di
Silvia Madiotto
Quattro neo assessori sono di Fdi, tre della Lega. Unica «veterana» che resta è Valeria Mantovan
La nuova giunta regionale c’è. Il nuovo governatore Alberto Stefani ha dato appuntamento a Venezia per un annuncio importante proprio in una giornata festiva, come il 13 dicembre. Più importanti di questo, considerato il calendario, al momento non ce ne sono. Ed ecco l’elenco che tutti aspettavano: Gino Gerosa, Elisa de Berti, Lucas Pavanetto, Massimo Bitonci, Dario Bond, Filippo Giacinti, Valeria Mantovan, Paola Roma, Diego Ruzza, Elisa Venturini, Marco Zecchinato, Morena Martini
Il nodo sanità era diventato il vero cruccio del governatore ma il più accreditato per l’assessorato che da solo gestisce l’ottanta per cento del bilancio regionale, già nelle ultime ore, quello di Gino Gerosa, luminare della medicina, cardiochirurgo dell’ospedale di Padova: ora il nome è confermato. Una posizione quindi importantissima nelle dinamiche amministrative, che non va a un politico ma a un tecnico di alto profilo voluto espressamente dal presidente Stefani. Rinunciando, quindi, a un assessorato in quota Lega.
Tre sono gli esponenti del Carroccio nella squadra di giunta: Massimo Bitonci alle attività produttive, in continuità con il ruolo da sottosegretario alle imprese ricoperto in questi due anni e mezzo di governo; Paola Roma, sindaco di Ponte di Piave, che siederà sulla poltrona del sociale; e Marco Zecchinato, infrastrutture.
Cinque i posti assegnati a Fratelli d’Italia, come da accordo pre elettorale: Valeria Mantovan viene riconfermata al lavoro e istruzione; entra l’ex capogruppo Lucas Pavanetto con la delega al bilancio; il bellunese Dario Bond è neo assessore all’agricoltura; Filippo Giacinti, ex sindaco di Albignasego, prende in mano i trasporti; il veronese Diego Ruzza, ex sindaco di Zevio, a turismo e cultura. Infine una poltrona a Forza Italia, con l’aggiunta di Elisa Venturini, vicepresidente Anci, al posto di quello, inizialmente circolato, dell’esterno (candidato ma non eletto) sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern.
Fra le righe si notano anche delle intenzioni ben mantenute: oltre ai sindaci, anche due ex sindaci come Mantovan e Bitonci, proprio come aveva fatto intendere Stefani pochi giorni fa parlando dell’importanza del rapporto con il territorio e della capacità amministrativa. «Sarà una giunta di qualità, pensando a persone che vengono dal mondo delle amministrazioni locali e quindi sanno cosa vuol dire assumersi responsabilità. Persone che conoscono bene gli ambiti di cui si andranno ad occupare e sapranno affrontarli con competenza ed esperienza». E Stefani stesso è stato sindaco per cinque anni di Borgoricco. Morena Martini sarà consigliera delegata alle attività giovanili
C’era tempo fino a lunedì per disegnare il tavolo di giunta di Palazzo Balbi ma Stefani è riuscito a chiudere con le segreterie un tetris che si stava facendo molto complicato. Il baricentro politico della Regione si colloca nettamente a Padova. Ampliando il numero degli assessori, non c’è più l’equilibrio «uno per provincia» che aveva segnato le amministrazioni di Luca Zaia. Prima, con il presidente trevigiano e un assessore trevigiano, in giunta c’erano due trevigiani e due vicentini (o due rodigini, dopo l’avvicendamento femminile in FdI). Ora invece ci sarebbero cinque esponenti padovani: Stefani, Bitonci, Giacinti, Venturini e Gerosa. E un assessore per provincia a Treviso, Rovigo, Venezia, Belluno e Verona. Ma il territorio scaligero fa una sorta di «bis». Per Elisa De Berti, infatti, si profila un ruolo extra-giunta ma affatto marginale, legato a doppia mandata ai dieci anni trascorsi alla guida dell’assessorato: consigliera delegata alle infrastrutture. Per l’ex governatore Zaia bisognerà attendere il Consiglio convocato per lunedì mattina: è il nome sul quale si punta come presidente dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini.
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13 dicembre 2025 ( modifica il 13 dicembre 2025 | 15:18)
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