L’accordo prevede la possibilità per gli utenti di utilizzare oltre 200 personaggi Disney, Pixar, Marvel e Star Wars per generare video e immagini. La casa di animazione potrà sfruttare i prodotti di OpenAI per la produzione di nuovi contenuti

Se usate ChatGpt per creare immagini o Sora, l’intelligenza artificiale in grado di generare video, potrete ora lasciarvi ispirare dai personaggi della Disney, della Marvel, della Pixar e della saga di Star Wars per le vostre creazioni e animazioni. Topolino, Minnie, Spiderman e Hulk, Nemo e Buzz Lightyear, Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi saranno tutti a disposizione degli utenti che sfruttano l’AI per produrre filmati e foto attraverso prompt. Walt Disney ha stretto un accordo con OpenAI – la società che, oltre ad aver sviluppato ChatGpt, è proprietaria di Sora – per tre anni di cessione dei diritti delle immagini di oltre 200 eroi, personaggi dei cartoni animati, jedi. E la cosa più interessante è che non è stato Sam Altman a pagare, ma la stessa Disney. L’investimento della casa di produzione di film d’animazione è pari a un miliardo di dollari. E ancora, all’interno dell’accordo, è previsto un warrant per l’acquisto di ulteriori azioni.

L’accordo, che non prevede però la cessione dei diritti sull’immagine e le voci di personaggi (umani) famosi, permetterà anche a Walt Disney si sfruttare gli strumenti di OpenAI per creare nuovi prodotti. Una nuova era di ideazione di film e cartoni animati che si inserisce in un contesto di forte preoccupazione e inquetudine su come l’intelligenza artificiale cambierà Hollywood. Per il momento, l’attenzione è tutta spostata sui rischi. Qui pare si stia cercando di pensare alle opportunità. Che prevedono anche una sezione sulla piattaforma streaming Disney+ dedicata alle creazioni con Sora e un nuovo modo di comunicare con gli spettatori: secondo il Ceo Bob Iger questo accordo permette di mettere «l’immaginazione e la creatività direttamente nelle mani dei fan della Disney in modi che non abbiamo mai visto prima». 



















































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Se da una parte Disney ha deciso di allearsi con OpenAI, dall’altra sta lavorando perché nessun altro possa sfruttare i suoi personaggi per generare contenuti con l’intelligenza artificiale. A ottobre è stata inviata una lettera a Character.AI per chiedere che il modello da loro sviluppato smetta di «violare palesemente i diritti d’autore della Disney» creando chatbot ispirati a cartoni animati e supereroi. Mentre negli stessi giorni dell’annuncio dell’accordo con OpenAI, un’altra lettera ha raggiunto Google: anche qui la richiesta riguarda una cessione di presunte violazioni di copyright. In passato il colosso dell’intrattenimento a video aveva espresso preoccupazioni anche sulla stessa OpenAI. Ora la retorica è completamente cambiata: «Questo accordo dimostra come le aziende di IA e i leader creativi possano lavorare insieme in modo responsabile per promuovere l’innovazione a beneficio della società, rispettare l’importanza della creatività e aiutare le opere a raggiungere un pubblico nuovo e vasto», ha dichiarato Sam Altman all’indomani dell’annuncio. 

Ma le violazioni di proprietà intellettuali sono un problema ben lontano dall’essere risolto. OpenAI ha ricevuto a inizio novembre una lettera formale di richiamo da parte della Coda, l’associazione giapponese che si occupa di tutela dei diritti di case di produzione locali. Il nome di maggior spicco è lo Studio Ghibli – che, tra gli altri, ospita le creazioni del regista Hayao Miyazaki – per chiedere l’interruzione immediata dell’addestramento del modello di Sora con opere di loro proprietà. Alla moda di trasformare se stessi e i propri amici in abitanti de «La città incantata» o de «Il castello errante di Howl» – fenomeno così diffuso da aver ricevuto anche un nome, «ghiblificazione» – forse ora ne seguirà una nuova. La «disneyficazione». Senza più problemi di copyright.

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12 dicembre 2025 ( modifica il 12 dicembre 2025 | 16:08)