Un amore lungo 25 anni e ancora tante pagine da scrivere insieme. Lilli Gruber e il collega Jacques Charmelot, giornalista francese, si raccontano a “Sette”. Tra le pagine del settimanale, in occasione dell’uscita del libro di lui “La guerra è merda” (con prefazione di lei), i due hanno raccontato ancora qualcosa sulla vita privata.
La genesi e l’evoluzione del loro amore che resiste alle tempeste del tempo
“Ci siamo conosciuti nel 1991 a Baghdad, nella prima guerra del Golfo. Ai tempi però nessuno dei due era libero. Ci siamo aspettati e ritrovati”, ha esordito Gruber. La quale poi ha aggiunto: “Credo che Jacques, da buon giornalista di agenzia, abituato a fare un lavoro molto importante, ma con poca visibilità non avesse una grande opinione dei colleghi televisivi, me inclusa. Forse si chiedeva: ma chi è questa piccolina che fa l’inviata per la tv italiana? Poi, invece, mi ha salvata”.
Poi la giornalista e conduttrice di Otto e Mezzo, nata a Bolzano nel 1957, ha spiegato i dettagli: “Dovevo lasciare il Paese in 24 ore su richiesta del ministero dell’Informazione perché avevo girato delle immagini proibite. C’era la dittatura e i giornalisti erano controllati, la censura è comune a tutte le zone di guerra. Ero furibonda…”.
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Allora il marito Jacques Charmelot commenta: “Mi sono avvicinato a questa bella ragazza per provare ad aiutarla, ho parlato con il responsabile iracheno per la stampa straniera, gli ho fatto capire che cacciare via una star della tv italiana non avrebbe giovato alla reputazione del Paese. Alla fine, abbiamo negoziato”.
Lei, per ringraziarlo, la sera lo ha invitato a cena. “Nell’unico ristorante ancora aperto di tutta la città, eravamo solo noi due. Ma, al di là della nostra storia, le guerre fanno solo danno. Portano chi le vive al degrado fisico, psicologico e sociale”, le parole del giornalista francese che poi naturalmente ha approfondito, insieme a Gruber, le tematiche del libro.