Due soldati statunitensi e un interprete civile sono stati uccisi vicino a Palmira, in Siria, durante quella che il dipartimento della Difesa statunitense ha definito un’operazione antiterrorismo congiunta del proprio esercito e delle forze di sicurezza siriane. La loro identità non è stata resa nota perché per prassi il dipartimento della Difesa aspetta 24 ore, in modo da informare prima le persone care più vicine a ciascuna delle vittime.

Tre altre persone sono state ferite: sono state trasportate in elicottero alla base militare statunitense di al Tanf, circa 200 chilometri più a sud e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che «stanno abbastanza bene». Secondo il dipartimento, il gruppo è stato attaccato da una persona vicina allo Stato Islamico, che però ha agito da sola. È stato poi ucciso. Per il momento nessuno ha rivendicato l’attacco.

Il ministro dell’Interno siriano Nour al-Din al-Baba ha detto che l’uomo faceva parte delle forze di sicurezza siriane, ma senza ruoli di comando. Ha aggiunto che tre giorni fa era stato sottoposto a una delle regolari valutazioni che vengono effettuate sui membri delle forze di sicurezza, da cui era emerso che aveva idee estremiste; il suo caso sarebbe stato valutato domenica.

Trump ha detto che l’attacco avrà «ritorsioni molto serie».