Hamas ha proposto il \”congelamento\” delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Israele ha riaperto la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza, dopo oltre due mesi di chiusura. Lo ha annunciato un funzionario della sicurezza israeliano. \”Il trasferimento di beni e aiuti dalla Giordania alla Striscia di Gaza sarà consentito attraverso il valico di Allenby\”, ha dichiarato. \n

La seconda fase dell’accordo di pace per Gaza non potrà iniziare fino a quando Israele continuerà \”le sue violazioni\” del cessate il fuoco, entrato in vigore il 10 ottobre scorso. Lo ha ribadito all’Afp Hossam Badran, membro dell’ufficio politico di Hamas, denunciando che Israele continua \”a sottrarsi ai propri impegni” ed esortando i Paesi mediatori a esercitare “pressioni” su Israele affinché rispetti la prima fase dell’accordo.

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“,”postId”:”c732f165-9a70-4148-ad74-84645458b5fa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T22:29:00.065Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T23:29:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”content”:”

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

“,”postId”:”24ed7965-a7ce-416a-9a7d-4b47201af053″,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T22:04:00.616Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T23:04:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

“,”postId”:”bb5de8af-c2a4-42cb-bf22-70fdcfa10806″,”postLink”:{“title”:”La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/questione-palestinese”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/69f22a4c6599ba2f11dc3c68087d075a2aa44092/skytg24/it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-conflitto/israele_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:37:55.533Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:37:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: no attacco a Unifil, sparato contro un sospetto”,”content”:”

Le Idf affermano che i colpi sparati nel sud del Libano non erano diretti ai membri della Forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), che si era lamentata del fatto che i suoi osservatori sarebbero stati presi di mira.Secondo quanto riferito dall’esercito, le truppe schierate nel posto di Hamames in Libano, appena a nord di Metula, hanno avvistato un sospetto avvicinarsi alla loro posizione. \”In conformità con le procedure e le regole di ingaggio, sono stati sparati colpi di avvertimento verso di loro\”, afferma l’esercito.

“,”postId”:”599ca07f-b37d-4ed7-bed8-1832ef88d3f7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:33:20.740Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:33:20+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: ‘Aperti a congelare il nostro arsenale per una tregua duratura’”,”content”:”

Hamas è aperta all’idea di un \”congelamento\” o di uno \”stoccaggio\” del proprio armamento per \”fornire garanzie contro qualsiasi escalation militare\” che parta \”da Gaza con l’occupazione israeliana\”: lo ha detto Khaled Mechaal, alto dirigente dell’organizzazione politico-militare palestinese, parlando ad Al Jazeera. \”Per noi l’idea di un disarmo totale è inaccettabile\”, ha però puntualizzato. Mechaal ha aggiunto che Hamas apre anche alla presenza di una forza internazionale di mantenimento della pace lungo il confine della Striscia di Gaza con Israele, ma rifiuta che essa operi all’interno del territorio palestinese, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco sponsorizzato da Washington. \”Ciò equivarrebbe a un’occupazione\”, ha sostenuto.

“,”postId”:”1dc0ed48-05c9-45da-a0ac-1e55599dcd58″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:31:00.899Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:31:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”content”:”

Il giorno dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

“,”postId”:”1765ca31-e888-4afa-b21b-b4c8151d5c41″,”postLink”:{“title”:”Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/48ce94bce98c662b9786091741be6603b048aa05/skytg24/it/mondo/2025/10/15/ostaggi-liberati-israele-morti-gaza-guerra/ostaggi_israele_gaza_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:23:54.788Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:23:54+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Trump: il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno”,”content”:”

Il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno: lo ha detto Donald Trump rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori.

“,”postId”:”e4e2edf2-6ac8-45df-a94d-a90d9f6cd7fe”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:09:04.669Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:09:04+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: \”Emergenza invernale a Gaza, neonati a rischio\””,”content”:”

Il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’Onu ha lanciato l’allarme pioggia e freddo a Gaza. \”Con l’arrivo di un’altra tempesta invernale nella Striscia – ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq – le basse temperature e le piogge mettono particolarmente a rischio i gruppi vulnerabili. Tra questi figurano i neonati, per i quali l’ipotermia è estremamente pericolosa\”. Le Nazioni Unite e le noprofit, ha aggiunto, \”hanno intensificato gli sforzi per fornire assistenza alle comunita’ che vivono in aree soggette a inondazioni, anche aumentando la distribuzione di abiti invernali per bambini, da cinquemila a ottomila kit al giorno\”.

“,”postId”:”4590d828-a21f-4156-bc64-873d9e601072″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T21:05:34.069Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T22:05:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, Onu conferma attacco israeliano a pattuglia Unifil “,”content”:”

L’Onu ha confermato l’attacco israeliani contro una pattuglia Unifil nel sud del Libano. Gli uomini della forza di interposizione delle Nazioni Unite si trovavano a bordo di veicoli in pattugliamento lungo la Linea Blu, quando sono stati presi di mira ieri da soldati delle Forze di Difesa Israeliane a bordo di un carro armato Merkava. L’attacco è avvenuto vicino a Sarda, ha detto il portavoce dell’Onu Farhan Haq. \”Una raffica di dieci colpi di mitragliatrice è stata esplosa sopra il convoglio, e altre quattro raffiche da dieci colpi ciascuna sono state sparate nelle vicinanze\”, ha aggiunto. Nessuno è rimasto ferito.

“,”postId”:”fad51cc4-ba33-4c32-92d8-216f6ff0acb1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:58:43.433Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:58:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Riaperto il valico di Allenby, aiuti verso Cisgiordania “,”content”:”

Israele ha riaperto il valico di Allenby l’unico sotto il suo controllo tra la Giordania e la Cisgiordania per consentire dopo quasi tre mesi di chiusura il passaggio di camion di aiuti diretti a Gaza. Israele ha chiuso il valico dopo che un camionista giordano ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un soldato israeliano e un ufficiale di riserva. Il valico nella Valle del Giordano è stato riaperto ai viaggiatori pochi giorni dopo l’attentato, ma non agli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza. L’annuncio della riapertura è stato dato da un portavoce del Cogat, l’organismo del Ministero della Difesa che sovrintende agli affari civili in Cisgiordania e Gaza, riporta il Times of Israel. Ieri era stato autorizzato il passaggio di 96 camion carichi di materiali per la produzione di cemento e oggi sono entrati altri 20 mezzi di aiuti umanitari. Domani si prevede che ne saranno ammessi altri per il settore edile.

“,”postId”:”b6ccff3b-74e2-456b-9d7a-99f182ac08f1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:57:00.094Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:57:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”content”:”

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”12c900f7-ba67-4d74-9eb9-e7803ac917f3″,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:42:10.007Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:42:10+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Sì a forza internazionale pace a Gaza\””,”content”:”

Hamas dice sì a una forza internazionale di pace dispiegata nella Striscia di Gaza. E’ stato Khaled Meshaal, leader del gruppo terrorista, a dire in un’intervista ad Al Jazeera che non ci sono obiezioni alla presenza di una forza internazionale di stabilizzazione simile a Unifil in Libano. La forza, ha detto, \”separerebbe Gaza dall’occupazione israeliana\” e sarebbe garantita dai mediatori (Qatar, Egitto e Turchia) e da otto paesi arabi e islamici, con l’obiettivo che \”nessuna escalation militare contro Israele provenga dall’interno della Striscia\”.

“,”postId”:”c27942ed-9a49-4df8-849b-6d695c23172e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:29:27.125Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:29:27+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Congelamento\” di armi in cambio di tregua lunga “,”content”:”

Hamas ha proposto il \”congelamento\” delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Lo ha detto il leader del gruppo terroriusta ad Al Jazeera.

“,”postId”:”686ccf51-8624-4280-a521-7b13de38226e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:28:00.433Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:28:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”content”:”

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

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Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all’Iran.

“,”postId”:”b9635584-0ac3-4cc9-826a-03f3fb15d998″,”postLink”:{“title”:”La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/guerra-israele-palestina”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/91476a3d360d7d5a793394e26c00990109488455/skytg24/it/mondo/2024/10/07/attacco-hamas-israele-anniversario/collage_ansa_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:22:58.995Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:22:58+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele ha riaperto il valico di frontiera di Allenby a transito aiuti”,”content”:”

Israele ha riaperto il valico di frontiera di Allenby, chiuso da più di due mesi, principale punto di passaggio tra la Cisgiordania occupata e la Giordania, per il transito degli aiuti umanitari verso Gaza. A renderlo noto è l’Afpp, citando fonti israeliane e palestinesi.

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\”Il valico di Allenby è stato aperto oggi e i camion stanno circolando\” verso la Striscia di Gaza, ha dichiarato un portavoce di Cogat, l’organo del Ministero della Difesa israeliano responsabile della supervisione degli affari civili nei territori palestinesi. Una fonte ufficiale palestinese ha confermato all’AFP a condizione di anonimato che il valico, noto in arabo come Al-Karama Crossing, è stato aperto.

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Era stato chiuso a settembre dopo che un camionista giordano che trasportava aiuti umanitari a Gaza ha aperto il fuoco uccidendo due soldati israeliani. Israele ha poi chiesto ad Amman di sospendere il passaggio degli aiuti alla Striscia di Gaza.

“,”postId”:”4f175c83-3a15-4eb4-aea7-cb56a36ff73b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T20:02:00.037Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T21:02:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”content”:”

Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.

“,”postId”:”aafe0b2a-a14a-489d-b70e-2169c4eff2cc”,”postLink”:{“title”:”Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-“,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/15d42a4e6811cbecf48af319d8e2dcb698fa68dd/skytg24/it/mondo/approfondimenti/accordi-di-abramo-/accordi_abramo_getty.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T19:33:00.289Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T20:33:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”content”:”

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

“,”postId”:”448da560-f855-4cd8-a6ec-733c3d965c8c”,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T19:01:48.329Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T20:01:48+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele convoca l’ambasciatore ucraino”,”content”:”

Il Ministero degli Esteri israeliano ha convocato l’ambasciatore ucraino Yevgen Kornichuk in merito alle recenti dichiarazioni in cui quest’ultimo ha criticato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per aver  mantenuto le relazioni con il Presidente russo Vladimir Putin.

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In un’intervista rilasciata questa settimana al sito web di notizie Ynet, l’ambasciatore si è detto sorpreso dalle dichiarazioni rilasciate dal Primo Ministro al Parlamento israeliano in merito al suo \”rapporto personale\” con Putin, con il quale ha parlato \”regolarmente\” per perseguire gli \”interessi vitali\” di Israele.

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Kornichuk si è detto molto sorpreso, \”soprattutto considerando le sofferenze patite da Israele il 7 ottobre\”, e lo ha esortato a \”stare dalla parte giusta e morale della storia\”. Dichiarazioni che Israele considera \”totalmente inaccettabili\” e che ignorano – è stato detto al rappresentante diplomatico – completamente la diplomazia e \”la chiara posizione di Israele\” riguardo alla guerra in Ucraina, il suo sostegno, dimostrato dalla visita a Kiev di alti funzionari governativi.

“,”postId”:”157bc5ea-08bf-44e2-b6b8-a9cc7276a31d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T18:46:40.014Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T19:46:40+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ynet: \”Il bulgaro Mladenov tra i papabili per il comitato di pace per Gaza\””,”content”:”

Dopo lo stop a Tony Blair come figura internazionale nel comitato per la pace a Gaza, sarebbero in crescita, scrive Ynet, le quotazioni del diplomatico bulgaro Nickolay Mladenov, che ha ricoperto dal 2015 al 2020 il ruolo di coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente e ora dirige l’accademia diplomatica per cadetti degli Emirati Arabi Uniti ad Abu Dhabi. 

“,”postId”:”02cba736-a4f6-4475-a790-5d51206e4d99″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T18:18:50.202Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T19:18:50+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Waltz: \”Penso che vedremo annunci imminenti sul Board of Peace\””,”content”:”

L’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Mike Waltz si aspetta annunci \”imminenti\” sull’avanzamento del piano di pace del presidente Donald Trump per Gaza. A riferirne è il Times of Israel, che cita le dichiarazioni dell’inviato impegnato oggi in un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog nel quadro della sua visita nel paese. 

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\”Penso che vedremo annunci imminenti riguardo al Board of Peace, guidato dal Presidente Trump. I componenti chiave sono un’autorità palestinese di tecnocrati per la gestione di acqua, gas, acque reflue, per far ripartire quei servizi di base a Gaza. Naturalmente, un meccanismo di per permettere di finanziarlo, e poi la forza internazionale di stabilizzazione\” ha affermato.

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\”Quello che è chiaro, e io voglio esserlo, è che Hamas deve andarsene\” ha continuato l’inviato. \”Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà in modo facile o difficile, ma non ci sarà più Hamas\”. \”Quello che siamo determinati a evitare è quella che chiamo la definizione di follia: in qualche modo Hamas sopravvive, si ricostruisce, la comunità internazionale investe miliardi nella ricostruzione, Hamas attacca di nuovo, e Israele non ha altra scelta che rispondere, ed eccoci qui in questo ciclo di follia\”.

“,”postId”:”25fbb6b4-95b6-4c61-a730-55c0360509e3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T18:18:24.506Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T19:18:24+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ambasciatore Usa a Onu: \”Sopravvivenza di Hamas una follia\””,”content”:”

L’ambasciatore statunitense all’Onu Mike Waltz ha detto al presidente israeliano Isaac Herzog che \”Hamas deve scomparire\” per evitare la \”follia\”, perché se \”sopravvive\”, la violenza tornerà. \”Ciò che è diventato chiaro, e voglio chiarirlo, è che Hamas deve scomparire. Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà in un modo o nell’altro, ma Hamas non esisterà più. E ciò che non possiamo fare, ciò che siamo determinati a evitare, è ciò che chiamo la definizione di follia\”, ha detto Waltz durante un incontro con Herzog, come riportato dalla presidenza israeliana. Questa follia si verificherebbe se \”Hamas riuscisse a sopravvivere, ricostruisse, la comunità internazionale investisse miliardi nella ricostruzione, Hamas attaccasse di nuovo e Israele non avesse altra scelta che rispondere, ed eccoci qui, in questo ciclo di follia\”, ha aggiunto. L’ambasciatore ha definito l’accordo raggiunto per la Striscia di Gaza \”assolutamente storico\” e ne ha elogiato il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’Inviato Speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff. \”Credo che presto assisteremo ad annunci riguardanti la Commissione per la Pace, guidata dal Presidente (Donald) Trump. I suoi componenti chiave sono un’autorità palestinese tecnocratica per l’ottenimento di acqua, gas e servizi fognari, al fine di ripristinare questi servizi di base a Gaza\”, ha affermato Waltz.Da parte sua, Herzog ha chiesto di concentrarsi sull’attuazione del piano di pace.

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In mezzo al maltempo, il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha emanato nuove linee guida e restrizioni di sicurezza per l’intero esercito. Ai soldati non sarà consentito lasciare le loro basi e tornare a casa per il congedo del fine settimana dalle 20 di stasera fino ad almeno venerdi’ alle 6. Sono vietate tutte le attività di addestramento all’aperto, sia a piedi che a bordo di veicoli, salvo eccezioni consentite da un maggiore generale. L’addestramento alla navigazione e al mimetismo, o esercitazioni simili, sono severamente vietate, secondo le direttive. E’ vietato pernottare all’aperto, a meno che non sia necessario per \”esigenze operative\” e deve essere approvato dal comandante della divisione regionale. Le attività di sicurezza di routine sono limitate alle \”attività essenziali\”, e anche gli altri spostamenti operativi a piedi o in veicoli sono limitati ai \”viaggi essenziali\”. Gli spostamenti logistici devono essere approvati da un colonnello o da un comandante di corpo. Le linee guida sono in vigore fino alle 6 di venerdì e sono soggette a modifiche alla luce delle valutazioni in corso, aggiunge l’IDF.

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Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha incontrato il suo omologo statunitense Marco Rubio a Washington e sottolineato che \”non dovrebbero essere accettati i tentativi di indebolire l’obbligo di Hamas di disarmare\”, secondo il suo ufficio. Sa’ar ha detto a Rubio che c’è un \”punto di svolta\” in Sud America dopo che Israele ha ripreso i rapporti diplomatici con la Bolivia.

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L’esercito afferma di aver ucciso un terrorista palestinese che aveva attraversato la linea del cessate il fuoco a Gaza, nel nord della Striscia, questa mattina. Secondo l’Idf, due terroristi sono stati identificati mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe della Brigata Nord della Divisione di Gaza, di stanza vicino a Jabalia. L’IDF afferma che le truppe \”hanno eliminato uno dei terroristi per allontanare la minaccia\”. I media palestinesi hanno riferito in precedenza che tre persone sono state uccise dal fuoco israeliano a Jabalia, tra cui un sedicenne.

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L’episodio denunciato dall’Unifil è avvenuto nei pressi della località di Sarda, aggiunge il comunicato della forza militare Onu. Sia il convoglio bersagliato sia i militari israeliani che avrebbero aperto fuoco \”si trovavano in territorio libanese\”. \”Una raffica di mitragliatrice da dieci colpi è partita verso il convoglio, mentre altre quattro raffiche da dieci colpi sono andate nelle vicinanze\”, denuncia l’Unifil.   Il personale della missione Onu coinvolto ha \”chiesto all’Idf di smettere di sparare, attraverso i canali di collegamento\” attivi. L’esercito israeliano, sostiene inoltre l’Unifil, \”era stato informato in anticipo della posizione e dell’orario del pattugliamento previsto, secondo la prassi abituale\”. \”Gli attacchi contro o vicino ai nostri ‘peacekeepers’ costituiscono gravi violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. In questa situazione estremamente delicata, chiediamo all’Idf di cessare comportamenti aggressivi e attacchi contro o vicino a loro\”, conclude il comunicato. 

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\”Mentre a Gaza la tregua viene costantemente violata, in Palestina, in Cisgiordania in particolare, continua la pulizia etnica da parte di Israele, nell’indifferenza generale. Il governo del criminale Netanyahu esprime così la volontà di annettere tutta la Cisgiordania e di negare un futuro al popolo palestinese. E’ ora che la comunità internazionale si muova e intervenga per fermare questo orrore, a cominciare dal nostro Paese, e lo faccia anche riconoscendo finalmente lo Stato di Palestina\”. Lo afferma Nicola Fratoianni, parlando al Senato a margine del convegno organizzato da Avs a Palazzo Giustiniani \”Noi rifiutiamo!\”, in cui intervengono alcuni obiettori di coscienza israeliani.

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Benjamin Netanyahu incontrerà Donald Trump il 29 dicembre a Mar a Lago, la residenza privata in Florida dove il presidente trascorrerà le vacanze di Natale. Lo rende noto l’ufficio del premier israeliano, aggiungendo che all’incontro nel resort di Palm Beach vi saranno anche i principali consiglieri del presidente americano. 

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Il premier israeliano partirà per Miami il 28 dicembre e tornerà in Israele il due gennaio, scrive ancora il Times of Israel sottolineando che il premier non porterà sul suo aereo giornalisti al seguito. 

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L’esercito israeliano avrebbe aperto il fuoco da un carro armato Merkava verso membri dell’Unifil che stavano pattugliando una zona della Linea blu in territorio libanese: è quanto reso noto dalla forza militare dell’Onu in un comunicato. L’episodio risale a ieri, ha aggiunto l’Unifil. \”Nessuno è rimasto ferito\”, aggiunge la nota. 

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Sono \”almeno 100\” i palestinesi arrestati nel corso di vari raid dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Lo riferisce al Jazeera citando l’ufficio dei prigionieri palestinesi a Ramallah. In particolare, i blitz sono stati compiuti a Nablus – dove sono state arrestate 30 persone – Hebron e Jenin. Tra le persone fermate dall’Idf ci sono numerosi ex prigionieri rilasciati nelle scorse settimane.

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L’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Korniychukè stato convocato oggi al ministero degli Esteri dopo aver criticato il primo ministro Benjamin Netanyahu in un’intervista rilasciata ieri a Ynet in merito ai commenti rilasciati questa settimana dal premier sulle sue regolari comunicazioni con il presidente russo Vladimir Putin, scrive il Times of Israel. Il ministero afferma in una nota che il diplomatico è stato convocato \”per un incontro di ammonimento\” con il vicedirettore generale per l’Euro-Asia, Yuval Fuchs, dopo che quest’ultimo aveva \”criticato le dichiarazioni del primo ministro in merito alle sue conversazioni con il presidente russo\” durante l’intervista. Fuchs \”ha chiarito all’ambasciatore che i suoi commenti erano del tutto inaccettabili e si discostavano dal protocollo diplomatico. Inoltre, le dichiarazioni dell’ambasciatore ignorano la chiara posizione assunta da Israele dallo scoppio della guerra in Ucraina, una posizione dimostrata, tra le altre cose, dalla visita del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar a Kiev quest’anno e dai voti di Israele alle Nazioni Unite\”, prosegue la nota. Lunedi’ sera, in un dibattito alla Knesset sulla posizione internazionale di Israele, Netanyahu ha esaltato il suo \”rapporto personale\” con Putin, ampiamente disprezzato in Occidente per la sua invasione dell’Ucraina, affermando di parlare con lui \”regolarmente\” per tutelare gli \”interessi vitali\” di Israele, tra cui la difesa del suo confine settentrionale. Nell’intervista a Ynet, Korniychuk ha replicato al premier per essere sembrato sostenere il leader che ha invaso il suo Paese e ha sostenuto l’Iran e i suoi alleati terroristici, affermando di essere \”sorpreso dalle dichiarazioni di Netanyahu, soprattutto considerando ciò che Israele ha dovuto sopportare il 7 ottobre. Bisogna stare dalla parte giusta e morale della storia\”.

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Un detenuto palestinese, il 21enne Abdelrahman al-Sabateen, è morto mentre era sotto custodia israeliana. Secondo quanto riportato dall’ufficio per gli Affari dei prigionieri dell’Autorità nazionale palestinese, il giovane di Husan, vicino a Betlemme in Cisgiordania, era stato arrestato il 24 giugno. La famiglia ha riferito che durante un’udienza in tribunale lo scorso novembre non aveva mostrato gravi problemi di salute.

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Il valico di Allenby che collega la Cisgiordania alla Giordania, chiuso a settembre dopo che un camionista giordano ha ucciso tre membri delle forze di sicurezza israeliane, è stato riaperto. Lo scrive Al Jazeera che afferma di aver verificato alcuni video che mostrano camion che attraversano il ponte. I camion – scrive l’emittente del Qatar – sembravano diretti a Gaza, dove le agenzie umanitarie avvertono che gli aiuti umanitari rimangono ben al di sotto del necessario. Il valico di Allenby è l’unico passaggio tra la Cisgiordania e la Giordania e opera sotto il controllo israeliano.

“,”postId”:”f7b1e351-3787-4793-b223-2c3d122e18f7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T15:25:39.094Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T16:25:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Waltz in Israele, presto annunci sulla fase 2 del piano di pace a Gaza”,”content”:”

L’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Mike Waltz ha dichiarato di aspettarsi \”prossimi\” annunci sull’avanzamento del piano di pace del presidente statunitense Donald Trump a Gaza, sottolineando che Washington non permetterà ad Hamas di ricostruire. Lo riporta il Times of Israel. Waltz ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog a Gerusalemme e secondo quanto diffuso in un comunicato della presidenza ha definito la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del mese scorso sul piano per Gaza come \”probabilmente la più positiva che abbiamo visto per Israele, per la stabilità nella regione\”, affermando che \”non è stato solo un mucchio di retorica, ma ha messo in atto un piano chiaro\”. Waltz ha aggiunto che si aspetta che vengano presto fatti annunci sui componenti della seconda fase del piano, tra cui il Consiglio per la pace e il comitato dei tecnocrati palestinesi, che verranno istituiti nell’ambito del piano per supervisionare la gestione di Gaza, nonché la forza internazionale che pattuglierà la Striscia. \”Ora abbiamo quell’autorizzazione. Credo che assisteremo a prossimi annunci in merito al Consiglio per la Pace, guidato dal presidente Trump. Le componenti chiave di questo sono un’autorità tecnocratica dei palestinesi per ottenere acqua, gas, fognature, per ripristinare i servizi di base a Gaza. Naturalmente, un meccanismo di finanziamento e poi la forza internazionale di stabilizzazione\”, afferma. \”Ciò che è chiaro, e voglio essere chiaro, è che Hamas deve andarsene\”, continua l’inviato. \”Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà nel modo più facile o nel modo più difficile, ma non ci sarà più Hamas\”, afferma, aggiungendo: \”Ciò che siamo determinati a evitare è quella che chiamo la definizione di follia: in qualche modo ad Hamas viene permesso di sopravvivere, la comunità internazionale investe miliardi nella ricostruzione, Hamas attacca di nuovo e Israele non ha altra scelta che rispondere, ed eccoci qui in questo ciclo di follia\”. 

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Oggi una delegazione ufficiale del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo composta da 7 eurodeputati ha iniziato la sua missione in Cisgiordania. Lo afferma il gruppo in una nota. Gli eurodeputati coinvolti sono l’italiano Ignazio Marino (Alleanza verdi sinistra), Villy Sovndal, Hannah Neumann, Tineke Strik, Catarina Vieira, Nela Riehl e Diana Riba i Giner. I sette si recheranno in Cisgiordania per fare luce sulla situazione in escalation e incontreranno la società civile nelle zone circostanti.

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Il governo del Ghana ha convocato l’ambasciatore israeliano ad Accra per protestare contro il trattamento \”disumano\” riservato ai viaggiatori ghanesi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e ha minacciato misure di ritorsione. Accra infatti lamenta un trattamento \”disumano e traumatico\” riservato ad alcuni cittadini ghanesi all’aeroporto internazionale. Secondo il ministero degli Affari esteri del Ghana, sette viaggiatori, tra cui quattro membri di una delegazione parlamentare, sono stati trattenuti domenica per oltre cinque ore prima di essere rilasciati a seguito di un intenso intervento diplomatico.

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Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

“,”postId”:”85133cab-27f7-4dd9-b313-fd998e60c7ca”,”postLink”:{“title”:”Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/828e8384f5802996ec60a202e356ad45c5737e11/skytg24/it/mondo/2025/10/22/modello-ira-disarmo-hamas-gaza/hero_getty_disarmo_hamas_ira.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T13:37:55.005Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T14:37:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Restituito il corpo dell’ostaggio thailandese “,”content”:”

Il corpo dell’ultimo cittadino thailandese tenuto in ostaggio a Gaza dall’attacco del 7 ottobre 2023 a Israele è stato restituito a casa, ha affermato il ministero degli Esteri thailandese citato dal Times of Israel. I resti di Sudthisak Rinthalak sono arrivati all’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok da Tel Aviv, ha riferito il funzionario del ministero Jeerasak Pomsuwan. Il padre di Sudthisak, Thongma, ha raccontato al quotidiano locale Manager Online che la famiglia stava aspettando le sue spoglie per poter celebrare i riti funebri buddisti nella sua città natale, nella provincia nord-orientale di Nong Khai. I resti di Rinthalak, 43 anni, assassinato nel kibbutz Be’eri durante l’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023, sono stati restituiti a Israele da Gaza la scorsa settimana. Il corpo di un ostaggio, il sergente maggiore della polizia Ran Gvili , è ancora a Gaza.

“,”postId”:”d32c9d64-1476-452c-a26c-138ff1bcfc15″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T13:30:23.684Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T14:30:23+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Yacht israeliano disperso nel Mediterraneo con 4 a bordo”,”content”:”

Le squadre di soccorso multinazionali hanno avviato la ricerca di uno yacht israeliano con cui si sono persi i contatti stamattina nel Mar Mediterraneo e che quindi risulta disperso con quattro persone a bordo. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri israeliano spiegando che sono state contattate le famiglie delle persone a bordo che risultano ufficialmente disperse. Alle ricerche stanno partecipando squadre di soccorso provenienti da Israele, Grecia e Cipro.

“,”postId”:”0257a933-f844-4a34-9f11-d3a74287af91″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T13:08:12.648Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T14:08:12+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Lega araba denuncia: \”21enne palestinese lasciato morire in un ospedale israeliano\””,”content”:”

La Lega Araba ha denunciato \”condannando con la massima fermezza\” la morte di un giovane prigioniero palestinese, Abdul Rahman Sufian Muhammad Al-Sabateen, in un ospedale israeliano. Il ragazzo, 21 anni, originario di Husan, vicino Betlemme, ì morto ieri in un ospedale israeliano \”dopo un grave peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto a deliberata negligenza medica e alle pessime condizioni di detenzione\”, afferma la Lega in una nota. \”La Lega degli Stati Arabi considera il martirio del prigioniero Al-Sabateen, il sesto prigioniero palestinese a morire nelle carceri di occupazione israeliane dall’inizio del 2025, un nuovo crimine che si aggiunge alla lista delle sistematiche violazioni israeliane contro prigionieri e detenuti palestinesi, e una palese violazione della Terza e Quarta Convenzione di Ginevra e del diritto internazionale umanitario. La politica di deliberata negligenza medica praticata dall’amministrazione carceraria di occupazione nei confronti di migliaia di prigionieri palestinesi, tra cui bambini, donne e malati, costituisce una forma di uccisione lenta e tortura, proibita a livello internazionale, si afferma nella nota. L’organismo con sede al Cairo invita quindi la comunità internazionale e le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, in primo luogo il Comitato Internazionale della Croce Rossa, \”a intervenire con urgenza per fare pressione sull’occupazione affinché rilasci immediatamente il corpo del ragazzo e lo consegni alla sua famiglia. \”Il Procuratore della Corte penale internazionale – si chiede ancora – è invitato a includere il reato di negligenza medica deliberata nei confronti dei prigionieri nelle indagini in corso sui crimini di guerra e sui crimini contro l’umanità commessi da Israele nei territori palestinesi occupati\”. 

“,”postId”:”666c26b9-cf75-4e6d-9fbf-ff0f14f43c4e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T12:25:38.171Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T13:25:38+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”A Gaza allagamenti e tende spazzate via da tempesta\””,”content”:”

Allagamenti e tende spazzate via a Gaza, in particolare a Mawasi nel sud, a causa della tempesta Byron che sta flagellando l’area. Lo ha denunciato il portavoce della Protezione civile nell’enclave palestinese, gestita da Hamas, Mahmoud Bassal, sottolineando che sono circa un migliaio le telefonate relative al maltempo già ricevute in tutta la Striscia dall’alba e migliaia di tende sono state allagate. Da qui la richiesta a Israele di permettere l’ingresso di alloggi mobili nell’enclave. Il sindaco di Gaza City, Yahya al-Sarraj, ha denunciato la chiusura di strade e l’allagamento di rifugi. Immagini di campi per sfollati mostrano grandi e piccoli nel fango che scavano canali intorno alle tende e cercano di drenare l’acqua con secchi e bacinelle.

“,”postId”:”1e1c8f07-3ee9-445f-b879-d16c398b4e92″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T12:03:11.143Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T13:03:11+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Save the Children: \”Tornate le tempeste a Gaza, bambini senza servizi vitali\””,”content”:”

Oggi sono tornate le tempeste a Gaza e i bambini non possono accedere ai  necessari servizi di protezione e supporto psicosociale, mentre gli  aiuti bloccati dalle restrizioni israeliane rendono ancora più duri i  freddi invernali. Lo dichiara Save the Children, l’organizzazione che da  oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e  garantire loro un futuro. Quattro degli otto Spazi a misura di bambino  dell’organizzazione sono stati costretti a chiudere durante le violente  tempeste del mese scorso, poiché i campi sono stati allagati o  danneggiati da una combinazione di acqua piovana e liquami a causa della  distruzione dei sistemi igienico-sanitari durante due anni di  bombardamenti israeliani. Negli  Spazi rimasti aperti, gli operatori hanno registrato un drastico calo  delle presenze durante le tempeste, perché le cattive condizioni del  terreno dopo le forti piogge, così come la mancanza di indumenti di base  come giacche e scarpe, hanno costretto i bambini a rimanere nelle loro  tende. La partecipazione dei minori più grandi, in particolare degli  adolescenti, è diminuita perché hanno dovuto aiutare le loro famiglie a  riparare le tende dopo la tempesta. Con le piogge torrenziali che  tornano a colpire Gaza – dove quasi l’intera popolazione è stata  costretta ad abbandonare le proprie case – è particolarmente importante  che le autorità israeliane rimuovano le restrizioni sugli aiuti e  consentano l’ingresso nella Striscia di beni essenziali attualmente  vietati, come i pali delle tende, e di maggiori forniture invernali come  tende, beni per ripararle, vestiti caldi e coperte. \”E’ straziante parlare con i genitori e i bambini qui. Le restrizioni  impediscono qualsiasi ricostruzione e il ritorno a una parvenza di  normalità per i più piccoli, come una casa e l’accesso all’istruzione  formale. I nostri Spazi a misura di bambino e i centri di apprendimento  temporanei offrono loro un po’ di tregua dagli orrori degli ultimi due  anni. Ma ora non riescono nemmeno a ottenere questo. Il maltempo,  sommato ai danni subiti negli ultimi due anni, rende impraticabili  alcune delle \”strade\” rimanenti di Gaza, e i servizi offerti sono  irraggiungibili per bambini e famiglie. Un genitore mi ha detto che non  può comprare scarpe ai propri figli. Un altro bambino mi ha raccontato  che passa la notte sveglio al freddo perché le sue lenzuola e coperte  sono fradice dopo che la tenda si è allagata”, ha raccontato Shurouq,  responsabile stampa di Save the Children a Gaza. ”Nonostante  dall’annuncio della prima fase del piano di pace due mesi fa alcune  tende e teloni siano entrati a Gaza, non sono ancora entrati legname,  pali o attrezzi per montarle, a causa delle restrizioni su ciò che le  autorità israeliane considerano articoli \”a duplice uso\””, ha aggiunto.\nI  piani annunciati dalle autorità israeliane la scorsa settimana per  riaprire il valico di Rafah ai palestinesi in uscita da Gaza non  prevedono l’ingresso di aiuti e non rispondono ai bisogni di  sopravvivenza dei quasi due milioni di persone intrappolate all’interno  della Striscia, che hanno vissuto difficoltà inimmaginabili in due anni  di violenza incessante.\n(Segue)

“,”postId”:”13e912c9-c8a6-4b5f-8039-351f603f72ce”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T11:30:59.624Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T12:30:59+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Iran, ministro Libano rifiuta invito: colloqui in Paese terzo”,”content”:”

Il ministro degli Esteri libanese Youssef Raji ha\nreso noto di aver rifiutato l’invito dell’omologo iraniano Abbas Araghchi\na visitare Teheran, affermando che le condizioni non sono idonee, ma\nsottolineando di rimanere aperto al dialogo con colloqui in un Paese\nterzo. In un messaggio su X, il capo della diplomazia di Beirut ha\npubblicato ha evidenziato che non accettare l’invito \”non significhi\nrifiutare il dialogo\”, ma che \”non ci sono condizioni favorevoli\”. Da qui,\nl’invito ad Araghchi a incontrarsi in \”un Paese terzo neutrale da\nconcordare\”. Il Libano, ha proseguito Raji, e’ pronto a stabilire \”una\nnuova fase di relazioni costruttive\” con l’Iran, ma solo se i legami si\nbaseranno \”esclusivamente sul rispetto reciproco e sull’assoluto rispetto\ndell’indipendenza e della sovranita’ di ciascun Paese e sulla non\ningerenza negli affari interni sotto qualsiasi pretesto\”. Per poi\naggiungere che \”la costruzione di uno Stato forte non puo’ avvenire a meno\nche lo Stato, attraverso il suo esercito nazionale, non detenga da solo il\ndiritto esclusivo di portare armi e l’unica autorita’ sulle decisioni di\nguerra e di pace\”. La mossa di Raji nei confronti di Teheran si\ninserisce nel piu’ ampio dibattito in Libano sul disarmo di Hezbollah: gli\nUsa di recente hanno aumentato le pressioni sul governo di Beirut\naffinche’ smilitarizzi la milizia sciita filo-iraniana, che vi si oppone\nspalleggiata dalla Repubblica islamica. Due settimana fa c’e’ stato uno\nscambio di battute teso su X tra il ministro libanese e Ali Akbar\nVelayati, alto consigliere della Guida Suprema iraniana, dopo che\nquest’ultimo aveva definito l’esistenza di Hezbollah piu’ importante del\n\”pane e dell’acqua\” per il Libano. Immediata la risposta di Raji, che\naveva messo l’accento sulla \”sovranita’, liberta’ e il processo\ndecisionale indipendente\” del Paese dei Cedri, respingendo l’interferenza\nesterna. Di recente, nel tentativo di scongiurare un nuovo conflitto di\nfronte alle accuse israeliane di un riarmo di Hezbollah e all’aumento dei\nraid aerei dell’Idf, Tel Aviv e Beirut hanno ampliato i contatti\nattraverso il comitato che monitora il cessate il fuoco firmato nel\nnovembre 2024. La decisione e’ stata criticata dal leader della milizia\nfilo-iraniana, Naim Qassem, convinto che Beirut abbia dato \”una\nconcessione gratuita\” a Israele.

“,”postId”:”aefe3414-c180-42f7-870c-a457acd23b94″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T11:00:33.879Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T12:00:33+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Erdogan: \”La guerra a Gaza ha compromesso i diritti umani\””,”content”:”

\”Purtroppo, le atrocità a Gaza e nei territori palestinesi occupati continuano, nonostante tutti gli sforzi della comunità internazionale. Questo genocidio, a causa del quale hanno perso la vita oltre 70.000 abitanti di Gaza, è una chiara indicazione che i valori menzionati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono stati gravemente compromessi\”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. \”L’unica via per una pace giusta e duratura a Gaza è rafforzare il cessate il fuoco stabilito con il contributo del nostro Paese e attuare con urgenza il modello della soluzione a due Stati\”, ha detto il leader turco, sottolineando che \”Israele continua a dimostrare il suo disprezzo per la legge e l’ordine, violando il cessate il fuoco con attacchi che hanno ucciso almeno 370 palestinesi dall’11 ottobre\”. Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, nel suo discorso, Erdogan ha anche sottolineato la gravità della situazione in Sudan. \”Le nostre iniziative orientate alla pace e al dialogo proseguono con l’obiettivo di fermare lo spargimento di sangue in Sudan e ripristinare un clima di fiducia e stabilità nel Paese\”, ha detto Erdogan.

“,”postId”:”561992c1-16f9-4e7f-868c-7662ad8315bf”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T10:48:54.826Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T11:48:54+0100″,”altBackground”:false,”title”:”I medici del Policlinico di Bari manifestano per Gaza: \”93 sanitari ancora incarcerati\””,”content”:”

Le immagini degli operatori sanitari palestinesi ancora detenuti in Israele, con il loro nome e il loro ruolo, campeggiano lungo il viale alberato di accesso che dall’ingresso del Policlinico di Bari porta ai reparti. E’ così, con una protesta silenziosa, che i medici del capoluogo pugliese aderiscono alla Giornata internazionale dei diritti umani che si celebra oggi per \”denunciare la sistematica distruzione del sistema sanitario a Gaza e le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale\”.\n    Il sit in è in corso anche in altri 60 ospedali italiani, organizzato dal personale sanitario che aderisce alla Rete digiuno Gaza e Sanitari per Gaza. Ma si estende anche a sei Paesi esteri, fra i quali Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Belgio, e a nove organizzazioni di professionisti sanitari. \”Vogliamo dare visibilità ai nostri colleghi ancora detenuti – spiega la dottoressa Giusi Del Iaco -. Attualmente sono 40 dopo che, con il cessate il fuoco, ne sono stati liberati 55. Sono medici,  tecnici di laboratorio, infermieri, ausiliari, conducenti di ambulanze\”. \”Con questa installazione – prosegue – vogliamo sottolineare che gli operatori sanitari palestinesi hanno già pagato un tributo altissimo, sono già oltre 1.700 quelli uccisi in due anni. E’ la più grande strage mai registrata per la categoria\”.\n    All’interno del Policlinico manifestano medici, studenti e specializzandi. Nel pomeriggio, alle 18, è inoltre previsto un flashmob aperto ai cittadini davanti all’ingresso monumentale. \”Daremo lettura dei nomi dei sanitari incarcerati – anticipa Del Iaco – sarà inoltre osservato un minuto di silenzio e si susseguiranno interventi di personaggi della città attivi e solidali\”. Sarà anche lanciata la raccolta fondi a sostegno della clinica di Emergency ad Al Qarara, uno degli ultimi presidi sanitari ancora operativi nella Striscia. E’ prevista infine la testimonianza di Khaled Alser, chirurgo del Nasser hospital, rilasciato nell’ottobre 2024 dopo sette mesi di detenzione senza accuse, oltre a una diretta con gli altri ospedali coinvolti nell’iniziativa.

“,”postId”:”1080eba0-174c-4188-a408-05b25a09d2f3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T10:35:42.730Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T11:35:42+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Freniamo gli attacchi di Gaza contro Israele ma rifiutiamo il disarmo\””,”content”:”

Il leader politico di Hamas fuori Gaza, Khaled Meshaal, ha assicurato che il gruppo adotterà misure per frenare qualsiasi futuro attacco contro Israele dall’enclave palestinese assediata, ma ha aggiunto che consegnare le armi sarebbe come \”togliere l’anima\” al gruppo. In un’intervista con Mawazin di Al Jazeera Arabic , in onda stasera, il capo politico di Hamas ha esposto le posizioni del gruppo su questioni chiave, in un contesto di crescente preoccupazione che lo slancio sui colloqui per il cessate il fuoco possa affievolirsi con la conclusione della prima fase.\n    Ieri Hamas ha dichiarato che il cessate il fuoco non potrà procedere se Israele continuerà a violare l’accordo: le autorità affermano che la tregua è stata violata almeno 738 volte da quando è entrata in vigore il 10 ottobre. Meshaal ha anche dichiarato ad Al Jazeera che Hamas non accetterà un’autorità governativa non palestinese per Gaza, nel mezzo di speculazioni sulla composizione del cosiddetto \”consiglio per la pace\” del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che è stato proposto come possibile alternativa al governo di Hamas fin dal 2006.

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Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso un civile palestinese e ne hanno ferito un altro nella Striscia di Gaza, secondo fonti mediche riportate dall’agenzia palestinese Wafa. Secondo le fonti un cecchino dell’esercito israeliano ha aperto il fuoco nella zona di al-Atatra, nella città di Beit Lahia, nella Striscia settentrionale, uccidendo un civile di 35 anni. Sempre secondo quanto riportato da Wafa i soldati dell’esercito israeliano hanno aperto il fuoco contro le tende che ospitavano gli sfollati a est di Deir al-Balah, nella Striscia centrale, ferendo un minore. L’esercito israeliano ha fatto saltare in aria diversi edifici residenziali a est di Jabalia e a Beit Lahia nell’enclave settentrionale, mentre gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira la parte orientale della città di Gaza e i bombardamenti di artiglieria hanno colpito Khan Younes orientale e a nord della città di Rafah nell’enclave meridionale, come riportato dai corrispondenti di Wafa che hanno aggiunto che le forze di occupazione hanno fatto saltare in aria anche un complesso residenziale nel quartiere di Zaytoun, a sud-est di Gaza City, e il rumore delle esplosioni è stato udito in tutta la città, mentre colonne di fumo si alzavano a spirale verso il cielo.

“,”postId”:”5c36d80c-e5e6-461d-a5a7-0e4cd0731f7e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T10:20:43.671Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T11:20:43+0100″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/12/gaza_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Gaza”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Al Jazeera: \”La tempesta Byron si abbatte su Gaza, previste inondazioni e grandine\””,”content”:”

La tempesta Byron si abbatte su Gaza e la Striscia si prepara ad affrontare l’ennesimo dramma: sono previste inondazioni improvvise, forti venti e grandine in tutta la regione a partire da oggi fino a venerdì sera, secondo il Dipartimento meteorologico palestinese, in un’area dove sono centinaia di migliaia le persone sfollate nelle tende. Al Jazeera analizza la situazione evidenziando che la  maggior parte delle reti fognarie comunali di Gaza è stata distrutta o gravemente danneggiata, quindi è molto probabile che l’acqua delle inondazioni della tempesta Byron si mescoli con le acque reflue grezze, aumentando significativamente la diffusione di malattie come la dissenteria e il colera. Con la raccolta della spazzatura in gran parte interrotta, enormi cumuli di rifiuti solidi si sono accumulati in tutta l’enclave assediata, il che significa che le forti piogge potrebbero mobilitare rifiuti medici, plastica, resti animali e detriti nelle aree in cui si sono rifugiati i palestinesi sfollati. Anche le falde acquifere sfruttate dai residenti potrebbero essere contaminate, mentre le inondazioni superficiali potrebbero ristagnare in alcune aree invece di regredire, poiché le stazioni di drenaggio e pompaggio delle acque piovane sono fuori uso. Il sistema sanitario di Gaza è già collassato sotto il peso di due anni di guerra, quindi le cliniche e gli ospedali rimanenti saranno mal equipaggiati per curare l’elevato numero di malattie e infezioni causate dalla mancanza di acqua pulita. 

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\”La Repubblica Italiana, in questa Giornata, rinnova il suo convinto sostegno a un ordine internazionale basato sul rispetto dei diritti umani. È un impegno che discende dalla nostra storia e dai valori scolpiti nella Costituzione: il ripudio della guerra, la promozione della giustizia, l’affermazione della solidarietà, dell’uguaglianza e della libertà. Sono gli stessi valori che hanno ispirato la costruzione europea, divenuta nel tempo uno spazio di pace e di diritti senza precedenti. Ricordare la centralità dei diritti umani non significa indulgere nella memoria del dolore, ma assumere quella memoria come guida per l’azione. È a questa responsabilità che siamo chiamati: impedire che la violenza prevalga sulle regole, affermare l’universalità dei principi che tutelano la dignità umana, affinché la Dichiarazione del 1948 non resti solo un enunciato di alti ideali ma sia concreto codice di condotta cui tutti gli Stati scelgano di conformarsi\”. Lo afferma Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. 

“,”postId”:”234128a3-0633-463c-a5e6-1423a4de3665″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T09:27:11.360Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T10:27:11+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Anp, detenuto palestinese morto sotto la custodia di Israele “,”content”:”

Un detenuto palestinese, il 21enne Abdelrahman al-Sabateen, è morto mentre era sotto custodia israeliana. Secondo quanto riportato dall’ufficio per gli Affari dei prigionieri dell’Autorità nazionale palestinese, il giovane di Husan, vicino a Betlemme in Cisgiordania, era stato arrestato il 24 giugno. La famiglia ha riferito che durante un’udienza in tribunale lo scorso novembre non aveva mostrato gravi problemi di salute. 

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Decine di palestinesi, tra cui alti esponenti di Hamas, sono stati arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti della sicurezza palestinese precisando che 17 persone sono state arrestate nella città di Nablus e circa 20 nel villaggio di Abu Dis, a est di Gerusalemme.

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Secondo quanto riporta il sito di Haaretz, le fonti palestinesi hanno aggiunto che a Nablus le Idf hanno anche fatto irruzione nei campi profughi, nella Città Vecchia e nell’area di Balata al-Balad. I soldati hanno perquisito numerose abitazioni, interrogato persone e trasformato alcune case in avamposti militari temporanei.

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La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

“,”postId”:”909368b3-b0f5-4f33-abfa-6be6102066fd”,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-12-10T08:37:59.360Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T09:37:59+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Direttore Oms: \”Grati all’Italia e ai Paesi che hanno accolto palestinesi malati\””,”content”:”

Il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha ”accolto con grande favore l’ulteriore evacuazione medica di 25 pazienti palestinesi verso gli ospedali” di Paesi tra cui ”Italia, Belgio, Norvegia e Romania”. In particolare, su ‘X’ Kluge ha sottolineato che il trasferimento dei palestinesi malati è stato ”facilitato da Italia, Romania e Slovacchia” e si è detto ”grato per la loro solidarietà e il rapido supporto”.

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Spiegando che i palestinesi ”sono stati evacuati attraverso Karem Shalom all’aeroporto di Ramon e poi alle loro destinazioni finali’, Kluge ha affermato che ”gli Stati membri hanno ricevuto un totale di 1.118 pazienti per cure urgenti”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, ”le esigenze rimangono enormi: si stima che 16.500 pazienti, tra cui oltre tremila bambini, necessitino ancora di un’evacuazione medica urgente fuori da Gaza”. L’appello è quindi di ”continuare a consolidare questo sforzo collettivo, garantendo evacuazioni mediche tempestive e cure di qualità per ogni paziente”.

“,”postId”:”95df5bcc-60af-47fd-82c2-a22db9995787″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T08:25:55.321Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T09:25:55+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Decine di arresti dell’Idf ad Abu Dis e Nablus “,”content”:”

Le forze armate israeliane hanno arrestato decine di palestinesi in operazioni ad Abu Dis, al limitare di Gerusalemme Est, e a Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che una ventina sono stati i fermi ad Abu Dis dove le truppe hanno effettuato incursioni su vasta scala. I giovani sono stati sottoposti a interrogatori e vessazioni, poi successivamente rilasciati. Ieri, i militari israeliani hanno fatto irruzione nell’Universita’ Al-Quds, nella citta’ di Abu Dis, così come all’ateneo di Birzeit, vicino Ramallah. Operazione dell’Idf anche a Nablus: i soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse abitazioni nella Città Vecchia e a Balata al-Balad, arrestando e interrogando 17 palestinesi. 

“,”postId”:”3860dfb6-3214-493f-9a4b-995dff6d5d1e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T07:58:43.502Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T08:58:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Inviato Usa: \”Fiducioso su accordo tra Siria e Israele\””,”content”:”

Il mediatore americano per la Siria, Thomas Barrack, ritiene che Damasco e Israele possano raggiungere un accordo a partire dai dossier sicurezza e confini, per poi procedere verso forme di normalizzazione. Lo ha detto in dichiarazioni al quotidiano emiratino The National, rilanciate dai media regionali. Barrack sostiene che le autorità siriane \”sanno che parte della soluzione passa da un’intesa con Israele\” e che, nonostante la presenza di gruppi armati contrari al processo, \”Damasco sta lavorando seriamente per la pace\”. Il mediatore ha aggiunto che il governo siriano \”sta facendo tutto ciò che Washington chiede\” e mantiene \”un atteggiamento pienamente collaborativo\”, nonostante l’intensificarsi di azioni militari israeliane nel sud-ovest della Siria.

“,”postId”:”4e3e37b6-92a0-476f-9730-256049a19cef”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-12-10T07:49:24.801Z”,”timestampUtcIt”:”2025-12-10T08:49:24+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ong, dei rabbini israeliani hanno visitato sinagoghe ad Aleppo”,”content”:”

Per la prima volta dei rabbini israeliani si sono recati in due antiche sinagoghe di Aleppo, un evento che riporta l’attenzione sulla crescente influenza politico-culturale e presenza militare israeliane nella vicina Siria, da un anno dominata dal nuovo potere incarnato dall’ex jihadista Ahmad Sharaa. L’Osservatorio siriano per i diritti umani pubblica un resoconto, con foto e video, di una visita di rabbini israeliani a capo di una delegazione religiosa ebraica nelle due sinagoghe di Aleppo,  nei quartieri di Jamiliye e di Bab Nasr.  È la prima volta da circa trent’anni che rappresentanti religiosi ebrei accedono ai due siti storici di Aleppo, un tempio e una scuola chiusi da decenni. E’ la prima volta che degli ebrei provenienti da Israele si recano ad Aleppo in una visita approvata dal governo siriano. L’ultima famiglia di ebrei aleppini era fuggita durante l’assedio militare russo nel 2015. Fonti locali citate dai media ufficiali riferiscono che le aree delle due visite sono state sigillate per alcune ore dalle forze di sicurezza siriane, agli ordini del nuovo potere di Sharaa. Secondo l’Osservatorio, la visita aveva l’obiettivo di verificare lo stato delle proprietà appartenute agli ebrei siriani. Il governatore di Aleppo, emanazione dell’autorità di Damasco, si è impegnato secondo le fonti a facilitare il ripristino dei luoghi santi degli ebrei di Aleppo e di restituire i beni immobili ai proprietari ebrei aleppini fuggiti nel corso dei decenni. L’iniziativa, scrive l’Osservatorio, si inserisce in una più ampia strategia di influenza e occupazione militare israeliana in Siria. L’esercito israeliano da un anno ha esteso la sua occupazione dal Golan siriano fino alla valle dello Yarmuk al confine con la Giordania e lungo le pendici orientali del monte Hermon fino alla periferia di Damasco. Nella capitale siriana, ci sono già state nei mesi scorsi visite di delegazioni religiose ebraiche provenienti dagli Stati Uniti e da Israele. E in occasione delle consultazioni legislative dello scorso autunno, il figlio di un ex rabbino capo della comunità ebraica di Damasco si era candidato alle elezioni per il parlamento siriano.

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Accordo trovato tra il ministro della Difesa israeliano Israel Katz e il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir: i due hanno concordato di unificare le indagini supplementari relative agli eventi del 7 ottobre 2023, da loro stessi ordinate. Lo riferisce Yedioth Ahronoth. Al centro delle recenti tensioni tra i due c’è il rapporto della commissione militare sui fallimenti interni all’Idf in relazione al massacro del 7 ottobre. Due settimane fa, Katz ha ordinato una contro-relazione esterna dopo la presentazione dei risultati da parte di Zamir, accusando il capo dell’Idf di minare l’autorità politica, sfiorando l’insubordinazione. Parallelamente, il ministro ha deciso anche di congelare le promozioni che Zamir aveva proposto, una decisione poi rientrata. Da parte sua, il capo di Stato maggiore nelle ultime settimane ha più volte espresso critiche neanche troppo velate nei confronti della leadership politica, sottolineando che il Paese ha bisogno di una che sappia \”riconoscere i fallimenti e allo stesso tempo osare guidare il cambiamento\”. Il governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu finora ha sempre rifiutato la creazione di una commissione statale d’inchiesta sugli errori del 7 ottobre.

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Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025

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Israele riapre oggi, mercoledì 10 dicembre, la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza, dopo oltre due mesi di chiusura. Lo ha annunciato un funzionario della sicurezza israeliano. \”Il trasferimento di beni e aiuti dalla Giordania alla Striscia di Gaza sarà consentito attraverso il valico di Allenby\”, ha dichiarato. Il valico tra la Giordania e la Cisgiordania era stato chiuso da Israele ai camion degli aiuti a fine settembre, dopo l’attacco da parte di un autista di camion giordano che uccise due soldati israeliani.

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Hamas ha proposto il “congelamento” delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Israele ha riaperto la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza, dopo oltre due mesi di chiusura. Lo ha annunciato un funzionario della sicurezza israeliano. “Il trasferimento di beni e aiuti dalla Giordania alla Striscia di Gaza sarà consentito attraverso il valico di Allenby”, ha dichiarato. 

La seconda fase dell’accordo di pace per Gaza non potrà iniziare fino a quando Israele continuerà “le sue violazioni” del cessate il fuoco, entrato in vigore il 10 ottobre scorso. Lo ha ribadito all’Afp Hossam Badran, membro dell’ufficio politico di Hamas, denunciando che Israele continua “a sottrarsi ai propri impegni” ed esortando i Paesi mediatori a esercitare “pressioni” su Israele affinché rispetti la prima fase dell’accordo.

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23:29

Gaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di Hamas

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

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23:04

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.

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22:37

Idf: no attacco a Unifil, sparato contro un sospetto

Le Idf affermano che i colpi sparati nel sud del Libano non erano diretti ai membri della Forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), che si era lamentata del fatto che i suoi osservatori sarebbero stati presi di mira.Secondo quanto riferito dall’esercito, le truppe schierate nel posto di Hamames in Libano, appena a nord di Metula, hanno avvistato un sospetto avvicinarsi alla loro posizione. “In conformità con le procedure e le regole di ingaggio, sono stati sparati colpi di avvertimento verso di loro”, afferma l’esercito.

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22:33

Hamas: ‘Aperti a congelare il nostro arsenale per una tregua duratura’

Hamas è aperta all’idea di un “congelamento” o di uno “stoccaggio” del proprio armamento per “fornire garanzie contro qualsiasi escalation militare” che parta “da Gaza con l’occupazione israeliana”: lo ha detto Khaled Mechaal, alto dirigente dell’organizzazione politico-militare palestinese, parlando ad Al Jazeera. “Per noi l’idea di un disarmo totale è inaccettabile”, ha però puntualizzato. Mechaal ha aggiunto che Hamas apre anche alla presenza di una forza internazionale di mantenimento della pace lungo il confine della Striscia di Gaza con Israele, ma rifiuta che essa operi all’interno del territorio palestinese, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco sponsorizzato da Washington. “Ciò equivarrebbe a un’occupazione”, ha sostenuto.

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22:31

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Il giorno dopo la firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

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22:23

Trump: il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno

Il board of peace per Gaza sarà nominato il prossimo anno: lo ha detto Donald Trump rispondendo ai reporter durante una riunione con un gruppo di imprenditori.

22:09

Onu: “Emergenza invernale a Gaza, neonati a rischio”

Il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’Onu ha lanciato l’allarme pioggia e freddo a Gaza. “Con l’arrivo di un’altra tempesta invernale nella Striscia – ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq – le basse temperature e le piogge mettono particolarmente a rischio i gruppi vulnerabili. Tra questi figurano i neonati, per i quali l’ipotermia è estremamente pericolosa”. Le Nazioni Unite e le noprofit, ha aggiunto, “hanno intensificato gli sforzi per fornire assistenza alle comunita’ che vivono in aree soggette a inondazioni, anche aumentando la distribuzione di abiti invernali per bambini, da cinquemila a ottomila kit al giorno”.

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22:05

Libano, Onu conferma attacco israeliano a pattuglia Unifil

L’Onu ha confermato l’attacco israeliani contro una pattuglia Unifil nel sud del Libano. Gli uomini della forza di interposizione delle Nazioni Unite si trovavano a bordo di veicoli in pattugliamento lungo la Linea Blu, quando sono stati presi di mira ieri da soldati delle Forze di Difesa Israeliane a bordo di un carro armato Merkava. L’attacco è avvenuto vicino a Sarda, ha detto il portavoce dell’Onu Farhan Haq. “Una raffica di dieci colpi di mitragliatrice è stata esplosa sopra il convoglio, e altre quattro raffiche da dieci colpi ciascuna sono state sparate nelle vicinanze”, ha aggiunto. Nessuno è rimasto ferito.

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21:58

Riaperto il valico di Allenby, aiuti verso Cisgiordania

Israele ha riaperto il valico di Allenby l’unico sotto il suo controllo tra la Giordania e la Cisgiordania per consentire dopo quasi tre mesi di chiusura il passaggio di camion di aiuti diretti a Gaza. Israele ha chiuso il valico dopo che un camionista giordano ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un soldato israeliano e un ufficiale di riserva. Il valico nella Valle del Giordano è stato riaperto ai viaggiatori pochi giorni dopo l’attentato, ma non agli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza. L’annuncio della riapertura è stato dato da un portavoce del Cogat, l’organismo del Ministero della Difesa che sovrintende agli affari civili in Cisgiordania e Gaza, riporta il Times of Israel. Ieri era stato autorizzato il passaggio di 96 camion carichi di materiali per la produzione di cemento e oggi sono entrati altri 20 mezzi di aiuti umanitari. Domani si prevede che ne saranno ammessi altri per il settore edile.

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21:57

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoVai al contenuto

21:42

Hamas: “Sì a forza internazionale pace a Gaza”

Hamas dice sì a una forza internazionale di pace dispiegata nella Striscia di Gaza. E’ stato Khaled Meshaal, leader del gruppo terrorista, a dire in un’intervista ad Al Jazeera che non ci sono obiezioni alla presenza di una forza internazionale di stabilizzazione simile a Unifil in Libano. La forza, ha detto, “separerebbe Gaza dall’occupazione israeliana” e sarebbe garantita dai mediatori (Qatar, Egitto e Turchia) e da otto paesi arabi e islamici, con l’obiettivo che “nessuna escalation militare contro Israele provenga dall’interno della Striscia”.

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21:29

Hamas: “Congelamento” di armi in cambio di tregua lunga

Hamas ha proposto il “congelamento” delle armi in cambio di una tregua a lungo termine. Lo ha detto il leader del gruppo terroriusta ad Al Jazeera.

21:28

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300.

Israele ha risposto lanciando l’operazione ‘Spade di Ferro’ con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un’offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all’Iran.

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21:22

Israele ha riaperto il valico di frontiera di Allenby a transito aiuti

Israele ha riaperto il valico di frontiera di Allenby, chiuso da più di due mesi, principale punto di passaggio tra la Cisgiordania occupata e la Giordania, per il transito degli aiuti umanitari verso Gaza. A renderlo noto è l’Afpp, citando fonti israeliane e palestinesi.

“Il valico di Allenby è stato aperto oggi e i camion stanno circolando” verso la Striscia di Gaza, ha dichiarato un portavoce di Cogat, l’organo del Ministero della Difesa israeliano responsabile della supervisione degli affari civili nei territori palestinesi. Una fonte ufficiale palestinese ha confermato all’AFP a condizione di anonimato che il valico, noto in arabo come Al-Karama Crossing, è stato aperto.

Era stato chiuso a settembre dopo che un camionista giordano che trasportava aiuti umanitari a Gaza ha aperto il fuoco uccidendo due soldati israeliani. Israele ha poi chiesto ad Amman di sospendere il passaggio degli aiuti alla Striscia di Gaza.

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21:02

Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono

Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.

Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedonoAccordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedonoVai al contenuto

20:33

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniVai al contenuto

20:01

Israele convoca l’ambasciatore ucraino

Il Ministero degli Esteri israeliano ha convocato l’ambasciatore ucraino Yevgen Kornichuk in merito alle recenti dichiarazioni in cui quest’ultimo ha criticato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per aver  mantenuto le relazioni con il Presidente russo Vladimir Putin.

In un’intervista rilasciata questa settimana al sito web di notizie Ynet, l’ambasciatore si è detto sorpreso dalle dichiarazioni rilasciate dal Primo Ministro al Parlamento israeliano in merito al suo “rapporto personale” con Putin, con il quale ha parlato “regolarmente” per perseguire gli “interessi vitali” di Israele.

Kornichuk si è detto molto sorpreso, “soprattutto considerando le sofferenze patite da Israele il 7 ottobre”, e lo ha esortato a “stare dalla parte giusta e morale della storia”. Dichiarazioni che Israele considera “totalmente inaccettabili” e che ignorano – è stato detto al rappresentante diplomatico – completamente la diplomazia e “la chiara posizione di Israele” riguardo alla guerra in Ucraina, il suo sostegno, dimostrato dalla visita a Kiev di alti funzionari governativi.

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19:46

Ynet: “Il bulgaro Mladenov tra i papabili per il comitato di pace per Gaza”

Dopo lo stop a Tony Blair come figura internazionale nel comitato per la pace a Gaza, sarebbero in crescita, scrive Ynet, le quotazioni del diplomatico bulgaro Nickolay Mladenov, che ha ricoperto dal 2015 al 2020 il ruolo di coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente e ora dirige l’accademia diplomatica per cadetti degli Emirati Arabi Uniti ad Abu Dhabi. 

19:18

Waltz: “Penso che vedremo annunci imminenti sul Board of Peace”

L’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Mike Waltz si aspetta annunci “imminenti” sull’avanzamento del piano di pace del presidente Donald Trump per Gaza. A riferirne è il Times of Israel, che cita le dichiarazioni dell’inviato impegnato oggi in un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog nel quadro della sua visita nel paese. 

“Penso che vedremo annunci imminenti riguardo al Board of Peace, guidato dal Presidente Trump. I componenti chiave sono un’autorità palestinese di tecnocrati per la gestione di acqua, gas, acque reflue, per far ripartire quei servizi di base a Gaza. Naturalmente, un meccanismo di per permettere di finanziarlo, e poi la forza internazionale di stabilizzazione” ha affermato.

“Quello che è chiaro, e io voglio esserlo, è che Hamas deve andarsene” ha continuato l’inviato. “Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà in modo facile o difficile, ma non ci sarà più Hamas”. “Quello che siamo determinati a evitare è quella che chiamo la definizione di follia: in qualche modo Hamas sopravvive, si ricostruisce, la comunità internazionale investe miliardi nella ricostruzione, Hamas attacca di nuovo, e Israele non ha altra scelta che rispondere, ed eccoci qui in questo ciclo di follia”.

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19:18

Ambasciatore Usa a Onu: “Sopravvivenza di Hamas una follia”

L’ambasciatore statunitense all’Onu Mike Waltz ha detto al presidente israeliano Isaac Herzog che “Hamas deve scomparire” per evitare la “follia”, perché se “sopravvive”, la violenza tornerà. “Ciò che è diventato chiaro, e voglio chiarirlo, è che Hamas deve scomparire. Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà in un modo o nell’altro, ma Hamas non esisterà più. E ciò che non possiamo fare, ciò che siamo determinati a evitare, è ciò che chiamo la definizione di follia”, ha detto Waltz durante un incontro con Herzog, come riportato dalla presidenza israeliana. Questa follia si verificherebbe se “Hamas riuscisse a sopravvivere, ricostruisse, la comunità internazionale investisse miliardi nella ricostruzione, Hamas attaccasse di nuovo e Israele non avesse altra scelta che rispondere, ed eccoci qui, in questo ciclo di follia”, ha aggiunto. L’ambasciatore ha definito l’accordo raggiunto per la Striscia di Gaza “assolutamente storico” e ne ha elogiato il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’Inviato Speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff. “Credo che presto assisteremo ad annunci riguardanti la Commissione per la Pace, guidata dal Presidente (Donald) Trump. I suoi componenti chiave sono un’autorità palestinese tecnocratica per l’ottenimento di acqua, gas e servizi fognari, al fine di ripristinare questi servizi di base a Gaza”, ha affermato Waltz.Da parte sua, Herzog ha chiesto di concentrarsi sull’attuazione del piano di pace.

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19:16

Idf: “Soldati al chiuso per affrontare tempesta Byron”

In mezzo al maltempo, il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha emanato nuove linee guida e restrizioni di sicurezza per l’intero esercito. Ai soldati non sarà consentito lasciare le loro basi e tornare a casa per il congedo del fine settimana dalle 20 di stasera fino ad almeno venerdi’ alle 6. Sono vietate tutte le attività di addestramento all’aperto, sia a piedi che a bordo di veicoli, salvo eccezioni consentite da un maggiore generale. L’addestramento alla navigazione e al mimetismo, o esercitazioni simili, sono severamente vietate, secondo le direttive. E’ vietato pernottare all’aperto, a meno che non sia necessario per “esigenze operative” e deve essere approvato dal comandante della divisione regionale. Le attività di sicurezza di routine sono limitate alle “attività essenziali”, e anche gli altri spostamenti operativi a piedi o in veicoli sono limitati ai “viaggi essenziali”. Gli spostamenti logistici devono essere approvati da un colonnello o da un comandante di corpo. Le linee guida sono in vigore fino alle 6 di venerdì e sono soggette a modifiche alla luce delle valutazioni in corso, aggiunge l’IDF.

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19:16

Sa’ar a Rubio: “Inaccettabile diluire obbligo disarmo Hamas”

Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha incontrato il suo omologo statunitense Marco Rubio a Washington e sottolineato che “non dovrebbero essere accettati i tentativi di indebolire l’obbligo di Hamas di disarmare”, secondo il suo ufficio. Sa’ar ha detto a Rubio che c’è un “punto di svolta” in Sud America dopo che Israele ha ripreso i rapporti diplomatici con la Bolivia.

18:30

Idf: “Ucciso un terrorista che ha attraversato linea gialla”

L’esercito afferma di aver ucciso un terrorista palestinese che aveva attraversato la linea del cessate il fuoco a Gaza, nel nord della Striscia, questa mattina. Secondo l’Idf, due terroristi sono stati identificati mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe della Brigata Nord della Divisione di Gaza, di stanza vicino a Jabalia. L’IDF afferma che le truppe “hanno eliminato uno dei terroristi per allontanare la minaccia”. I media palestinesi hanno riferito in precedenza che tre persone sono state uccise dal fuoco israeliano a Jabalia, tra cui un sedicenne.

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18:30

Unifil: “Spari dall’Idf contro nostri membri presso la Linea blu in Libano” (2)

L’episodio denunciato dall’Unifil è avvenuto nei pressi della località di Sarda, aggiunge il comunicato della forza militare Onu. Sia il convoglio bersagliato sia i militari israeliani che avrebbero aperto fuoco “si trovavano in territorio libanese”. “Una raffica di mitragliatrice da dieci colpi è partita verso il convoglio, mentre altre quattro raffiche da dieci colpi sono andate nelle vicinanze”, denuncia l’Unifil.   Il personale della missione Onu coinvolto ha “chiesto all’Idf di smettere di sparare, attraverso i canali di collegamento” attivi. L’esercito israeliano, sostiene inoltre l’Unifil, “era stato informato in anticipo della posizione e dell’orario del pattugliamento previsto, secondo la prassi abituale”. “Gli attacchi contro o vicino ai nostri ‘peacekeepers’ costituiscono gravi violazioni della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. In questa situazione estremamente delicata, chiediamo all’Idf di cessare comportamenti aggressivi e attacchi contro o vicino a loro”, conclude il comunicato. 

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18:16

Fratoianni: “Israele viola tregua e continua pulizia etnica”

“Mentre a Gaza la tregua viene costantemente violata, in Palestina, in Cisgiordania in particolare, continua la pulizia etnica da parte di Israele, nell’indifferenza generale. Il governo del criminale Netanyahu esprime così la volontà di annettere tutta la Cisgiordania e di negare un futuro al popolo palestinese. E’ ora che la comunità internazionale si muova e intervenga per fermare questo orrore, a cominciare dal nostro Paese, e lo faccia anche riconoscendo finalmente lo Stato di Palestina”. Lo afferma Nicola Fratoianni, parlando al Senato a margine del convegno organizzato da Avs a Palazzo Giustiniani “Noi rifiutiamo!”, in cui intervengono alcuni obiettori di coscienza israeliani.

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18:07

Netanyahu il 29 dicembre da Trump a Mar a Lago

Benjamin Netanyahu incontrerà Donald Trump il 29 dicembre a Mar a Lago, la residenza privata in Florida dove il presidente trascorrerà le vacanze di Natale. Lo rende noto l’ufficio del premier israeliano, aggiungendo che all’incontro nel resort di Palm Beach vi saranno anche i principali consiglieri del presidente americano. 

Il premier israeliano partirà per Miami il 28 dicembre e tornerà in Israele il due gennaio, scrive ancora il Times of Israel sottolineando che il premier non porterà sul suo aereo giornalisti al seguito. 

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17:59

Unifil: “Spari dall’Idf contro nostri membri presso la Linea blu in Libano”

L’esercito israeliano avrebbe aperto il fuoco da un carro armato Merkava verso membri dell’Unifil che stavano pattugliando una zona della Linea blu in territorio libanese: è quanto reso noto dalla forza militare dell’Onu in un comunicato. L’episodio risale a ieri, ha aggiunto l’Unifil. “Nessuno è rimasto ferito”, aggiunge la nota. 

17:48

Al Jazeera: “100 palestinesi arrestati nei blitz di Israele in Cisgiordania”

Sono “almeno 100” i palestinesi arrestati nel corso di vari raid dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Lo riferisce al Jazeera citando l’ufficio dei prigionieri palestinesi a Ramallah. In particolare, i blitz sono stati compiuti a Nablus – dove sono state arrestate 30 persone – Hebron e Jenin. Tra le persone fermate dall’Idf ci sono numerosi ex prigionieri rilasciati nelle scorse settimane.

17:18

Israele, convocato ambasciatore ucraino critico su Netanyahu

L’ambasciatore ucraino in Israele Yevgen Korniychukè stato convocato oggi al ministero degli Esteri dopo aver criticato il primo ministro Benjamin Netanyahu in un’intervista rilasciata ieri a Ynet in merito ai commenti rilasciati questa settimana dal premier sulle sue regolari comunicazioni con il presidente russo Vladimir Putin, scrive il Times of Israel. Il ministero afferma in una nota che il diplomatico è stato convocato “per un incontro di ammonimento” con il vicedirettore generale per l’Euro-Asia, Yuval Fuchs, dopo che quest’ultimo aveva “criticato le dichiarazioni del primo ministro in merito alle sue conversazioni con il presidente russo” durante l’intervista. Fuchs “ha chiarito all’ambasciatore che i suoi commenti erano del tutto inaccettabili e si discostavano dal protocollo diplomatico. Inoltre, le dichiarazioni dell’ambasciatore ignorano la chiara posizione assunta da Israele dallo scoppio della guerra in Ucraina, una posizione dimostrata, tra le altre cose, dalla visita del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar a Kiev quest’anno e dai voti di Israele alle Nazioni Unite”, prosegue la nota. Lunedi’ sera, in un dibattito alla Knesset sulla posizione internazionale di Israele, Netanyahu ha esaltato il suo “rapporto personale” con Putin, ampiamente disprezzato in Occidente per la sua invasione dell’Ucraina, affermando di parlare con lui “regolarmente” per tutelare gli “interessi vitali” di Israele, tra cui la difesa del suo confine settentrionale. Nell’intervista a Ynet, Korniychuk ha replicato al premier per essere sembrato sostenere il leader che ha invaso il suo Paese e ha sostenuto l’Iran e i suoi alleati terroristici, affermando di essere “sorpreso dalle dichiarazioni di Netanyahu, soprattutto considerando ciò che Israele ha dovuto sopportare il 7 ottobre. Bisogna stare dalla parte giusta e morale della storia”.

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17:14

Anp: “Detenuto palestinese morto sotto custodia Israele”

Un detenuto palestinese, il 21enne Abdelrahman al-Sabateen, è morto mentre era sotto custodia israeliana. Secondo quanto riportato dall’ufficio per gli Affari dei prigionieri dell’Autorità nazionale palestinese, il giovane di Husan, vicino a Betlemme in Cisgiordania, era stato arrestato il 24 giugno. La famiglia ha riferito che durante un’udienza in tribunale lo scorso novembre non aveva mostrato gravi problemi di salute.

16:44

Al Jazeera: “Riapre il valico di Allenby tra la Cisgiordania e la Giordania”

Il valico di Allenby che collega la Cisgiordania alla Giordania, chiuso a settembre dopo che un camionista giordano ha ucciso tre membri delle forze di sicurezza israeliane, è stato riaperto. Lo scrive Al Jazeera che afferma di aver verificato alcuni video che mostrano camion che attraversano il ponte. I camion – scrive l’emittente del Qatar – sembravano diretti a Gaza, dove le agenzie umanitarie avvertono che gli aiuti umanitari rimangono ben al di sotto del necessario. Il valico di Allenby è l’unico passaggio tra la Cisgiordania e la Giordania e opera sotto il controllo israeliano.

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16:25

Waltz in Israele, presto annunci sulla fase 2 del piano di pace a Gaza

L’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Mike Waltz ha dichiarato di aspettarsi “prossimi” annunci sull’avanzamento del piano di pace del presidente statunitense Donald Trump a Gaza, sottolineando che Washington non permetterà ad Hamas di ricostruire. Lo riporta il Times of Israel. Waltz ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog a Gerusalemme e secondo quanto diffuso in un comunicato della presidenza ha definito la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del mese scorso sul piano per Gaza come “probabilmente la più positiva che abbiamo visto per Israele, per la stabilità nella regione”, affermando che “non è stato solo un mucchio di retorica, ma ha messo in atto un piano chiaro”. Waltz ha aggiunto che si aspetta che vengano presto fatti annunci sui componenti della seconda fase del piano, tra cui il Consiglio per la pace e il comitato dei tecnocrati palestinesi, che verranno istituiti nell’ambito del piano per supervisionare la gestione di Gaza, nonché la forza internazionale che pattuglierà la Striscia. “Ora abbiamo quell’autorizzazione. Credo che assisteremo a prossimi annunci in merito al Consiglio per la Pace, guidato dal presidente Trump. Le componenti chiave di questo sono un’autorità tecnocratica dei palestinesi per ottenere acqua, gas, fognature, per ripristinare i servizi di base a Gaza. Naturalmente, un meccanismo di finanziamento e poi la forza internazionale di stabilizzazione”, afferma. “Ciò che è chiaro, e voglio essere chiaro, è che Hamas deve andarsene”, continua l’inviato. “Il presidente Trump è stato chiaro: questo accadrà nel modo più facile o nel modo più difficile, ma non ci sarà più Hamas”, afferma, aggiungendo: “Ciò che siamo determinati a evitare è quella che chiamo la definizione di follia: in qualche modo ad Hamas viene permesso di sopravvivere, la comunità internazionale investe miliardi nella ricostruzione, Hamas attacca di nuovo e Israele non ha altra scelta che rispondere, ed eccoci qui in questo ciclo di follia”. 

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16:25

Missione Verdi Ue in Cisgiordania, anche Ignazio Marino

Oggi una delegazione ufficiale del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo composta da 7 eurodeputati ha iniziato la sua missione in Cisgiordania. Lo afferma il gruppo in una nota. Gli eurodeputati coinvolti sono l’italiano Ignazio Marino (Alleanza verdi sinistra), Villy Sovndal, Hannah Neumann, Tineke Strik, Catarina Vieira, Nela Riehl e Diana Riba i Giner. I sette si recheranno in Cisgiordania per fare luce sulla situazione in escalation e incontreranno la società civile nelle zone circostanti.

16:11

Ghana: “Cittadini trattati male, convocato ambasciatore Israele”

Il governo del Ghana ha convocato l’ambasciatore israeliano ad Accra per protestare contro il trattamento “disumano” riservato ai viaggiatori ghanesi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e ha minacciato misure di ritorsione. Accra infatti lamenta un trattamento “disumano e traumatico” riservato ad alcuni cittadini ghanesi all’aeroporto internazionale. Secondo il ministero degli Affari esteri del Ghana, sette viaggiatori, tra cui quattro membri di una delegazione parlamentare, sono stati trattenuti domenica per oltre cinque ore prima di essere rilasciati a seguito di un intenso intervento diplomatico.

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15:56

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di HamasGaza, cos’è il ‘modello IRA’ per il disarmo di HamasVai al contenuto

14:37

Restituito il corpo dell’ostaggio thailandese

Il corpo dell’ultimo cittadino thailandese tenuto in ostaggio a Gaza dall’attacco del 7 ottobre 2023 a Israele è stato restituito a casa, ha affermato il ministero degli Esteri thailandese citato dal Times of Israel. I resti di Sudthisak Rinthalak sono arrivati all’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok da Tel Aviv, ha riferito il funzionario del ministero Jeerasak Pomsuwan. Il padre di Sudthisak, Thongma, ha raccontato al quotidiano locale Manager Online che la famiglia stava aspettando le sue spoglie per poter celebrare i riti funebri buddisti nella sua città natale, nella provincia nord-orientale di Nong Khai. I resti di Rinthalak, 43 anni, assassinato nel kibbutz Be’eri durante l’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023, sono stati restituiti a Israele da Gaza la scorsa settimana. Il corpo di un ostaggio, il sergente maggiore della polizia Ran Gvili , è ancora a Gaza.

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14:30

Yacht israeliano disperso nel Mediterraneo con 4 a bordo

Le squadre di soccorso multinazionali hanno avviato la ricerca di uno yacht israeliano con cui si sono persi i contatti stamattina nel Mar Mediterraneo e che quindi risulta disperso con quattro persone a bordo. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri israeliano spiegando che sono state contattate le famiglie delle persone a bordo che risultano ufficialmente disperse. Alle ricerche stanno partecipando squadre di soccorso provenienti da Israele, Grecia e Cipro.

14:08

Lega araba denuncia: “21enne palestinese lasciato morire in un ospedale israeliano”

La Lega Araba ha denunciato “condannando con la massima fermezza” la morte di un giovane prigioniero palestinese, Abdul Rahman Sufian Muhammad Al-Sabateen, in un ospedale israeliano. Il ragazzo, 21 anni, originario di Husan, vicino Betlemme, ì morto ieri in un ospedale israeliano “dopo un grave peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto a deliberata negligenza medica e alle pessime condizioni di detenzione”, afferma la Lega in una nota. “La Lega degli Stati Arabi considera il martirio del prigioniero Al-Sabateen, il sesto prigioniero palestinese a morire nelle carceri di occupazione israeliane dall’inizio del 2025, un nuovo crimine che si aggiunge alla lista delle sistematiche violazioni israeliane contro prigionieri e detenuti palestinesi, e una palese violazione della Terza e Quarta Convenzione di Ginevra e del diritto internazionale umanitario. La politica di deliberata negligenza medica praticata dall’amministrazione carceraria di occupazione nei confronti di migliaia di prigionieri palestinesi, tra cui bambini, donne e malati, costituisce una forma di uccisione lenta e tortura, proibita a livello internazionale, si afferma nella nota. L’organismo con sede al Cairo invita quindi la comunità internazionale e le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani, in primo luogo il Comitato Internazionale della Croce Rossa, “a intervenire con urgenza per fare pressione sull’occupazione affinché rilasci immediatamente il corpo del ragazzo e lo consegni alla sua famiglia. “Il Procuratore della Corte penale internazionale – si chiede ancora – è invitato a includere il reato di negligenza medica deliberata nei confronti dei prigionieri nelle indagini in corso sui crimini di guerra e sui crimini contro l’umanità commessi da Israele nei territori palestinesi occupati”. 

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13:25

Hamas: “A Gaza allagamenti e tende spazzate via da tempesta”

Allagamenti e tende spazzate via a Gaza, in particolare a Mawasi nel sud, a causa della tempesta Byron che sta flagellando l’area. Lo ha denunciato il portavoce della Protezione civile nell’enclave palestinese, gestita da Hamas, Mahmoud Bassal, sottolineando che sono circa un migliaio le telefonate relative al maltempo già ricevute in tutta la Striscia dall’alba e migliaia di tende sono state allagate. Da qui la richiesta a Israele di permettere l’ingresso di alloggi mobili nell’enclave. Il sindaco di Gaza City, Yahya al-Sarraj, ha denunciato la chiusura di strade e l’allagamento di rifugi. Immagini di campi per sfollati mostrano grandi e piccoli nel fango che scavano canali intorno alle tende e cercano di drenare l’acqua con secchi e bacinelle.

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13:03

Save the Children: “Tornate le tempeste a Gaza, bambini senza servizi vitali”

Oggi sono tornate le tempeste a Gaza e i bambini non possono accedere ai  necessari servizi di protezione e supporto psicosociale, mentre gli  aiuti bloccati dalle restrizioni israeliane rendono ancora più duri i  freddi invernali. Lo dichiara Save the Children, l’organizzazione che da  oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e  garantire loro un futuro. Quattro degli otto Spazi a misura di bambino  dell’organizzazione sono stati costretti a chiudere durante le violente  tempeste del mese scorso, poiché i campi sono stati allagati o  danneggiati da una combinazione di acqua piovana e liquami a causa della  distruzione dei sistemi igienico-sanitari durante due anni di  bombardamenti israeliani. Negli  Spazi rimasti aperti, gli operatori hanno registrato un drastico calo  delle presenze durante le tempeste, perché le cattive condizioni del  terreno dopo le forti piogge, così come la mancanza di indumenti di base  come giacche e scarpe, hanno costretto i bambini a rimanere nelle loro  tende. La partecipazione dei minori più grandi, in particolare degli  adolescenti, è diminuita perché hanno dovuto aiutare le loro famiglie a  riparare le tende dopo la tempesta. Con le piogge torrenziali che  tornano a colpire Gaza – dove quasi l’intera popolazione è stata  costretta ad abbandonare le proprie case – è particolarmente importante  che le autorità israeliane rimuovano le restrizioni sugli aiuti e  consentano l’ingresso nella Striscia di beni essenziali attualmente  vietati, come i pali delle tende, e di maggiori forniture invernali come  tende, beni per ripararle, vestiti caldi e coperte. “E’ straziante parlare con i genitori e i bambini qui. Le restrizioni  impediscono qualsiasi ricostruzione e il ritorno a una parvenza di  normalità per i più piccoli, come una casa e l’accesso all’istruzione  formale. I nostri Spazi a misura di bambino e i centri di apprendimento  temporanei offrono loro un po’ di tregua dagli orrori degli ultimi due  anni. Ma ora non riescono nemmeno a ottenere questo. Il maltempo,  sommato ai danni subiti negli ultimi due anni, rende impraticabili  alcune delle “strade” rimanenti di Gaza, e i servizi offerti sono  irraggiungibili per bambini e famiglie. Un genitore mi ha detto che non  può comprare scarpe ai propri figli. Un altro bambino mi ha raccontato  che passa la notte sveglio al freddo perché le sue lenzuola e coperte  sono fradice dopo che la tenda si è allagata”, ha raccontato Shurouq,  responsabile stampa di Save the Children a Gaza. ”Nonostante  dall’annuncio della prima fase del piano di pace due mesi fa alcune  tende e teloni siano entrati a Gaza, non sono ancora entrati legname,  pali o attrezzi per montarle, a causa delle restrizioni su ciò che le  autorità israeliane considerano articoli “a duplice uso””, ha aggiunto.
I  piani annunciati dalle autorità israeliane la scorsa settimana per  riaprire il valico di Rafah ai palestinesi in uscita da Gaza non  prevedono l’ingresso di aiuti e non rispondono ai bisogni di  sopravvivenza dei quasi due milioni di persone intrappolate all’interno  della Striscia, che hanno vissuto difficoltà inimmaginabili in due anni  di violenza incessante.
(Segue)

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12:30

Iran, ministro Libano rifiuta invito: colloqui in Paese terzo

Il ministro degli Esteri libanese Youssef Raji ha
reso noto di aver rifiutato l’invito dell’omologo iraniano Abbas Araghchi
a visitare Teheran, affermando che le condizioni non sono idonee, ma
sottolineando di rimanere aperto al dialogo con colloqui in un Paese
terzo. In un messaggio su X, il capo della diplomazia di Beirut ha
pubblicato ha evidenziato che non accettare l’invito “non significhi
rifiutare il dialogo”, ma che “non ci sono condizioni favorevoli”. Da qui,
l’invito ad Araghchi a incontrarsi in “un Paese terzo neutrale da
concordare”. Il Libano, ha proseguito Raji, e’ pronto a stabilire “una
nuova fase di relazioni costruttive” con l’Iran, ma solo se i legami si
baseranno “esclusivamente sul rispetto reciproco e sull’assoluto rispetto
dell’indipendenza e della sovranita’ di ciascun Paese e sulla non
ingerenza negli affari interni sotto qualsiasi pretesto”. Per poi
aggiungere che “la costruzione di uno Stato forte non puo’ avvenire a meno
che lo Stato, attraverso il suo esercito nazionale, non detenga da solo il
diritto esclusivo di portare armi e l’unica autorita’ sulle decisioni di
guerra e di pace”. La mossa di Raji nei confronti di Teheran si
inserisce nel piu’ ampio dibattito in Libano sul disarmo di Hezbollah: gli
Usa di recente hanno aumentato le pressioni sul governo di Beirut
affinche’ smilitarizzi la milizia sciita filo-iraniana, che vi si oppone
spalleggiata dalla Repubblica islamica. Due settimana fa c’e’ stato uno
scambio di battute teso su X tra il ministro libanese e Ali Akbar
Velayati, alto consigliere della Guida Suprema iraniana, dopo che
quest’ultimo aveva definito l’esistenza di Hezbollah piu’ importante del
“pane e dell’acqua” per il Libano. Immediata la risposta di Raji, che
aveva messo l’accento sulla “sovranita’, liberta’ e il processo
decisionale indipendente” del Paese dei Cedri, respingendo l’interferenza
esterna. Di recente, nel tentativo di scongiurare un nuovo conflitto di
fronte alle accuse israeliane di un riarmo di Hezbollah e all’aumento dei
raid aerei dell’Idf, Tel Aviv e Beirut hanno ampliato i contatti
attraverso il comitato che monitora il cessate il fuoco firmato nel
novembre 2024. La decisione e’ stata criticata dal leader della milizia
filo-iraniana, Naim Qassem, convinto che Beirut abbia dato “una
concessione gratuita” a Israele.

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12:00

Erdogan: “La guerra a Gaza ha compromesso i diritti umani”

“Purtroppo, le atrocità a Gaza e nei territori palestinesi occupati continuano, nonostante tutti gli sforzi della comunità internazionale. Questo genocidio, a causa del quale hanno perso la vita oltre 70.000 abitanti di Gaza, è una chiara indicazione che i valori menzionati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono stati gravemente compromessi”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. “L’unica via per una pace giusta e duratura a Gaza è rafforzare il cessate il fuoco stabilito con il contributo del nostro Paese e attuare con urgenza il modello della soluzione a due Stati”, ha detto il leader turco, sottolineando che “Israele continua a dimostrare il suo disprezzo per la legge e l’ordine, violando il cessate il fuoco con attacchi che hanno ucciso almeno 370 palestinesi dall’11 ottobre”. Secondo quanto riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, nel suo discorso, Erdogan ha anche sottolineato la gravità della situazione in Sudan. “Le nostre iniziative orientate alla pace e al dialogo proseguono con l’obiettivo di fermare lo spargimento di sangue in Sudan e ripristinare un clima di fiducia e stabilità nel Paese”, ha detto Erdogan.

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11:48

I medici del Policlinico di Bari manifestano per Gaza: “93 sanitari ancora incarcerati”

Le immagini degli operatori sanitari palestinesi ancora detenuti in Israele, con il loro nome e il loro ruolo, campeggiano lungo il viale alberato di accesso che dall’ingresso del Policlinico di Bari porta ai reparti. E’ così, con una protesta silenziosa, che i medici del capoluogo pugliese aderiscono alla Giornata internazionale dei diritti umani che si celebra oggi per “denunciare la sistematica distruzione del sistema sanitario a Gaza e le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale”.
    Il sit in è in corso anche in altri 60 ospedali italiani, organizzato dal personale sanitario che aderisce alla Rete digiuno Gaza e Sanitari per Gaza. Ma si estende anche a sei Paesi esteri, fra i quali Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Belgio, e a nove organizzazioni di professionisti sanitari. “Vogliamo dare visibilità ai nostri colleghi ancora detenuti – spiega la dottoressa Giusi Del Iaco -. Attualmente sono 40 dopo che, con il cessate il fuoco, ne sono stati liberati 55. Sono medici,  tecnici di laboratorio, infermieri, ausiliari, conducenti di ambulanze”. “Con questa installazione – prosegue – vogliamo sottolineare che gli operatori sanitari palestinesi hanno già pagato un tributo altissimo, sono già oltre 1.700 quelli uccisi in due anni. E’ la più grande strage mai registrata per la categoria”.
    All’interno del Policlinico manifestano medici, studenti e specializzandi. Nel pomeriggio, alle 18, è inoltre previsto un flashmob aperto ai cittadini davanti all’ingresso monumentale. “Daremo lettura dei nomi dei sanitari incarcerati – anticipa Del Iaco – sarà inoltre osservato un minuto di silenzio e si susseguiranno interventi di personaggi della città attivi e solidali”. Sarà anche lanciata la raccolta fondi a sostegno della clinica di Emergency ad Al Qarara, uno degli ultimi presidi sanitari ancora operativi nella Striscia. E’ prevista infine la testimonianza di Khaled Alser, chirurgo del Nasser hospital, rilasciato nell’ottobre 2024 dopo sette mesi di detenzione senza accuse, oltre a una diretta con gli altri ospedali coinvolti nell’iniziativa.

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11:35

Hamas: “Freniamo gli attacchi di Gaza contro Israele ma rifiutiamo il disarmo”

Il leader politico di Hamas fuori Gaza, Khaled Meshaal, ha assicurato che il gruppo adotterà misure per frenare qualsiasi futuro attacco contro Israele dall’enclave palestinese assediata, ma ha aggiunto che consegnare le armi sarebbe come “togliere l’anima” al gruppo. In un’intervista con Mawazin di Al Jazeera Arabic , in onda stasera, il capo politico di Hamas ha esposto le posizioni del gruppo su questioni chiave, in un contesto di crescente preoccupazione che lo slancio sui colloqui per il cessate il fuoco possa affievolirsi con la conclusione della prima fase.
    Ieri Hamas ha dichiarato che il cessate il fuoco non potrà procedere se Israele continuerà a violare l’accordo: le autorità affermano che la tregua è stata violata almeno 738 volte da quando è entrata in vigore il 10 ottobre. Meshaal ha anche dichiarato ad Al Jazeera che Hamas non accetterà un’autorità governativa non palestinese per Gaza, nel mezzo di speculazioni sulla composizione del cosiddetto “consiglio per la pace” del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che è stato proposto come possibile alternativa al governo di Hamas fin dal 2006.

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11:35

Wafa: civile palestinese ucciso in attacco israeliano a Beit Lahia

Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso un civile palestinese e ne hanno ferito un altro nella Striscia di Gaza, secondo fonti mediche riportate dall’agenzia palestinese Wafa. Secondo le fonti un cecchino dell’esercito israeliano ha aperto il fuoco nella zona di al-Atatra, nella città di Beit Lahia, nella Striscia settentrionale, uccidendo un civile di 35 anni. Sempre secondo quanto riportato da Wafa i soldati dell’esercito israeliano hanno aperto il fuoco contro le tende che ospitavano gli sfollati a est di Deir al-Balah, nella Striscia centrale, ferendo un minore. L’esercito israeliano ha fatto saltare in aria diversi edifici residenziali a est di Jabalia e a Beit Lahia nell’enclave settentrionale, mentre gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira la parte orientale della città di Gaza e i bombardamenti di artiglieria hanno colpito Khan Younes orientale e a nord della città di Rafah nell’enclave meridionale, come riportato dai corrispondenti di Wafa che hanno aggiunto che le forze di occupazione hanno fatto saltare in aria anche un complesso residenziale nel quartiere di Zaytoun, a sud-est di Gaza City, e il rumore delle esplosioni è stato udito in tutta la città, mentre colonne di fumo si alzavano a spirale verso il cielo.

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11:20

Al Jazeera: “La tempesta Byron si abbatte su Gaza, previste inondazioni e grandine”

La tempesta Byron si abbatte su Gaza e la Striscia si prepara ad affrontare l’ennesimo dramma: sono previste inondazioni improvvise, forti venti e grandine in tutta la regione a partire da oggi fino a venerdì sera, secondo il Dipartimento meteorologico palestinese, in un’area dove sono centinaia di migliaia le persone sfollate nelle tende. Al Jazeera analizza la situazione evidenziando che la  maggior parte delle reti fognarie comunali di Gaza è stata distrutta o gravemente danneggiata, quindi è molto probabile che l’acqua delle inondazioni della tempesta Byron si mescoli con le acque reflue grezze, aumentando significativamente la diffusione di malattie come la dissenteria e il colera. Con la raccolta della spazzatura in gran parte interrotta, enormi cumuli di rifiuti solidi si sono accumulati in tutta l’enclave assediata, il che significa che le forti piogge potrebbero mobilitare rifiuti medici, plastica, resti animali e detriti nelle aree in cui si sono rifugiati i palestinesi sfollati. Anche le falde acquifere sfruttate dai residenti potrebbero essere contaminate, mentre le inondazioni superficiali potrebbero ristagnare in alcune aree invece di regredire, poiché le stazioni di drenaggio e pompaggio delle acque piovane sono fuori uso. Il sistema sanitario di Gaza è già collassato sotto il peso di due anni di guerra, quindi le cliniche e gli ospedali rimanenti saranno mal equipaggiati per curare l’elevato numero di malattie e infezioni causate dalla mancanza di acqua pulita. 

Gaza

©Ansa

10:43

Mattarella: “L’Italia sostiene il rispetto dei diritti e ripudia la guerra”

“La Repubblica Italiana, in questa Giornata, rinnova il suo convinto sostegno a un ordine internazionale basato sul rispetto dei diritti umani. È un impegno che discende dalla nostra storia e dai valori scolpiti nella Costituzione: il ripudio della guerra, la promozione della giustizia, l’affermazione della solidarietà, dell’uguaglianza e della libertà. Sono gli stessi valori che hanno ispirato la costruzione europea, divenuta nel tempo uno spazio di pace e di diritti senza precedenti. Ricordare la centralità dei diritti umani non significa indulgere nella memoria del dolore, ma assumere quella memoria come guida per l’azione. È a questa responsabilità che siamo chiamati: impedire che la violenza prevalga sulle regole, affermare l’universalità dei principi che tutelano la dignità umana, affinché la Dichiarazione del 1948 non resti solo un enunciato di alti ideali ma sia concreto codice di condotta cui tutti gli Stati scelgano di conformarsi”. Lo afferma Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. 

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10:27

Anp, detenuto palestinese morto sotto la custodia di Israele

Un detenuto palestinese, il 21enne Abdelrahman al-Sabateen, è morto mentre era sotto custodia israeliana. Secondo quanto riportato dall’ufficio per gli Affari dei prigionieri dell’Autorità nazionale palestinese, il giovane di Husan, vicino a Betlemme in Cisgiordania, era stato arrestato il 24 giugno. La famiglia ha riferito che durante un’udienza in tribunale lo scorso novembre non aveva mostrato gravi problemi di salute. 

10:19

Raid dell’Idf in Cisgiordania, arrestati decine di palestinesi

Decine di palestinesi, tra cui alti esponenti di Hamas, sono stati arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in Cisgiordania. Lo riferiscono fonti della sicurezza palestinese precisando che 17 persone sono state arrestate nella città di Nablus e circa 20 nel villaggio di Abu Dis, a est di Gerusalemme.

Secondo quanto riporta il sito di Haaretz, le fonti palestinesi hanno aggiunto che a Nablus le Idf hanno anche fatto irruzione nei campi profughi, nella Città Vecchia e nell’area di Balata al-Balad. I soldati hanno perquisito numerose abitazioni, interrogato persone e trasformato alcune case in avamposti militari temporanei.

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10:12

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoGaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamoVai al contenuto

09:37

Direttore Oms: “Grati all’Italia e ai Paesi che hanno accolto palestinesi malati”

Il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha ”accolto con grande favore l’ulteriore evacuazione medica di 25 pazienti palestinesi verso gli ospedali” di Paesi tra cui ”Italia, Belgio, Norvegia e Romania”. In particolare, su ‘X’ Kluge ha sottolineato che il trasferimento dei palestinesi malati è stato ”facilitato da Italia, Romania e Slovacchia” e si è detto ”grato per la loro solidarietà e il rapido supporto”.

Spiegando che i palestinesi ”sono stati evacuati attraverso Karem Shalom all’aeroporto di Ramon e poi alle loro destinazioni finali’, Kluge ha affermato che ”gli Stati membri hanno ricevuto un totale di 1.118 pazienti per cure urgenti”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, ”le esigenze rimangono enormi: si stima che 16.500 pazienti, tra cui oltre tremila bambini, necessitino ancora di un’evacuazione medica urgente fuori da Gaza”. L’appello è quindi di ”continuare a consolidare questo sforzo collettivo, garantendo evacuazioni mediche tempestive e cure di qualità per ogni paziente”.

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09:25

Decine di arresti dell’Idf ad Abu Dis e Nablus

Le forze armate israeliane hanno arrestato decine di palestinesi in operazioni ad Abu Dis, al limitare di Gerusalemme Est, e a Nablus, in Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, precisando che una ventina sono stati i fermi ad Abu Dis dove le truppe hanno effettuato incursioni su vasta scala. I giovani sono stati sottoposti a interrogatori e vessazioni, poi successivamente rilasciati. Ieri, i militari israeliani hanno fatto irruzione nell’Universita’ Al-Quds, nella citta’ di Abu Dis, così come all’ateneo di Birzeit, vicino Ramallah. Operazione dell’Idf anche a Nablus: i soldati israeliani hanno fatto irruzione in diverse abitazioni nella Città Vecchia e a Balata al-Balad, arrestando e interrogando 17 palestinesi. 

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08:58

Inviato Usa: “Fiducioso su accordo tra Siria e Israele”

Il mediatore americano per la Siria, Thomas Barrack, ritiene che Damasco e Israele possano raggiungere un accordo a partire dai dossier sicurezza e confini, per poi procedere verso forme di normalizzazione. Lo ha detto in dichiarazioni al quotidiano emiratino The National, rilanciate dai media regionali. Barrack sostiene che le autorità siriane “sanno che parte della soluzione passa da un’intesa con Israele” e che, nonostante la presenza di gruppi armati contrari al processo, “Damasco sta lavorando seriamente per la pace”. Il mediatore ha aggiunto che il governo siriano “sta facendo tutto ciò che Washington chiede” e mantiene “un atteggiamento pienamente collaborativo”, nonostante l’intensificarsi di azioni militari israeliane nel sud-ovest della Siria.

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08:49

Ong, dei rabbini israeliani hanno visitato sinagoghe ad Aleppo

Per la prima volta dei rabbini israeliani si sono recati in due antiche sinagoghe di Aleppo, un evento che riporta l’attenzione sulla crescente influenza politico-culturale e presenza militare israeliane nella vicina Siria, da un anno dominata dal nuovo potere incarnato dall’ex jihadista Ahmad Sharaa. L’Osservatorio siriano per i diritti umani pubblica un resoconto, con foto e video, di una visita di rabbini israeliani a capo di una delegazione religiosa ebraica nelle due sinagoghe di Aleppo,  nei quartieri di Jamiliye e di Bab Nasr.  È la prima volta da circa trent’anni che rappresentanti religiosi ebrei accedono ai due siti storici di Aleppo, un tempio e una scuola chiusi da decenni. E’ la prima volta che degli ebrei provenienti da Israele si recano ad Aleppo in una visita approvata dal governo siriano. L’ultima famiglia di ebrei aleppini era fuggita durante l’assedio militare russo nel 2015. Fonti locali citate dai media ufficiali riferiscono che le aree delle due visite sono state sigillate per alcune ore dalle forze di sicurezza siriane, agli ordini del nuovo potere di Sharaa. Secondo l’Osservatorio, la visita aveva l’obiettivo di verificare lo stato delle proprietà appartenute agli ebrei siriani. Il governatore di Aleppo, emanazione dell’autorità di Damasco, si è impegnato secondo le fonti a facilitare il ripristino dei luoghi santi degli ebrei di Aleppo e di restituire i beni immobili ai proprietari ebrei aleppini fuggiti nel corso dei decenni. L’iniziativa, scrive l’Osservatorio, si inserisce in una più ampia strategia di influenza e occupazione militare israeliana in Siria. L’esercito israeliano da un anno ha esteso la sua occupazione dal Golan siriano fino alla valle dello Yarmuk al confine con la Giordania e lungo le pendici orientali del monte Hermon fino alla periferia di Damasco. Nella capitale siriana, ci sono già state nei mesi scorsi visite di delegazioni religiose ebraiche provenienti dagli Stati Uniti e da Israele. E in occasione delle consultazioni legislative dello scorso autunno, il figlio di un ex rabbino capo della comunità ebraica di Damasco si era candidato alle elezioni per il parlamento siriano.

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08:19

Israele, incontro Katz-Zamir: accordo su inchiesta militare sul 7/10

Accordo trovato tra il ministro della Difesa israeliano Israel Katz e il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir: i due hanno concordato di unificare le indagini supplementari relative agli eventi del 7 ottobre 2023, da loro stessi ordinate. Lo riferisce Yedioth Ahronoth. Al centro delle recenti tensioni tra i due c’è il rapporto della commissione militare sui fallimenti interni all’Idf in relazione al massacro del 7 ottobre. Due settimane fa, Katz ha ordinato una contro-relazione esterna dopo la presentazione dei risultati da parte di Zamir, accusando il capo dell’Idf di minare l’autorità politica, sfiorando l’insubordinazione. Parallelamente, il ministro ha deciso anche di congelare le promozioni che Zamir aveva proposto, una decisione poi rientrata. Da parte sua, il capo di Stato maggiore nelle ultime settimane ha più volte espresso critiche neanche troppo velate nei confronti della leadership politica, sottolineando che il Paese ha bisogno di una che sappia “riconoscere i fallimenti e allo stesso tempo osare guidare il cambiamento”. Il governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu finora ha sempre rifiutato la creazione di una commissione statale d’inchiesta sugli errori del 7 ottobre.

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07:54

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anniVai al contenuto

07:33

La questione israelo-palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025

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Israele riaprirà l’accesso agli aiuti per Gaza dalla Giordania

Israele riapre oggi, mercoledì 10 dicembre, la principale via di transito per gli aiuti umanitari provenienti dalla Giordania a Gaza, dopo oltre due mesi di chiusura. Lo ha annunciato un funzionario della sicurezza israeliano. “Il trasferimento di beni e aiuti dalla Giordania alla Striscia di Gaza sarà consentito attraverso il valico di Allenby”, ha dichiarato. Il valico tra la Giordania e la Cisgiordania era stato chiuso da Israele ai camion degli aiuti a fine settembre, dopo l’attacco da parte di un autista di camion giordano che uccise due soldati israeliani.

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