Cittiglio (Varese), 11 dicembre 2025 – Ore di attesa per conoscere la verità sulla morte di Veronica Pignata, la 32enne deceduta il 6 dicembre scorso all’ospedale di Cittiglio dopo aver dato alla luce con parto cesareo il figlio che portava in grembo. La Procura di Varese ha iscritto nel registro degli indagati dodici persone, tra medici e infermieri, di turno quel giorno. Una svolta attesa e necessaria, un atto dovuto nell’ambito dell’inchiesta chiamata a fare luce su quanto accaduto quel tragico giorno. L’ipotesi è quella di omicidio colposo. Per dare risposte ai famigliari e al marito che ora chiedono giustizia. “Non è possibile morire in ospedale, è come se ce l’avessero uccisa”, dicono i famigliari, che si sono rivolti all’avvocato Daniele Pizzi. 

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I consulenti  

In vista dell’autopsia in programma lunedì 15 dicembre all’ospedale di Varese, il legale ha incaricato come propri consulenti tecnici il professor Arnaldo Migliorini, presidente della Federazione Italiana dei Medici Legali, e il dottor Carlo Bernabei, medico legale milanese. “In questa fase è necessario essere prudenti, ma posso dire che stiamo lavorando su varie ipotesi, tra cui quella di un’insidiosissima embolia polmonare da liquido amniotico, eventualità che se non diagnosticata e trattata precocemente porta ad un elevatissimo rischio morte”, afferma l’avvocato Pizzi. 

Veronica Pignata, 32 anni, viveva a Malgesso

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La tragedia dopo il cesareo  

Cos’è successo quella notte? Da una ricostruzione, basata sulla cartella clinica e sui rapporti della direzione ospedaliera, Veronica entra in sala parto per affrontare il cesareo intorno alle 20 di venerdì 5 dicembre. Al suo ingresso in ospedale non emergono criticità, sia per la madre sia per il bimbo.  Torna in camer a, inizia ad allattare il piccolo senza manifestare problemi. In tarda serata, però, inizia ad avere problemi respiratori sempre più gravi. In suo soccorso intervengono con urgenza due anestesisti e un ginecologo, che tuttavia non riescono ad arrestare il progressivo e drammatico peggioramento della donna, fino all‘arresto cardiaco.