di
Andrea Rinaldi

Non sussistono le condizioni per raggiungere un accordo definitivo. Il Leone: nessun impatto, confermati i target del piano strategico

Addio al progetto sul risparmio tra il Leone e Natixis. Dopo settimane di indiscrezioni, Generali e Bpce hanno sancito congiuntamente di interrompere le consultazioni affermando che non sussistono le condizioni per raggiungere un accordo definitivo e creare così una joint venture tra le rispettive attività di asset management. L’unione delle attività di Natixis – controllata da Groupe des Banques Populaires et des Caisses d’Epargne – e Generali Investments Holding avrebbe messo assieme masse per 1.900 miliardi di euro e – come affermato dal ceo del Leone, Philippe Donnet – avrebbe creato il nono gestore mondiale del risparmio. «Facendo seguito all’annuncio del 21 gennaio 2025 relativo alla firma di un memorandum d’intesa (mou) non vincolante per la creazione di una joint venture tra le rispettive attività di asset management, Generali e Bpce hanno condotto approfondite interlocuzioni e le consultazioni previste con gli stakeholder interessati, secondo quanto stabilito dai processi e dai modelli di governance delle rispettive società», spiega la nota congiunta dei due gruppi.   

Nessun contraccolpo

«Sebbene negli ultimi mesi il lavoro svolto insieme abbia confermato il merito e il valore industriale di una partnership, Generali e Bpce hanno stabilito congiuntamente di interrompere le consultazioni, in linea con i termini comunicati il 15 settembre scorso, concludendo che non sussistono le condizioni per raggiungere un accordo definitivo. Entrambi i gruppi mantengono il loro impegno per lo sviluppo di un’industria finanziaria dinamica, guidata da campioni europei competitivi a livello globale che contribuiscano al successo economico della regione», conclude il comunicato. Il gruppo triestino assicura che dalla conclusione delle trattative non vi sarà alcun impatto e i target del piano strategico Lifetime Partner27: Driving Excellence sono pienamente confermati. A settembre Generali aveva ottenuto lo stralcio della cancellazione della penale da 50 milioni di euro inizialmente preventivata in caso di fallimento della discussione. Le due parti avevano infatti convenuto di allungare i tempi di confronto fino a dicembre.



















































Perplessità

Le nozze tra Generali Investments Holding e Natixis sarebbero state oggetto di scrutinio dall’ufficio Golden power, in quanto al centro dell’operazione c’è la gestione del risparmio italiano, tema sensibile che rientra nel perimetro di scrutinio del dipartimento di Palazzo Chigi e molto sensibile per l’esecutivo Meloni. Ma soprattutto era un joint venture su cui avevano espresso forti perplessità anche i soci forti del Leone, ovvero l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone (6,9%) e la Delfin della famiglia Del Vecchio (9,9%), azionisti anche di Mediobanca (13,1%) dopo l’opas di Mps. 

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11 dicembre 2025