Il movimento è alla base del cinema. Che sia di macchina, degli attori o della scenografia, l’azione dentro l’inquadratura è fondamentale per distinguere la Settima Arte dalle altre, ed è anche per questo che uno dei generi-raccoglitore che hanno segnato la Storia del medium sia proprio l’action. L’action si è evoluto in continuazione nel corso degli anni, capace di accogliere altri generi, ibridandoli e dando vita a nuovi filoni, mescolandosi e contaminandosi in ogni possibile forma, passando da lungometraggi pop a cinema action d’autore. Abbiamo allora provato a fare una complicata e difficile classifica dei dieci film d’azione che hanno fatto la storia del cinema, pur sapendo che, come è normale che sia, tanti titoli importantissimi verranno lasciati indietro. Ma ce l’abbiamo messa tutta, credeteci.

I sette samurai – Akira Kurosawa (1954)

In quante liste dei “migliori film” trovate I sette samurai di Akira Kurosawa? Il motivo è che ha influenzato e cambiato tanti di quei generi cinematografici che lo si può davvero inserire ovunque. Anche qua, nonostante l’action non sia il primo genere a cui lo assocereste, giusto?

Eppure pensate a quanti film action hanno “messo assieme una squadra” come ha fatto Kurosawa. Personaggi che vengono approfonditi ognuno con le sue caratteristiche, in una concezione moderna che era estremamente avanti con i tempi. Senza contare poi l’azione in sé, con la macchina da presa capace di mettere lo spettatore all’interno delle concitate vicende narrate, elemento cinematografico preso a modello ancora oggi.

Il braccio violento della legge – William Friedkin (1971)

Nel 1971 William Friedkin cambia per sempre le regole del poliziesco action, rendendolo più sfumato, oscuro, realistico.

Quello che ci rimane sempre negli occhi è la maestosa sequenza di inseguimento, tra automobile e corsa, pietra miliare del genere e monumento di studio per tutti i registi action che sarebbero arrivati dopo.

I tre dell’operazione drago – Robert Clouse (1973)

Il film che ha consacrato Bruce Lee agli occhi del mondo intero, elevando le arti marziali ad apice dell’azione cinematografica, dando un nuovo senso ai movimenti dei corpi sullo schermo e ibridando non solo i generi, ma anche Oriente e Occidente.

Le coreografie di Bruce Lee al centro dell’immaginario filmico e di come il lungometraggio era concepito, in un continuo flusso tra membra che si muovono e occhi che le seguono.

Aliens – Scontro finale – James Cameron (1986)

Action e fantascienza, come mai prima di questo momento e, forse, come mai dopo.

Aliens – Scontro finale di James Cameron è la dimostrazione empirica di come si ibridano i generi, del fatto che un sequel può essere specularmente bello rispetto all’originale, ribaltandone totalmente la prospettiva. Muscolarità femminile e blockbuster autoriale: questo è l’action di James Cameron.

Trappola di cristallo (Die Hard) – John McTiernan (1988)

Il cinema action è Die Hard e Die Hard è il cinema action. Non c’è altro modo per dirlo, perché il film di John McTiernan mette al centro un nuovo archetipo di eroe d’azione.

Umano, fallibile, che si ferisce e sanguina in continuazione, restando comunque permeato dell’aura di invincibilità tipica dei protagonisti del genere. Quindi se volete capire cos’è (e spesso cosa dovrebbe essere) il cinema action Die Hard potrebbe essere un ottimo punto di partenza.

The Killer – John Woo (1989)

Summa massima di cosa l’action può essere al cinema, dei movimenti di macchina che accompagnano le pallottole, della grandiosità di un genere elevata al suo apice.

John Woo è l’action fatto persona, e scegliamo The Killer solo perché viene prima di Hard Boiled, ma vorremmo mettere entrambi nella classifica perché pochi film come questi sono la definizione stessa di poesia in movimento al cinema.

Matrix – Lana e Lilly Wachowski (1999)

La rivoluzione digitale al cinema passa necessariamente per Matrix, ma anche quella dell’action.

L’utilizzo del ralenti nella commistione totale non solo tra azione e sci-fi, ma anche tra combattimento corpo a corpo, arti marziali, l’esplosione delle armi da fuoco, inseguimenti e scene grandiose dentro un ambiente urbano. Matrix riesce a fare tutto questo, e a farlo benissimo.

The Bourne Identity – Doug Liman (2002)

Molto più cruciale di quanto possa sembrare per il genere action è stato The Bourne Identity, perché ha fatto virare lo spy-movie principalmente sull’azione, pura e completa.

Certo, forse i film successivi di Paul Greengrass hanno superato l’originale di Doug Liman, ma tutto nasce dall’idea di quel Jason Bourne e quel tipo di adrenalina action contemporanea scaturita dal primo lungometraggio del 2002.

John Wick – Chad Stahelski (2014)

Nel cinema action contemporaneo c’è oggettivamente un prima e un dopo John Wick. Per il semplice fatto che dire “è un film alla John Wick” è ormai parte integrante del parlare cinematografico comune.

Chad Stahelski ha rimesso al centro l’importanza degli stunt e delle loro coreografie cesellate al millimetro, dando un’estetica precisa alla sua creatura e regalandoci sequenze action spettacolari, un film dopo l’altro.

Mad Max: Fury Road – George Miller (2015)

Forse avremmo dovuto mettere anche il primissimo Mad Max, ma a quel punto bisognava aggiungere il sequel e allora abbiamo optato per la summa di tutti quanti, perché Mad Max: Fury Road è l’esempio perfetto di cinema action contemporaneo, autoriale, politico e sociale.

Un contenitore al fulmicotone che racchiude tutto questo e non si ferma mai per due ore, elevando il genere all’azione pura, continua, infinita. Vi raccontavamo anche quanto George Miller ha influenzato il cinema con Mad Max.