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Una sentenza che riscrive la storia. Il mondo del tennis è stato travolto dallo scandalo più pesante degli ultimi dieci anni: Quentin Folliot, 26 anni, francese, ex numero 488 del ranking, è stato squalificato per 20 anni dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA). Vent’anni. Fino al 2044. La sua carriera finisce qui, senza possibilità di appello sportivo.
APPROFONDIMENTI
La motivazione? Un impianto accusatorio che non lascia spazio ai dubbi: 27 violazioni del Programma Anticorruzione, una rete organizzata, pagamenti illeciti, incontri truccati, prove distrutte.
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Il tutto all’interno di un sistema “professionale e strutturato”, come riportato dagli investigatori. Oltre alla squalifica, Folliot dovrà pagare 70.000 euro di multa e restituire circa 44.000 euro provenienti da attività ritenute illecite.
Il cuore dell’inchiesta
Secondo l’ITIA, Folliot era un ingranaggio chiave di un gruppo internazionale specializzato nel truccare match.
Non un caso isolato, ma una testa operativa all’interno di una rete radicata nei circuiti Challenger e ITF, dove i controlli sono più difficili e i giocatori economicamente vulnerabili.
Le accuse, una dopo l’altra, compongono un mosaico inquietante:
- altering dei risultati di più incontri;
- soldi per non impegnarsi in campo;
- offerte economiche ad altri giocatori per manipolare match;
- passaggio di informazioni privilegiate per le scommesse;
- ostruzione alle indagini;
- distruzione di device e dati compromettenti.
Una sola delle undici partite contestate è stata scagionata.
Per il resto, il quadro è apparso chiaro e devastante.Una decisione senza precedenti recenti
Folliot è il sesto giocatore coinvolto in questa maxi-indagine internazionale, dopo Jaimee Floyd-Angele, Paul Valsecchi, Luc Fomba, Lucas Bouquet e Enzo Rimoli. Ma la sua pena è di gran lunga la più pesante: i 20 anni rappresentano un nuovo tetto massimo nel tennis contemporaneo. Già sospeso dal maggio 2024, Folliot non potrà nemmeno allenare, partecipare a eventi, entrare in tornei ATP, WTA, ITF, Wimbledon, USTA o in qualsivoglia competizione affiliata. Per due decenni sarà un fantasma del tennis, cancellato dal circuito professionistico.
Le squalifiche più clamorose della storia del tennis
- Quentin Folliot — 20 anni (fino al 2044). La più lunga squalifica moderna per match-fixing. 27 violazioni, rete criminale, prove distrutte.
- Yannick Thivant — radiazione a vita. Il tennista francese ha ammesso di aver truccato 22 partite. Radiato senza possibilità di rientro.
- Youssef Hossam — radiazione a vita. Il più noto caso del 2020. L’egiziano era al centro di un sistema strutturato di corruzione.
- Thomas Setodji — 10 anni. Sospeso per corruzione e offerta di denaro ad altri giocatori.
- Thomas Brechemier — 7 anni e mezzo. Colpevole di aver manipolato diversi match, sanzione severissima
- Gabriel Petit — 6 anni e mezzo. Accuse multiple per truccaggio e mancata collaborazione con l’ITIA.
E decine di altri casi minori…
Perché il caso Folliot è diverso: la sentenza “manifesto” dell’ITIA
L’agenzia anticorruzione ha voluto mandare un messaggio globale:
- punire non solo chi accetta, ma chi organizza
- colpire i network, non i singoli
- proteggere i giovani dei circuiti minori, bersagli facili
- ripulire i tornei Futures e Challenger, epicentro vero del fenomeno
Il francese vanta un best ranking di numero 488 ATP
C’è anche paradosso finale: Folliot era sospeso da un anno, ma continuava a essere citato dalle agenzie di betting. Dal 17 maggio 2024 era già sospeso in via cautelare. Eppure alcuni match precedenti continuavano a circolare nelle piattaforme di scommesse. Un cortocircuito che mostra quanto sia difficile fermare davvero il fenomeno quando il danno è già stato fatto.
Il tennis è uno degli sport più esposti alle infiltrazioni delle scommesse, soprattutto nei tornei minori. L’inchiesta europea degli ultimi anni ha già portato all’arresto di scommettitori, intermediari e giocatori in Belgio, Francia, Spagna e Paesi dell’Est.
Un monito durissimo al mondo del tennis
Il caso Folliot diventa un precedente pesantissimo: un segnale della volontà dell’ITIA di alzare drasticamente la tolleranza zero. La squalifica fino al 2044 manda un messaggio chiaro: chi manipola i match non ha più futuro nel tennis. Ma la domanda resta: quanti altri casi come quello di Folliot sono ancora nascosti nei circuiti minori?