di
Silvia Turin
In circolazione il virus A/H3N2, un ceppo più raro per cui potrebbe esserci una minore immunità nella popolazione. Il vaccino rimane efficace ma per essere protetti durante le feste bisogna vaccinarsi subito
In Gran Bretagna è allarme «super influenza»: il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) sostiene di essere di fronte allo «scenario peggiore per questo periodo dell’anno» dopo aver rilevato l’aumento del 55% in una settimana del numero di persone ricoverate in ospedale.
Ceppo più raro
Il termine «super-influenza» non significa che il virus sia più grave o più difficile da curare, ma in Gran Bretagna il principale virus influenzale in circolazione risulta essere del ceppo A/H3N2 J.2.4.1, alias sottoclade K, un ceppo più raro per cui potrebbe esserci una minore immunità nella popolazione.
Dal grafico sotto fornito dall’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito (UKHSA) si nota che la stagione è inoltrata e sta per arrivare al picco (linea rossa), ma comunque il dato dell’incidenza è in linea con gli anni scorsi. Lo stesso Servizio Sanitario in realtà definisce la circolazione influenzale della settimana 1-7 dicembre «media».

I ceppi influenzali H3N2, però, colpiscono in genere gli anziani in modo più grave rispetto ai ceppi H1N1, causando un maggior numero di ricoveri ospedalieri, come si vede nel grafico sotto che confronta i ricoveri (per influenza e altri tipi di malattie respiratorie) della settimana 1-7 dicembre con gli stessi delle annate precedenti in Gran Bretagna.
In Inghilterra il numero di letti occupati in ospedale è in forte aumento: la scorsa settimana la media è stata di 2.660 ricoveri, rispetto ai 1.717 della settimana precedente.
La fascia di età più colpita a livello numerico, però, è quella dei bambini.

«Questi virus del sottoclade K presentano diverse differenze rispetto ai virus correlati A H3N2», ha spiegato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in un focus in cui ha tracciato l’identikit della «super influenza». «Gli attuali dati epidemiologici non indicano un aumento della gravità della malattia sebbene il sottoclade K segni una notevole evoluzione nei virus influenzali A H3N2».
Vaccino efficace ma da fare ora
L’attenzione degli esperti Oms si è concentrata anche sul possibile impatto di questo clade sull’efficacia del vaccino antinfluenzale annuale: «Le prime stime – hanno riferito dall’Oms – suggeriscono che il vaccino antinfluenzale continui a fornire protezione contro il ricovero ospedaliero sia nei bambini che negli adulti».
Anche i dati pubblicati l’11 dicembre dall’ UKHSA del Regno Unito mostrano che il vaccino utilizzato quest’inverno è efficace nel prevenire le forme gravi di malattia.
Ma dato che possono essere necessarie fino a 2 settimane dopo la vaccinazione per sviluppare la massima risposta immunitaria, l’appello delle autorità sanitarie inglesi è quello, per i soggetti idonei e a rischio, affinché prenotino un appuntamento fin da subito.
Al 30 novembre, infatti, circa il 70% degli anziani e degli ospiti delle case di cura aveva accettato l’offerta del vaccino antinfluenzale gratuito (in Italia l’anno scorso eravamo solo al 52.5%), ma i tassi di vaccinazione nei gruppi più giovani a rischio, come quelli clinicamente vulnerabili, erano più bassi, attestandosi a poco più del 40%.
In Italia 695mila nuovi casi
Anche in Italia nei campionamenti influenzali effettuati la percentuale di virus A(H3N2) risulta ampiamente maggiore rispetto ai virus del tipo A(H1N1)pdm09.
Nella settimana 1-7 dicembre l’incidenza totale delle infezioni respiratorie acute (quindi non solo influenza) è pari a 12,4 casi per 1.000 assistiti, in aumento rispetto alla settimana precedente.
Sono stati stimati circa 695mila nuovi casi, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 4 milioni di casi.
L’incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 38 casi per 1.000 assistiti. Anche in Italia la fascia più colpita dalla sola influenza è quella dei bambini in età scolare (5-14 anni).
«Questa settimana si registra un aumento sostenuto dei casi di infezioni respiratorie acute, in linea con l’andamento atteso per questo periodo dell’anno”, ha affermato Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss.
Picco dopo Natale?
Tra i virus respiratori circolanti, i valori di positività più elevati sono stati rilevati rispettivamente per virus influenzali, per rhinovirus e per adenovirus. Nel flusso ospedaliero virus influenzali, rhinovirus e virus parainfluenzali.
In Italia la stagione influenzale sembra «in anticipo» osservando il grafico sotto di confronto tra le annate (fonte Epicentro/Iss): l’incidenza 2025-2026 (linea arancione grossa) si sovrappone ai casi del 2023-2024 (linea rossa), mentre il picco della scorsa stagione si era collocato dopo le feste, a gennaio (linea viola tratteggiata). Se fosse confermato si potrebbe azzardare una previsione di picco tra Natale e Capodanno.
A maggior ragione le categorie a rischio che ancora non l’hanno fatto, devono vaccinarsi subito, per essere protette tra due settimane con l’inizio delle festività e le occasioni di ritrovo, che aumentano la possibilità di contagio.
QUI le informazioni sulla campagna vaccinale.

12 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA