Bologna, 11 dicembre 2025 – Incappucciati e su una moto si sono affiancati a un’auto, hanno sfondato il finestrino e hanno rubato due Rolex per un valore di 40mila euro. La polizia ha rintracciato e portato in carcere tre uomini di 47, 48 e 31 anni, accusati di furto pluriaggravato di preziosi. Uno dei tre, fa poi sapere la stessa Questura, è inoltre indagato per un secondo furto.

Le indagini sono partite a seguito del furto di orologi di pregio consumato a Bologna, in via Lombardia, il 2 ottobre 2024. La persona derubata, dopo essersi recata in una gioielleria del centro storico per far valutare “due Rolex (modello ‘Daytona’ e ‘Date Just Wimbledon’) del valore complessivo di 40.000 euro“, si era diretta in auto verso la periferia con gli orologi “custoditi in un sacchetto appoggiato sul sedile del passeggero“.

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All’improvviso, due uomini travisati su una moto avevano affiancato l’auto, ferma proprio in via Lombardia, e dopo aver sfondato il finestrino avevano preso il sacchetto contenente gli orologi ed erano fuggiti a bordo della moto, su cui era stata applicata una targa contraffatta. La vittima aveva subito sporto denuncia, precisando che, oltre ai due orologi in “oro giallo, oro rosa e acciaio”, era stato rubato anche “un astuccio ‘Montblanc‘ con denaro contante e altri oggetti, tra cui dei mocassini appena acquistati in centro”.

Ricostruendo l’episodio, la IV Sezione-Contrasto al crimine diffuso della Squadra mobile aveva scoperto che “i criminali, appostati fuori dalla gioielleria del centro, avevano visto la vittima mentre mostrava gli orologi al negoziante“, per poi pedinarla indossando cappelli e occhiali scuri e coprendosi il viso con delle sciarpe. Durante il pedinamento i tre indagati – i due sulla moto e un terzo a bordo di un’auto a noleggio – si parlavano attraverso telefoni cellulari e auricolari”.

Grazie all’analisi di “diverse ore di filmati delle telecamere di videosorveglianza poste lungo il tragitto”, i poliziotti sono riusciti ad “individuare la targa dell’auto e i volti dei tre, molto distante dal luogo in cui era stato commesso il furto“, e anche il luogo in cui i tre trasfertisti avevano dormito, dove il 31enne aveva mostrato una carta di identità falsa per prenotare sotto falso nome.

Durante le indagini, è emerso che un componente della banda aveva commesso un altro furto, con le stesse modalità, nel settembre di quest’anno a Bologna. Una volta individuata l’auto utilizzata dalla banda, il mezzo “è stato pedinato fino a Padova, dove gli investigatori, aiutati dalla Squadra mobile della città veneta, sono intervenuti in flagranza di reato durante una tentata rapina aggravata di un orologio di pregio”.

Nel corso delle perquisizioni è stata trovata anche la refurtiva provento del furto commesso il giorno prima a Bologna”. Ieri, infine, i tre uomini, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, sono stati rintracciati a Napoli e a Padova, e nei loro confronti è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bologna su richiesta della Procura per il reato di “furto aggravato dall’aver usato la violenza sulle cose, dall’aver commesso il fatto in più persone riunite e dall’aver cagionato un danno di rilevante entità”.

A tutti e tre è stata inoltre contestata “la recidiva specifica reiterata e infraquinquennale”, mentre per il solo 31enne l’ordinanza è stata eseguita anche per aver utilizzato un documento falso per registrarsi in albergo.