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Marco Cremonesi e Redazione Politica

Il vicepremier e ministro leghista contro il via libera dell’Europa al congelamento a tempo indefinito dei beni di Mosca. L’attacco all’Ue: «Sta boicottando il processo di pace». E sull’offerta di Tether a Exor per l’acquisto della Juventus: «Elkann faccia quello che vuole, quella famiglia di danni in Italia ne ha fatti tanti»

Sull’Ucraina da tempo Matteo Salvini insiste per lo stop all’invio di armi, una posizione che sta causando tensioni con gli alleati Giorgia Meloni e Antonio Tajani all’interno della maggioranza di governo. Oggi il segretario della Lega – arrivando al circolo bocciofilo della Martesana, a Milano, per un’iniziativa del partito – ha commentato lo scontro in corso sugli asset russi, dopo il via libera dell’Europa al congelamento a tempo indefinito dei beni e il sì «condizionato» di Italia, Malta e Bulgaria: «Personalmente lo ritengo un azzardo, un’imprudenza – ha detto il vicepremier e ministro -. E bene ha fatto il governo italiano a mettere i puntini sulle “i”. Perché siamo in un libero mercato e non siamo in guerra contro la Russia. Allora, o stanotte qualcuno a Bruxelles, a Parigi, a Berlino ha dichiarato guerra alla Russia, oppure a me sembra che a Bruxelles qualcuno stia scherzando col fuoco». 

La decisione di Bruxelles ha portato all’immediata reazione da parte di Mosca, con la Banca centrale russa che ha annunciato di voler intentare una causa: «Noi non siamo in guerra contro la Russia – ha ribadito Salvini -.  Confiscare beni, soldi, negozi ha come controindicazione che i russi faranno altrettanto. Ricordo che noi abbiamo 314 aziende italiane in Russia che fanno fatturato, che danno lavoro. A me sembra che a Bruxelles qualcuno stia scherzando col fuoco». Attaccato dall’opposizione per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina, il vicepremier ha poi aggiunto: «Dicono che Salvini prende ordini da Putin… Non penso che Putin abbia il mio numero di telefonino e la sera chiamo mia figlia e mio figlio, non il Cremlino. Non occorre essere filoputiniano per dire che se in 4 anni sanzioni e armi non hanno interrotto la guerra, forse devi cambiare qualcosa, sennò tra quattro anni siamo ancora qua». 



















































Il leader della Lega ribadisce ancora una volta che lo stesso discorso vale anche per il rinnovo del pacchetto di aiuti all’Ucraina: «Noi chiediamo una discontinuità rispetto agli anni passati, perché nel frattempo sono arrivate due novità: un tavolo di trattative aperto grazie a Trump, magari boicottato da qualcuno in Europa, e una corruzione dilagante in Ucraina. Quindi è chiaro che noi continuiamo a sostenere un popolo in guerra, però chiediamo prudenza, accortezza, responsabilità. E sono convinto che saremo ascoltati».

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L’accusa all’Ue

Il vicepremier poi attacca ancora l’Ue: «L’Europa prima non c’era, ora mi sembra che stia boicottando il processo di pace, forse perché Macron, Starmer e altri leader sono in difficoltà in casa loro e quindi devono portare all’esterno i problemi francesi e inglesi. Ma noi non siamo in guerra contro la Russia e non voglio che i miei figli entrino in guerra contro la Russia. Quando c’è una potenza che ha 6.000 testate nucleari, il
dialogo di cui parla sempre Papa Leone è la via maestra. Lasciamo che Trump, Zelensky e Putin trovino un accordo senza disturbare questo percorso. Fa bene il governo italiano a tenere una linea di prudenza -
ha proseguito ancora in relazione agli asset russi -. Spero che nel 2026 non ci sia più bisogno di armi: siamo parte fondante del governo, abbiamo sempre difeso e sostenuto in tutte le maniere il popolo ucraino, con un tavolo di confronto aperto ma serve prudenza».

La Juventus

Salvini ha risposto anche ad altre domande dei cronisti. Sull’offerta di Tether al cda di Exor per l’acquisto della Juventus il vicepremier leghista ha detto: «Sono milanista e non entro in casa altrui. John Elkann faccia quello che vuole, quella famiglia di danni in Italia ne ha fatti tanti, chiedete agli juventini. Conto di riuscire a far approvare velocemente la legge, a firma Lega, che prevede la partecipazione dei tifosi nell’azionariato e nella gestione della società: questa secondo me sarebbe una rivoluzione positiva sia per le grandi squadre che per le piccole squadre. Quindi coinvolgere i tifosi direttamente, chi vuole con soldi e poi nelle scelte, è qualcosa che potrebbe rivoluzionare il calcio italiano che sta perdendo colpi».

L’inchiesta Mps-Mediobanca

Ai giornalisti che gli hanno chiesto se temesse contraccolpi azionari a causa dell’inchiesta  Mps-Mediobanca, Salvini ha replicato secco: «Non temiamo ripercussioni in Borsa, zero. Rispetto al lavoro dei magistrati, ma mi sembra che sia un’inchiesta basata sul nulla».

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13 dicembre 2025 ( modifica il 13 dicembre 2025 | 21:20)