Chiavi in mano e pañuelos (fazzoletti ndr) fucsia in testa. Alla violenza sessuale subita dalla studentessa 23enne – tra la notte di sabato 6 e domenica 7 dicembre – gli abitanti dei quartieri Tufello e Val Melaina hanno risposto con un presidio rumoroso, poi trasformato in corteo.
“Abito qui da più di 20 anni e non era mai successo un episodio del genere – commenta Franca – tremendo e inaspettato”. “Siamo sconvolti – aggiunge Arianna – poteva essere nostra figlia, potevamo essere noi. Abbiamo appreso che il fatto è avvenuto proprio sotto casa nostra. Ci stavamo domandando come sia possibile una cosa del genere. E la cosa più incredibile è che non abbiamo sentito niente, ci siamo abituati alle urla, anche la notte”.
Sono tanti i cittadini e le cittadine che hanno preso parte al corteo che ha attraversato il quartiere fino al luogo in cui si è consumata la violenza, in via del Gran Paradiso.
Arianna S. ha 23 anni, come la giovane vittima di violenza. Studia filosofia e vive al Tufello da diversi anni: “Io qui mi ero sempre sentita sicura – spiega – quest’estate sono stata inseguita da due uomini ubriachi fino sotto casa. Erano le due di pomeriggio, era piena estate, questo quartiere purtroppo è abbandonato”.
“I rischi grandi qui ci sono anche durante il giorno – conferma Daniela – Alle 20 c’è il coprifuoco, ma la mattina presto alle 5.00 c’è ancora gente ubriaca. Questo quadrante di Roma è veramente pericoloso. Serve un’amministrazione più presente”.