisa. Sono una lavoratrice con un’anzianità di 36 anni con la 104 per un genitore invalido. Sono quindi la perfetta candidata per provvedimenti punitivi o addirittura licenziamenti. La ditta per cui lavoro preferirebbe eliminare questi lavoratori ritenuti scomodi per mettere nuovi lavoratori, giovani e con stipendi più bassi”. 

Parla Tina, la cassiera Pam sospesa dopo il test del carrello: “Vogliono rimpiazzare i lavoratori scomodi”
II cosmetico nascosto e la sospensione di 10 giorni

La dipendente racconta di aver ricevuto una sospensione di 10 giorni dal lavoro e dalla retribuzione per non aver scoperto durante un test del carrello fatto da un ispettore della zona un cosmetico. “Un test carrello – commenta Tina – che dovrebbe essere formativo per il dipendente, non punitivo”. 

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“Non siamo poliziotti”

“Sono stata assunta – prosegue la dipendente – con la qualifica di addetta alle vendite e non con la qualifica di poliziotto. Non sono tenuta ad aprire tutte le confezioni che i clienti devono appoggiare sul rullo, sul nastro trasportatore. Quindi questa è un condotta lesiva sia per la dignità del lavoratore, che per i clienti che vengono trattati come probabili ladri”. 

La clientela fra i banchi di un supermercato Pam

La clientela fra i banchi di un supermercato Pam

“Sospensione prima del licenziamento”

Dopo aver ricevuto il provvedimento “che è molto duro perché – prosegue Tina – è quello prima del licenziamento mi sono rivolta alla Cgil. Chiedo per me, per gli altri lavoratori sanzionati e per i lavoratori in forza di poter continuare a lavorare serenamente”.

“Chiedo all’azienda di ritirare i provvedimenti”

“Chiedo alla ditta per cui lavoro da circa 36 anni – prosegue la dipendente – di ritirare il provvedimento che mi è stato fatto e di ritirare tutti i licenziamenti che hanno fatto per svariati motivi e soprattutto per il test del carrello sia nella provincia di Siena che di Livorno”. 

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Intanto a Siena primo spiraglio di dialogo

Intanto a Siena, per quanto riguarda il cassiere licenziato Fabio Giomi, c’è stato un primo e inatteso spiraglio di dialogo nel confronto tra l’azienda e la Filcams Cgil Siena al tavolo del prefetto Valerio Massimo Romeo. La Pam avrebbe preso tempo per fare delle valutazioni sulle mediazioni emerse nell’incontro e il tavolo è stato aggiornato. “L’incontro è stato abbastanza costruttivo”, ha raccontato Mariano Di Gioia, segretario Filcams Cgil di Siena.