di
Rebecca Luisetto
La donna di 49 anni era stata trovata agonizzante nel cortile del suo condominio di via Zara a Torri di Quartesolo, nel Vicentino
Svolta nel giallo che avvolge la morte di Diana Canevarolo, la donna di 49 anni che giovedì 4 dicembre all’alba è stata trovata agonizzante nel cortile del suo condominio di via Zara a Torri di Quartesolo, nel Vicentino, ed è morta dopo due giorni in ospedale. La procura di Vicenza ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio volontario contro ignoti. A indirizzare gli inquirenti verso questa pista sarebbero stati i primi elementi emersi dall’autopsia realizzata dalla dottoressa Giovanna Del Balzo che hanno rivelato, oltre al trauma profondo nella zona posteriore sinistra della testa, anche una lesione al collo.
«La signora deve essere stata aggredita»
Un’ipotesi, quella dell’omicidio, che è sostenuta anche dal compagno della vittima Vincenzo Arena e dal figlio diciottenne Nicolò, tutelati dall’avvocato Cesare Dal Maso. «La signora deve essere stata aggredita da qualcuno – ha detto il legale – temo non sia una caduta accidentale. Non so se possa essere stata utilizzata un’arma, ma sicuramente potrebbe essere stata colpita». Il primo a parlare di un possibile assassino era stato il figlio della donna, un paio di giorni fa, durante la trasmissione televisiva Ore 14 su Rai 2. «Non sappiamo cosa sia successo e la polizia non ci dice nulla – le parole di Nicolò -. L’unica pista è quella dei ladri che mia mamma aveva visto qualche giorno fa nel cortile e che poi erano scappati, ma non sappiamo chi siano. Il tipo di ferita è troppo strano per essere ricondotto a una caduta. Oltretutto dalla finestra non si è lanciata perché era chiusa e nemmeno dal tetto dato che è inaccessibile».
Chi era Diana Canevarolo
La vittima, originaria di Vo’ (Padova) e impiegata come addetta alle pulizie per una ditta vicentina, era stata rinvenuta alle 5 del mattino in una pozza di sangue e in stato di ipotermia dal compagno e dal figlio, che avevano chiamato il 118 e poi erano stati ascoltati dagli inquirenti in questura. Stabilizzata dal medico, la paziente era stata trasferita all’ospedale di Vicenza e ricoverata in terapia intensiva. Il quadro clinico era peggiorato di ora in ora e sabato è stato comunicato il decesso. Al vaglio degli inquirenti ci sono tutti gli elementi raccolti dalla polizia scientifica nel cortile del palazzo e nell’appartamento della famiglia che è stato subito posto sotto sequestro. Chi indaga sta analizzando anche i cellulari della vittima, del compagno e del figlio della coppia, oltre a visionare le immagini delle telecamere installate in una villetta che si trova di fianco al condominio. A essere sottoposta a verifiche anche la testimonianza di un vicino di casa che, attorno alle 3, avrebbe sentito la voce di un uomo.
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11 dicembre 2025 ( modifica il 11 dicembre 2025 | 18:00)
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