Rimini, 12 dicembre 2025 – Detenuto, si deve sottoporre a una visita medica in ospedale. E ne approfitta per scappare. È evaso così dall’ospedale di Rimini questa mattina, circa un’ora fa, Salaheddine Khald, 38 anni, di nazionalità marocchina.
Il 38enne, senza fissa dimora, era stato arrestato proprio ieri, per cumulo di pena, in uno stabile abbandonato da anni. È in carcere per rapina e falsificazione di documenti. Fine pena luglio 2029. È stato catturato dopo una caccia all’uomo serratissima, alle ore 15.30 gli agenti della polizia penitenziaria l’hanno visto introdursi in uno stabile – lo stesso dove era stato arrestato ieri –, armato di coltello e altri oggetti contundenti. Con tutte le altre forze dell’ordine, lo stabile – in via Dario Campana – è stato circondato e gli uomini hanno fatto irruzione all’interno. Dopo la cattura è stato assicurato alla giustizia e riaccompagnato nel carcere di Rimini. Le ricerche sono state coordinate dal nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Bologna insieme ai colleghi di Rimini e con il lavoro di tutte le altre forze dell’ordine.
L’aggressione alla scorta e la fuga
Dopo l’arresto eseguito ieri, il detenuto è stato posto nel carcere di Rimini. E questa mattina è stato accompagnato in ospedale per sottoporsi a un esame ai raggi. Ma, una volta nella stanza, ha aggredito gli agenti di polizia penitenziaria della scorta, spintonandoli, e si è dato alla fuga.
È scappato a piedi in direzione mare. Gli agenti l’hanno rincorso per un tratto, ma è riuscito a guadagnare terreno e quindi l’uscita dall’ospedale, e poi far perdere le proprie tracce.
Ricerche a tappeto
Immediata era scattata la caccia all’uomo, con ricerche serrate, concentrate sul territorio di Rimini. Tutte le forze dell’ordine erano state mobilitate. Attivata anche la Capitaneria di Porto, che stava pattugliando la costa. Khald al momento della fuga indossava felpa nera e pantaloni neri.
Uilpa: sistema colabrodo
“Un detenuto della Casa Circondariale di Rimini è evaso in mattinata dall’ospedale civile della città, dov’era stato condotto per una visita urgente. Non è ancora chiara la dinamica della fuga, né sono note le generalità dell’evaso, che parrebbe essere extracomunitario, ma fra suicidi, omicidi, violenze, stupri, traffici illeciti, aggressioni agli operatori (quasi 4mila dall’inizio dell’anno) e continue evasioni, ci chiediamo cosa debba ancora accadere affinché il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni si destino e assumano provvedimenti conseguenziali rinunciando alla sterile propaganda“. Lo dichiara in una nota Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
“Al momento sono in corso le ricerche dell’evaso, l’ennesimo, da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine e confidiamo che ancora una volta il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria, con le sue articolazioni territoriali, possa metterci una pezza. Ma non si può continuare a turare falle, mentre altri squarci si aprono. A Rimini 166 detenuti sono ‘stoccati’ in 118 posti disponibili (+41%), mentre gli agenti di Polizia penitenziaria sono solo 124 quando ne necessiterebbero almeno 198 (-37%). Del resto, nel Paese i reclusi ammontano a 63.656, mentre i posti sono solo 46.213 e alla Polizia penitenziaria nelle carceri mancano almeno 20mila agenti”, spiega ancora il Segretario della UILPA PP.
“Lo ribadiamo, serve subito deflazionare la densità detentiva, potenziare concretamente gli organici della Polizia penitenziaria, ammodernare le strutture e le infrastrutture, garantire l’assistenza sanitaria e psicologica, ma anche avviare riforme complessive dell’esecuzione penale, specie inframuraria”, conclude De Fazio.