Cesena, 13 dicembre 2025 – Resta stazionaria la curva del Covid (5 per cento di positività sui tamponi eseguiti) s’impenna quella dell’influenza: 20 per cento di positività, il quadruplo in quattro settimane. E’ il dato più recente fornito dall’Asl Romagna in merito al numero delle persone che vanno in pronto soccorso o nei reparti ospedalieri con sintomi da virus influenzali.
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Aumentano i ricoveri per l’influenza
E si alza il trend di chi mostra necessità di un ricovero: in tutta la Romagna 16 persone nella settimana di inizio dicembre sono finite in ospedale per l’influenza. Ma sono 23 i ricoveri per il Covid, dopo il picco dei 33 di metà aprile. Un’intensità quella influenzale che si colloca ancora nella media benché i campioni positivi siano superiori alle evidenze della stagione passata. I più colpiti sono, come sempre, i bambini fino a 4 anni, con un tasso che a Cesena è inferiore rispetto alla media romagnola.
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Il microbiologo: “Virus H3N2 qui da noi mostra una presenza molto più alta della media nazionale” 
Il professor Vittorio Sambri, microbiologo responsabile del laboratorio analisi dell’Ausl Romagna a Pievesestina
I dati emergono dai tamponi processati come ogni giorno dal laboratorio analisi di Pievesestina, l’hub di sequenziamento di tutte le malattie infettive della regione Emilia-Romagna diretto dal microbiologo Vittorio Sambri. “Abbiamo sequenziato in questa settimana circa 600 tamponi su persone che sono arrivate ai pronto soccorso con sintomi severi – informa il professor Sambri -. Il virus H3N2, il più presente nella popolazione, mostra qui da noi una presenza molto più alta della media nazionale anche perché è molto più alta la selezione dei pazienti.
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Presenti anche virus B Victoria e Covid
E’ un virus umano, senza una patogenicità particolarmente consistente. C’è qualche evidenza anche del virus B Victoria che, però è meno patogeno. Stessa attenzione viene riservata al Covid ma la presenza del virus influenzale è almeno quattro volte tanto”. E fanno poco differenza, per chi si becca l’infezione, i sintomi tra l’uno e l’altro: febbre alta (oltre i 38°), mal di gola, occhi rossi, dolori muscolari.
“Nei giorni di influenza aumenta il rischio infarto e ictus” 
Il dottor Carlo Biagetti direttore del Programma aziendale rischio infettivo dell’Ausl Romagna
“Le positività evidenziate dai tamponi – commenta il dottor Carlo Biagetti direttore del Programma aziendale rischio infettivo dell’Ausl Romagna – si riscontrano in genere perché arrivano in pronto soccorso pazienti con scompensi cardiaci o problemi polmonari. Gli inneschi di queste affezioni sono generalmente l’influenza o il covid. Nei sei giorni dell’influenza il rischio di avere un infarto o un ictus aumenta di sei volte, teniamo presente che per chi fuma è di tre volte tanto. Nei soggetti fragili l’influenza può facilmente sfociare in polmonite o problemi cardiovascolari. Ecco perché il vaccino è importante: è dimostrato che riduce del 30 per cento la mortalità per rischio cardiovascolare. Eppure , il trend vaccinale, nelle nostre città, va a rilento. Tra gli ultrasessantacinquenni, categoria a rischio, è in calo del 5 per cento. Altrettanto basso è il ricorso alla vaccinazione anticovid tra chi ha più di 65 anni”.
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Ausl Romagna: solo il 12% degli over 65 si è vaccinato
In totale nell’intera Ausl Romagna, solo il 12,3 per cento degli over 65 si è vaccinato contro influenza e Covid insieme, a Cesena la casistica è ferma all’11,8 per cento. E’ passata in giudicato l’indicazione a difendersi dal Covid? “E’ passata la voglia di vaccinarsi – risponde laconico il dottor Biagetti – ma non l’evidenza delle complicazioni che il Covid porta con sé”.
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