L’affondo del dossier di FdI: «L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati, alcuni dei quali stranieri, rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Serve una norma che faccia chiarezza sulla proprietà»

Fratelli d’Italia non molla sull’oro di Bankitalia. In attesa dell’emendamento che affermi questo principio in manovra, il centro studi del partito di Giorgia Meloni va all’attacco. Si legge infatti in un dossier riservato: «Affermare che la proprietà delle riserve auree di Bankitalia è del popolo italiano non serve a nulla è FALSO». 

La nota informativa del centro studi meloniano, diretto in passato da Giovanbattista Fazzolari e ora da Francesco Filini, spiega: «Il capitale della Banca d’Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri». 




















































Il report

Da qui l’affondo del dossier di FdI: «L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà. Inoltre, sul sito della Banca d’Italia si afferma che l’oro è di ‘ proprietà dell’istituto’. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani». Il braccio di ferro dunque va avanti e sarà la manovra a decretare chi avrà vinto. Almeno in punta di principio.

11 dicembre 2025 ( modifica il 11 dicembre 2025 | 15:08)