di
Fausta Chiesa

Le negoziazioni, secondo Bloomberg, sarebbero in fase avanzata. La procura di Monza ha sequestrato azioni per 1,3 miliardi. Il rialzo del titolo in Borsa dopo l’indiscrezione

La holding lussemburghese Lagfin, che controlla Campari con il 51,8%, sta trattando con l’Agenzia delle Entrate per pagare circa 400 milioni in un accordo transattivo per risolvere il caso, finito sotto la lente della procura di Monza, di presunta evasione fiscale. Le negoziazioni sarebbero in fase avanzata. A fine ottobre i magistrati hanno contestato a Lagfin, che fa capo alla famiglia milanese Garavoglia, di non aver pagato la «exit tax» quando ha assorbito la controllata italiana diversi anni fa e generato 5,3 miliardi di plusvalenze. Le indagini, che hanno coinvolto la controllante Lagfin ma non Campari, hanno portato al sequestro preventivo di 1,3 miliardi di euro in azioni Campari — pari al 16% del capitale — nell’ambito dell’indagine. I reati ipotizzati sono «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici» e «responsabilità amministrativa delle persone giuridiche». Lagfin ha dichiarato di aver operato nel pieno rispetto delle norme.

Il rialzo del titolo in Borsa

La notizia della trattativa, anticipata da Bloomberg oggi 10 dicembre, ha fatto salire il titolo Campari, sotto pressione dopo la notizia del sequestro appresa a fine ottobre: le azioni hanno chiuso in Borsa con un rialzo dello 0,49% sopra 5,72 euro recuperando la perdita accumulata da fine ottobre. Non è ancora chiaro se l’importo sarà pagato a rate, con una prima tranche di 150 milioni di euro dovuta entro la fine dell’anno, o se sarà un pagamento in un’unica soluzione. Secondo fonti sentite da Reuters, Lagfin pagherebbe in più tranche: la prima di 150 milioni entro la fine del 2025 con il contante già in cassa e il resto dal 2027. Secondo Equita la holding avrebbe liquidità più che sufficiente per far fronte al primo pagamento.



















































Il bond convertibile

Se la notizia sarà confermata rimuoverebbe almeno nel breve periodo il rischio sul titolo legato a una eventuale vendita di azioni Campari in Borsa per finanziare il pagamento della potenziale «multa». Gli analisti di Equita ritengono poi che la capogruppo lussemburghese «possa gestire anche i pagamenti successivi dal 2027 in avanti, tenuto conto dei dividendi attesi nel frattempo da Campari e del margine per nuovo debito previsto dai covenant del bond». Lagfin ha, infatti, un bond convertibile in azioni Campari per 536 milioni (outstanding da 429 milioni) con scadenza giugno 2028. L’indiscrezione è considerata dagli analisti in ogni modo positivo per Campari «in quanto rimuove un potenziale rischio», anche se ritengono «che il mercato anticipasse già la definizione di un accordo per un ammontare inferiore rispetto al sequestro iniziale e assegnasse già una bassa probabilità di un piazzamento significativo, soprattutto nel breve termine».

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10 dicembre 2025