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Gianna Fregonara e Orsola Riva

Il nuovo sistema di sbarramento dopo il semestre filtro non ha funzionato. Ora l’ipotesi è che siano i singoli atenei a far recuperare le insufficienze, ma i tempi sono così stretti che si rischia di dover chiudere un occhio sulla preparazione degli studenti

Gira e rigira riecco l’italica sanatoria. Decidere di ammettere nella graduatoria anche chi non ha passato uno o due esami del primo semestre non serve a colmare le lacune degli studenti che aspirano a diventare medici, ma solo a tentare di rimediare al flop di un test di accesso nato male, che alla prova dei fatti ha fallito il suo scopo: si era partiti dall’ambizione di riuscire a garantire un sistema di selezione basato sul merito, si è finiti al 6 politico. Gli studenti che usufruiscono della «sanatoria» sapranno tra metà e fine gennaio se e dove saranno ammessi. Toccherà a quel punto all’università proporre un rapidissimo e miracoloso corso di recupero, con valutazione entro la fine di febbraio, che si deve immaginare forzatamente positiva, altrimenti si sarebbe da capo a dover riempire i posti rimasti vuoti. 

Sono tanti gli errori commessi, molti dei quali erano stati denunciati già mesi fa. Rovesciare sulle università l’onere di preparare un numero triplo o quadruplo di studenti rispetto agli anni scorsi, avendo a disposizione, però, le stesse aule e gli stessi professori di prima, visto che la riforma è stata in economia. Snaturare un semestre universitario che normalmente prevede corsi da metà settembre fino a Natale per poi dare agli studenti il tempo di prepararsi per gli appelli di fine gennaio e fine febbraio, trasformandolo in un corso accelerato (si chiama semestre filtro ma le lezioni sono durate poco più di due mesi) che la maggior parte degli studenti ha seguito da casa invece che in aula. Confondere gli esami universitari con il test d’accesso,  mettendo in piedi una mega prova universitaria su tutte e tre le materie qualificanti del primo semestre, solo per poter dire che non c’è più il numero chiuso, mentre l’unica cosa che è cambiata è che il vecchio quizzone estivo che ogni anno provocava proteste, ironie e lunghi ricorsi si è spostato più in là di tre mesi.



















































Oggi sono persino gli studenti a chiedere che si torni indietro, ai vecchi tempi in cui prima superavi lo sbarramento del test e poi, tra settembre e novembre, sapevi se e dove avresti studiato medicina e  potevi cominciare con calma i tuoi corsi, in presenza, e dare gli esami uno dopo l’altro. 

Di fronte al risultato scandaloso di queste due prove al ministero puntano il dito contro le università che avrebbero sottovalutato la necessità che la preparazione degli studenti fosse coerente con i quiz. Nessuna lamentela ufficiale, e del resto di ufficiale non trapela niente, neppure le percentuali dei promossi, ma spifferi e considerazioni da corridoio. Tant’è vero che la trovata della sanatoria, secondo le indiscrezioni, è quella di passare la palla proprio alle università: ognuna dovrà trovare il modo di colmare, a tempo di record, il «debito formativo», cioè la preparazione insufficiente degli studenti che non hanno passato uno o più esami, ma che saranno messi in graduatoria comunque, per evitare il paradosso di aver aumentato i posti a disposizione (poco meno di ventimila) ma di non riuscire a riempirli tutti. Come lo faranno è un loro problema, e pazienza se dovranno ancora una volta organizzarsi in condizioni di emergenza: ricevere gli studenti tra fine gennaio e inizio febbraio e, entro la fine del mese, proporre una prova suppletiva per verificare che tutti abbiano una preparazione sufficiente, per poter avere sul libretto il sospirato 18 e poter cominciare il secondo semestre. Si dirà che il rischio del 6 politico non c’è, perché ogni ateneo si prenderà le sue responsabilità, ma con tempi e modi così stretti e improvvisati è davvero difficile immaginare qualcosa di diverso da un semplice make up della preparazione, evidentemente insufficiente, raggiunta fin qua. 

11 dicembre 2025 ( modifica il 11 dicembre 2025 | 11:09)