Un tenerissimo e inedito ricordo, che getta luce, una volta di più, sulla personalità di Peppe Vessicchio, musicista e direttore d’orchestra, amatissimo dal grande pubblico e recentemente scomparso.
Alessia, figlia di Peppe Vessicchio: “Ha scelto di essere mio padre e io sono sua figlia”
Alessia Vessicchio, ospite della puntata di giovedì 11 dicembre de La Volta Buona, ha raccontato il primo incontro con il direttore d’orchestra che non era suo padre biologico ma l’ha cresciuta come fosse sua figlia e lei, d’altronde, sua figlia si è sempre sentita.
“Diciamo che io nasco da Enrica e Bruno Grieco, che è il mio papà naturale, però a 7 anni lui sceglie di essere comunque mio padre, e da quel momento lui ha sempre detto ‘mia figlia’, e io ho detto ‘mio padre’, anche se poi lo chiamavo Peppe’’, ricorda la donna.
E aggiunge una riflessione maturata sulla sua pelle: “Genitore è chi genera, mentre papà è colui che accudisce. Qualsiasi problema io ho avuto o un dubbio, ho sempre chiamato lui. In 48 anni di insieme lui c’è sempre stato per me. L’ha fatto con garbo e gentilezza, non ha mai alzato la voce o urlato”.
Poi, il ricordo, inedito del primo incontro con Peppe Vessicchio, ancora nitido nella mente della donna che, da quel momento, è diventata sua “figlia”: “Era una partita di calcetto, mia mamma aveva 28 anni, io ne avevo 7 e lui ne aveva 20. A un certo punto arriva la palla sul bordo, io ‘simpatica canaglia’ prendo la palla e arriva quest’uomo, questo ragazzo, tutto scuro ma con degli occhi che hanno detto tutto, in un momento, di quello che era. Io l’ho ridata e poi, la sera, sono venuti tutti, il gruppo, a casa di mia mamma, che era l’unica con la casa perché ovviamente era più grande: avevano 28 anni, erano tutti giovani”.
A quel punto è arrivato l’atto che ha segnato l’inizio di una futura storia di complicità e affetto: “Io l’ho chiuso in camera, perché lui arrivò con la chitarra in spalla, perché era sempre così. Io l’ho chiuso in camera a chiave e cominciò il suo repertorio. E fuori mia madre: “Apri! Fallo uscire!”. E poi… non è andato più via, praticamente. ”