Il virus

Risultati positivi allevamenti di galline e tacchini a Roverbella, Goito e Marmirolo. Ats: «Facile la contaminazione»

L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, parla di «epidemie senza precedenti» di virus H5n1 negli uccelli selvatici e nel pollame, con un incremento brusco dei casi registrati in tutto il continente durante l’autunno. Un allarme che trova conferme nei numeri. In questi ultimi giorni, si sono verificati i primi casi di positività in allevamenti dell’hinterland mantovano nel secondo semestre del 2025 per il virus ad alta patogenicità (Hpai) sottotipo H5n1.

Roverbella

Come confermato da Vincenzo Traldi, direttore del dipartimento di Veterinaria dell’Ats Val Padana, «grazie ad un nostro controllo eseguito nelle zone soggette a sorveglianza, abbiamo riscontrato la positività in un allevamento di galline ovaiole a Roverbella». Per questo motivo, nei prossimi giorni, si procederà all’abbattimento di circa 280mila capi.

Ma non è tutto. Ats è in attesa della conferma della positività in un altro allevamento di galline ovaiole, sempre a Roverbella. In questo caso si attende soltanto l’ufficialità e poi si procederà all’abbattimento di altri 55mila capi. Le operazioni di de-popolamento verranno effettuate nei prossimi giorni, perché adesso è in corso un altro abbattimento.

Goito e Marmirolo

Il riferimento è ad un allevamento di 4mila tacchini di Goito, risultato positivo all’influenza aviaria. Mentre, in precedenza, il virus aveva intaccato anche un allevamento di tacchini a Marmirolo. I focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità hanno fatto scattare le misure preventive di carattere emergenziale per evitare il diffondersi del virus. Il raggio di estensione nelle zone di sorveglianza si estende per 10 chilometri e in quelle di protezione il raggio si estende per tre chilometri. In sostanza, vige il divieto di movimentazione nelle aziende agricole, sia in ingresso che in uscita, di animali e prodotti.

«Questi focolai non sono un buon segno – dice il direttore Traldi – perché gli allevamenti sono vicini e la contaminazione è facile». Occorre ricordare che da novembre l’aviaria si è diffusa anche in allevamenti di Guidizzolo, Medole, Ceresara e in nove cigni tra Mantova e Goito.