Il responsabile del post-training di OpenAI Max Schwarzer sostiene che il nuovo sistema dovrebbe anche garantire una riduzione significativa delle allucinazioni: secondo l’azienda, GPT-5.2 Thinking ne produce il 38% in meno rispetto a GPT-5.1 nei benchmark che misurano le risposte a domande basate su fatti.

OpenAI metterà a disposizione GPT-5.2 sia agli utenti di ChatGPT che agli sviluppatori attraverso la sua Api (application programming interface), il protocollo che permette di integrare i modelli di OpenAI nei servizi esterni. Secondo l’azienda, la nuova serie di modelli “offre miglioramenti evidenti sia negli utilizzi quotidiani sia in quelli più avanzati”.

Prestazioni, limiti e sicurezza

Per quanto le prestazioni di GPT-5.2 possano impressionare sulla carta, i benchmark raccontano solo una parte della storia. Quando OpenAI ha distribuito GPT-5 all’inizio dell’anno, molti utenti hanno criticato il tono più freddo del modello, un aspetto difficile da cogliere attraverso i soli benchmark e che l’azienda ha corretto pochi giorni dopo.

Una delle principali sfide legate alle nuove uscite di OpenAI è rappresentata dalla difficoltà di trovare un equilibrio tra la necessità di rendere ChatGPT più piacevole da usare, così da aumentarne il coinvolgimento, ed evitare che diventi eccessivamente accondiscendente. Nell’ultimo anno OpenAI ha inoltre dovuto affrontare diversi problemi legati alla salute mentale. A ottobre l’azienda ha pubblicato un rapporto da cui emerge che ogni settimana oltre un milione di persone parla con ChatGPT di suicidio. Nello stesso mese, una delle responsabili della ricerca interna su questi temi ha annunciato l’intenzione di lasciare l’azienda.

Ma a fronte della crescente concorrenza da parte di Google e Meta, OpenAI ha forti incentivi ad ampliare la base utenti di ChatGPT. Secondo quanto riportato dal New York Times, a ottobre il responsabile di ChatGPT Nick Turley ha inviato una nota ai dipendenti per segnalare che l’azienda stava affrontando “una pressione competitiva senza precedenti”, fissando l’obiettivo di aumentare del 5% gli utenti attivi giornalieri del chatbot entro il 2026.

Con GPT-5.2, OpenAI afferma di aver ulteriormente rafforzato le risposte di ChatGPT ai prompt che segnalano casi di autolesionismo, disagio legato alla salute mentale o dipendenza emotiva dal modello. L’azienda precisa inoltre di aver iniziato a introdurre in alcuni paesi un sistema per stimare l’età degli utenti, che permetterà di applicare automaticamente misure di protezione per i minori.

Simo ha aggiunto che OpenAI prevede di introdurre una “modalità per adulti nel primo trimestre del 2026, che, come già anticipato da Altman, consentirà agli utenti maggiorenni di avere conversazioni “erotiche” con ChatGPT.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.