La stagione influenzale è entrata nel vivo e l’attenzione degli esperti è puntata sul periodo di Natale, indicato come possibile momento di picco dei contagi. Influenza, Covid e altri virus respiratori stanno tornando a circolare mentre aumentano pranzi, cene e incontri al chiuso. A favorire la diffusione sono soprattutto ambienti affollati, spostamenti e convivialità tipici delle feste.
A preoccupare è la circolazione simultanea di più virus, dai ceppi influenzali A/H3N2 e B/Victoria al virus respiratorio sinciziale, con un SARS-CoV-2 che continua a presentarsi a ondate. Anche in provincia di Como l’attenzione resta alta in vista delle prossime settimane. Ne abbiamo parlato con Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como, che abbiamo contattato telefonicamente.
Influenza a Natale: quali sintomi circolano quest’anno
Partiamo dal presupposto che non bisogna fare nessun allarmismo, semplicemente l’influenza come ogni anno arriva al suo apice di diffusione nel periodo invernale. “L’influenza di quest’anno -spiega Spata- colpisce prevalentemente le vie respiratorie, sia alte che basse, ma si registrano anche forme più complesse. Stiamo vedendo più casi di polmonite e anche manifestazioni gastrointestinali, con disturbi infiammatori dell’intestino”, spiega. Una stagione iniziata leggermente in anticipo, ma destinata a raggiungere il picco proprio durante le festività natalizie.
Influenza e soggetti fragili: perché la vaccinazione resta fondamentale
Anziani, persone affette da patologie croniche e bambini restano le categorie più esposte alle complicanze dell’influenza. Per loro, la vaccinazione è il principale strumento di prevenzione. “Il periodo ideale resta ottobre-novembre, ma anche adesso è ancora utile vaccinarsi”, sottolinea Spata. “La protezione non è immediata, ma è comunque meglio farlo che restare scoperti durante il picco”.
I consigli del dottor Spata: sintomi, cure e cosa evitare
Il presidente dell’Ordine dei medici invita a evitare l’automedicazione e soprattutto l’uso improprio degli antibiotici. “L’influenza è una malattia virale e gli antibiotici non servono”, ribadisce. In caso di febbre si possono utilizzare antipiretici, associati a un’alimentazione leggera e a una corretta idratazione, particolarmente importante quando la temperatura corporea è elevata”.
Febbre alta e pronto soccorso: quando chiamare il medico
Un altro aspetto critico riguarda il ricorso al pronto soccorso. “Se la febbre persiste o i sintomi peggiorano, il riferimento deve essere il medico di famiglia o il pediatra”, spiega Spata. L’accesso diretto al pronto soccorso per sintomi influenzali rischia infatti di congestionare inutilmente i servizi di emergenza. In caso la febbre persista sarà il vostro medico o pediatra a indirizzarvi.
Influenza nei bambini: attenzione a coprirli troppo
Infine, un richiamo specifico per i più piccoli. “Quando un bambino ha la febbre non va coperto eccessivamente”, conclude Spata. “La sudorazione aumenta la perdita di liquidi e quindi la disidratazione: meglio controllare la temperatura, idratare bene e evitare cure fai da te”.