Marco Mengoni è dalla parte della Spagna nel boicottare l’edizione 2026 di Eurovision, in segno di protesta per la presenza di Israele. E appoggia la decisione di non salire su quel palco, che lui stesso ha calcato nel 2013 con «L’essenziale» e nel 2023 con «Due vite» (ottenendo il quarto posto). «Come essere umano, sono al fianco della Spagna», ha spiegato in un’intervista al portale Jenesaispop. «È un messaggio molto forte e necessario perché la situazione è assurda». Sottolineando la forza anche politica della musica. «Proprio come l’Eurovision, anche la musica ha una dimensione politica. Scrivo, parlo e canto di emozioni, sentimenti, di esseri umani. Certo, devo dire quello che penso».
L’artista di Ronciglione (Viterbo), 36 anni, ha parlato in occasione dell’ultima tappa del suo tour, che si è svolta al Palacio Vistalegre di Madrid. E ne ha approfittato per commentare la decisione dell’emittente televisiva pubblica spagnola RTVE di non partecipare alla competizione musicale europea dal 12 al 16 maggio 2026 a Vienna. Decisione presa anche da Irlanda, Islanda, Slovenia e Paesi Bassi, in aperta polemica con la scelta dell’European Broadcasting Union di far gareggiare Israele nonostante quello che sta accadendo a Gaza.
L’ultima apparizione di Marco Mengoni all’Eurovision risale al 2023, quando la kermesse non si era potuta svolgere a Kiev a causa dell’invasione russa ed era stata quindi spostata a Liverpool, in Gran Bretagna. In quell’occasione aveva detto: «In questo momento storico la musica deve essere un mezzo per mandare un messaggio di pace. Mi sarebbe piaciuto che fossimo a Kiev, avrebbe significato che la guerra era finita». E oggi, con lo stesso spirito, appoggia la scelta della Spagna.
12 dicembre 2025 ( modifica il 12 dicembre 2025 | 12:04)
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