di
Simone Golia

L’argentino ha iniziato da Calcutta il suo Goat Tour di tre giorni, che lo dovrebbe portare a incontrare a Nuova Delhi il presidente Narendra Modi. Ma l’inizio si è rivelato un disastro

Lionel Messi non metteva piede in India dal 2011, da un’amichevole fra l’Argentina e il Venezuela, ma il ritorno si è rivelato un disastro. Il suo Goat Tour — la visita di tre giorni che dopo Calcutta e Hyderabad lo porterà a Mumbai e Nuova Delhi dove incontrerà il Primo Ministro Narendra Modi — è iniziato malissimo, con i tifosi che furiosi hanno lanciato sedili, oggetti e bottiglie d’acqua dalle tribune, invadendo e vandalizzando il campo del Salt Lake Stadium (120mila spettatori la capienza). La presenza di Messi, che poco prima aveva «virtualmente» inaugurato una statua in suo onore alta 21 metri, si è infatti trasformata in una breve comparsa di 20 minuti. Tutta colpa di un gruppo di ragazzi che, elusi i controlli, lo hanno raggiunto sul campo, spaventandolo e inducendolo ad abbandonare bruscamente la scena.

«Oggi era il mio matrimonio, ma me ne sono andato prima per essere qui. Solo la sua presenza significa molto per me, ma vederlo da così lontano non era ciò che mi aspettavo», ha raccontato un tifoso al Times of India. «Desideravamo tutti di vedere Messi, ma è stata una truffa totale. Vogliamo indietro i nostri soldi», il commento di un altro appassionato, che ha poi spiegato come la folta schiera di politici, attori e vip rapidamente formatasi intorno all’argentino abbia impedito a chi in tribuna di poterlo ammirare anche solo per pochi istanti malgrado i biglietti fossero costati 113 euro, più della metà del reddito medio settimanale in India. Di qui la rabbia all’annuncio dell’improvviso cambio di programma e il caos scoppiato prima in tribuna e poi in campo. Momenti di grande tensione che hanno fatto partire un’immediata caccia al colpevole.



















































Satadru Dutta, l’organizzatore principale dell’evento, è stato arrestato: «Stiamo prendendo provvedimenti affinché questa cattiva gestione non resti impunita», le parole di Rajeev Kumar, direttore generale della polizia del Bengala Occidentale che ha poi assicurato: «Stiamo già rimborsando i biglietti venduti per l’evento». Il calcio indiano, che l’ex presidente Fifa Sepp Blatter una volta definì un «gigante addormentato», vive oggi una crisi profonda, col campionato sull’orlo del baratro per una diatriba col suo principale partner commerciale. 

Il Paese è dominato dal cricket, ma gli appassionati di calcio non mancano. Maradona visitò Calcutta due volte e nel 2017 anche lui inaugurò una statua che lo raffigurava con in mano la Coppa del Mondo. La stessa posa di Messi, ma anche l’opera, a vederla, è stata un flop: non gli somiglia per niente. 

13 dicembre 2025