TREVISO «Non mi è mai interessato disegnare per le passerelle. Ho sempre preferito più il lato underground del design e della moda. Il jeans, tutto il mondo del denim. C’è un universo dietro, che riguarda la sostenibilità, l’artigianato vero, lo sporcarsi le mani. Letteralmente, perché il jeans si fa nelle grandi lavanderie industriali». Serena Conti, 32 anni, da quattordici in questo mestiere, che più che un lavoro per lei è una grande passione, non è solo una designer trevigiana, ma anche una disegnatrice e illustratrice, un’appassionata di bartending e, da pochissimo, pure una mamma. Come conciliare tutto? Con un po’ di impegno e corse, ma lei ci riesce. E con risultati d’eccellenza: premiata a soli 32 anni come miglior denim designer al mondo, Serena ha iniziato dal basso.

Da una passione che ha sempre avuto: «Mi sono laureata in Design a Venezia, con specializzazione in Design della moda. Dopo l’università mi sono subito arrivate diverse chiamate. Ho esposto in Giappone con la collezione della tesi di laurea. Poi a Firenze, a Palazzo Pitti. Ho anche realizzato i costumi per la biennale di Venezia. Poi ho iniziato a lavorare ai Magazzini del sale, uno studio di design che aveva sede a Venezia». In quale settore? La scelta è stata subito amore a prima vista: «Ho iniziato nell’ambito di ricerca e sviluppo del jeans. Era un settore a cui pochi si volevano dedicare. Di solito chi studia moda punta sempre a disegnare gli abiti per le passerelle, mentre a me è sempre piaciuta di più la parte più underground di questo mondo». Ai Magazzini del sale Serena ha fatto tre anni intensi di gavetta, ma anche di passione. «Dopo quest’esperienza ho proprio detto: io voglio fare questo nella vita».