di Alessandra Dal Monte
Ingegnere navale e ancora oggi ad di una società di telecomunicazioni, ha conquistato giudici e pubblico per la sua determinazione. Non ha ancora il grembiule bianco, però. Colpa del «no» di Locatelli: vedremo se entrerà nella Masterclass
C’è stato un momento, durante la prima puntata di MasterChef Italia 15, in cui tutto il pubblico si è ritrovato negli occhi strabuzzati di Chiara Pavan: è successo quando la chef stellata ha chiesto a Luciano, concorrente alle prese con i Live Cooking, la sua età. Risposta: 92 anni. «Mi scusi?», ha replicato, incredula, la «vedetta dei giudici», che probabilmente gliene avrebbe dati al massimo 75, interpretando il pensiero di chiunque fosse sintonizzato.
Ebbene sì: la nuova edizione del talent culinario di Sky è appena partita e già ha battuto un record, cioè quello di aver ospitato il concorrente più anziano del mondo. Si chiama Luciano Del Rio, classe 1932, originario di La Spezia ma residente a Roma da 60 anni. Padre di tre figli, due dei quali lo hanno accompagnato in trasmissione, è un ingegnere navale tutto d’un pezzo, nonché ancor oggi amministratore delegato di una società di telecomunicazioni. Il tratto più evidente di Luciano è una determinazione invidiabile: «Sono qui per vincere», dice senza esitazioni davanti ai giudici. Altro che le lacrime e l’agitazione dei colleghi, ben più giovani. Lo sguardo di sfida che Luciano lancia a Giorgio Locatelli, responsabile con il suo «no» del grembiule grigio (e quindi del mancato ingresso immediato nella Masterclass), la dice lunga sulla sua tempra.
Ufficiale di Marina per oltre 25 anni, specializzato in ingegneria navale – «Adesso mi sono ammorbidito», ammette davanti alle telecamere – si è emozionato solo quando Cannavacciuolo gli ha chiesto quando avesse iniziato a cucinare. «Da pochi anni, una decina. Quando mia moglie Miriam ha smesso di poterlo fare, lo faceva per me e per lei, poi anche per i miei figli quando venivano a trovarci il sabato e la domenica. Ho cominciato a fare qualche piatto fuori dal comune, mettendo degli ingredienti un po’ diversi da quelli soliti, mi riusciva bene». Accenno di occhi lucidi, giudici visibilmente commossi. Quando Cannavacciuolo gli chiede se Miriam cucinasse bene, Luciano risponde con un orgoglio ancora palpabile: «Era bravissima, aveva una specie di sesto senso. Guardava una ricetta e la cambiava al volo, seguendo l’istinto, e spesso le riusciva anche meglio dell’originale. Quando organizzavamo cene con gli amici preparava tutto lei. Cominciavamo giorni prima, non abbiamo mai comprato niente di pronto. Lei mi ha lasciato questa passione».
Luciano, che si è iscritto da solo alla trasmissione – «Se me lo avessero imposto i miei figli non lo avrei fatto», precisa – si è presentato ai giudici con un antipasto spezzino: i muscoli (cozze) ripieni, con cui ottiene due «sì», quello di Bruno Barbieri e di Antonino Cannavacciuolo, e il «no» di Giorgio Locatelli. Lo rivedremo dunque ai Creative Test, novità di quest’anno, una prova inedita basata su fantasia e creatività, grazie alla quale i giudici definiranno la Masterclass. «MasterChef è la prima vera follia della mia vita», dice Luciano. E tutta l’Italia è pronta a sostenerlo.
13 dicembre 2025
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