di
Maurizio Bertera

L’ex concorrente del programma televisivo, 31 anni, (quasi) finalista della scorsa edizione: siciliana di nascita, cresciuta a Bergamo ma spesso a Brescia

È tutto apparecchiato per Masterchef Italia che riapre la cucina più famosa del nostro Paese questa sera alle 21.15, in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, con tutte le puntate disponibili on demand e visibili su Sky Go. Non è cambiato il ‘tridente’ di giudici: Giorgio Locatelli, Bruno Barbieri e Antonino Cannavacciuolo compongono una formazione affiatata anche fuori dal campo. Si sono incontrati nell’ottava edizione, quella del 2019, ed eccoli ancora a valutare gli aspiranti chef («Molto, molto più bravi rispetto a quelli della prima edizione» ricorda Barbieri, l’unico che non ne ha saltata una) in cerca di gloria ma anche del premio di 100mila euro in gettoni d’oro. In attesa di scoprire tra qualche puntata se nella Masterclass ci saranno dei concorrenti bresciani, la certezza è la partecipazione dei Massari (maestro Iginio con la figlia Debora) a giudicare nella temutissima prova di alta pasticceria. Invece per sapere l’effetto che fa Masterchef – durante e dopo – ce lo siamo fatto raccontare da Mary Cuzzupé, 31 anni, (quasi) finalista della scorsa edizione: siciliana di nascita, cresciuta a Bergamo ma spesso a Brescia. «Se devo essere sincera, la preferisco perché ha dei locali etnici validi, anche in provincia, e poi la trovo più vivace» spiega.

Il primo pensiero sull’esperienza di Masterchef 14?



















































«Mi ha dato la consapevolezza di poter cucinare bene togliendomi le incertezze che avevo, aumentate dal fatto che sono intollerante al glutine e al lattosio. La voglia di partecipare mi è venuta guardando Masterchef 13: mi piaceva l’idea di una grande sfida in un altro ambito dopo che nel mio lavoro partendo da zero sono diventata la responsabile dell’azienda. Il rimpianto? Con basi tecniche migliori, potevo ambire a vincere ma è andata bene comunque»

Cosa sfugge agli spettatori del programma

«Da fuori si pensa che ci sia maggiore costruzione del programma, con i cuochi in gara quasi pilotati dall’esterno. Invece non c’è il tempo per pensare e a volte subentra il panico. È un programma molto più live di quanto si creda»

Parliamo dei giudici, confermati anche quest’anno. Come è Cannavacciuolo visto da concorrente?

«Sono entrata con po’ paura nei suoi confronti, mi ricordava un po’ mio padre. Ma l’angoscia iniziale è svanita dopo le prime prove. È un gigante buono»

«Un furbetto, molto anglosassone: quando ti servirebbe una mano non te la dà, quando sei in difficoltà ti aiuta»

«Vedendolo da spettatrice hai l’impressione della massima severità, al limite del fastidio. Ma in realtà è un simpaticone emiliano»

Con la famiglia Massari come è andata?

«Ho vinto la prova precedente e quindi l’ho evitata. Ma in realtà mi è spiaciuto perché oltre a potermi confrontare con un mito preparo un sacco di dolci e ne mangio un sacco. Quella che mi viene al top è la Sacher»

Sui social, si diverte a cucinare sempre in mezzo alla natura facendo spesso delle acrobazie culinarie. Come mai?

«Beh, non lo fa nessuno e non volevo fare le classiche ricettine tra le mure di casa. A molti piace, a qualcuno no ma i social funzionano così. Del resto, sono sempre stata attaccata nel programma come la ‘cattiva’ del gruppo ma in realtà sono semplicemente una ragazza che mostra sicurezza, non antipatica. Fortuna che a Masterchef il pubblico non vota come a X-Factor sennò uscivo subito…»

Come è la vita di un concorrente a buon livello dopo Masterchef?

«Nel mio caso non ho lasciato il lavoro ma quasi tutti i week end faccio la cuoca a domicilio, con successo: sino a febbraio non ho un buco libero. Sono diventata poi sommelier di primo livello. Ho avuto anche la possibilità di occuparmi di un nuovo ristorante, sul lago d’Iseo, ma l’operazione non si è concretizzata»

Come l’avrebbe chiamato?


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11 dicembre 2025