di
Mario Sensini

Oggi il pacchetto degli emendamenti decisivi dell’esecutivo: spunta la proposta di tassare i pacchi, anche quelli che partono e arrivano in Italia. Raddoppia la Tobin Tax, un anno in più per bonus assunzioni giovani e donne

Dopo 49 giorni dalla presentazione in Senato il governo scioglie i nodi della Legge di Bilancio 2026. Oggi arriverà il pacchetto degli emendamenti decisivi dell’esecutivo e dei relatori, in gran parte ritocchi che attenuano la stretta immaginata a metà ottobre. Le votazioni inizieranno in commissione al Senato forse sabato, con il via libera definitivo della Camera atteso ormai tra Natale e fine anno. 

Gli emendamenti

Per gli affitti brevi scatta un regime più complesso, che tutela i piccoli proprietari, ma fa diventare attività d’impresa la gestione di tre o più appartamenti. Sul primo la cedolare secca resterà come ora al 21% (e non salirà al 26%), sul secondo immobile si pagherà il 26%, ma dal terzo in poi occorrerà avere almeno una partita Iva. C’è un accordo anche per limitare l’aumento della tassazione sui dividendi che le imprese percepiscono dalle partecipate. Il regime di sostanziale esenzione applicato oggi continuerà ad essere applicato ai dividendi delle partecipate con oltre il 5% del capitale, ma sarà garantito pure sulle quote più piccole che abbiano però un valore superiore a una soglia da stabilire (tra 1 e 2,5 milioni). In compenso, per ottenere il beneficio, la partecipazione dovrebbe essere detenuta da tre anni. La norma, ora, prevede di alzare la soglia di esenzione sulle partecipazioni dal 5 al 10%, con un gettito molto elevato.



















































La Tobin tax

Per compensarlo scatterà l’aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie, come l’acquisto di azioni in Borsa. La Tobin Tax salirà dall’attuale 0,1% allo 0,2%, poi allo 0,4% nel 2029, garantendo a regime un miliardo l’anno. L’emendamento è di FdI, ma potrebbe essere fatto proprio dai relatori. 

La tassa sui pacchi

Tra gli emendamenti governativi è previsto anche il contributo di 2 euro per le microspedizioni che riguarderà tutti i pacchi, anche quelli che partono e arrivano in Italia perché una tassa per i soli arrivi extra Ue si tradurrebbe nei fatti in un dazio. Gli altri fondi per le correzioni della manovra arriveranno da banche e assicurazioni. L’aumento dell’Irap di due punti a loro carico, però, non riguarderà le holding industriali, assimilate alle banche per il regime Irap. Per le imprese l’iper-ammortamento diventerà pluriennale e salta il blocco delle compensazioni tra i bonus fiscali e i debiti Inps-Inail.

L’oro della Banca d’Italia

Ai voti andranno anche gli oltre 400 emendamenti selezionati dai gruppi parlamentari. Il governo sta cercando di riassumere le proposte sui temi comuni come gli enti locali, i fondi per le metro, il finanziamento delle ricostruzione post sisma. Tra le proposte resta in campo anche quella sulla proprietà delle riserve auree di Bankitalia. Oggi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti incontrerà e proverà a convincere la presidente Bce, Christine Lagarde, che ha mostrato fin qui molte perplessità. 

Il milleproroghe

Intanto a Roma il consiglio dei ministri approverà il classico decreto Milleproroghe. Prevede, tra l’altro, il rinvio dello scudo penale per i medici, dell’obbligo della polizza catastrofale per i piccoli alberghi e i pubblici esercizi, dei bonus occupazione per i giovani e le donne, l’estensione al ‘26 delle garanzie statali sui prestiti bancari alle piccole imprese. Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero delle Imprese, ha convinto il suo collega di partito Giorgetti a confermare il regime attuale. Ieri dal Senato è arrivato anche il primo sì al decreto sulla sicurezza sul lavoro con un voto di fiducia chiuso con 92 favorevoli e 62 contrari. 

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11 dicembre 2025 ( modifica il 11 dicembre 2025 | 09:27)