di
Flavio Vanetti

Sofia Goggia e Lindsey Vonn sul podio nella discesa bis di St.Moritz. Le due sono amiche e rivali solo in battaglia: «Sì, poi ognuna di noi vuole vincere»

Si abbracciano al parterre, sorridono, si concedono ai selfie. Lindsey Vonn e Sofia Goggia, seconda e terza nella discesa-bis di St. Moritz che ha visto trionfare la ventiduenne tedesca Emma Aicher in una sorta di bilanciamento sportivo (gara 1 era andata alla Grande Veterana americana, tornata al successo a 41 anni; la replica è stata invece griffata da una giovane di talento che ipoteca il futuro, essendo già forte nel presente), alla fine parlano e confidano il reciproco segreto di amiche che si stimano e si cercano, salvo volersele suonare quando di mezzo c’è la gara.

È Sofia, in realtà, a svelare l’inedito. «L’anno scorso ero a Salisburgo a un evento dell’azienda che produce i miei sci. Circolava già la voce che la Vonn sarebbe tornata alle gare e mi venne da pensare che solo lei avrebbe potuto fare una cosa del genere. La chiamai, confermò tutto. Le dissi: “Sarebbe bello se ci ritrovassimo di nuovo sul podio”. Lindsey rispose: “Teniamocelo come un nostro sogno”. Ecco, quel sogno è ora realtà in questa nuova prima volta assieme. Però l’ho guardata dritta negli occhi e ho capito che a lei piace solo vincere. A me pure, siamo appena all’inizio di una bella battaglia che ci vede gasatissime. Lindsey è una donna pazzesca: la vedevo stravincere quando ero in Coppa Europa e mi domandavo se mai avrei provato le stesse emozioni».



















































La storia avrebbe consegnato pure Sofia a momenti indimenticabili. Però adesso sembrano tornati i giorni nei quali la maestra veterana stava davanti all’allieva. Ma c’è un motivo e Sofia lo spiega, premettendo che non cerca scuse: «Negli allenamenti negli Usa ho lavorato solo sul gigante, non c’erano le condizioni per allenarmi pure nella velocità». Quindi l’olimpionica di Pyeongchang 2018 sa di essere attesa da un lavoro di affinamento dei dettagli. Peraltro già in due giorni — nella prima discesa fu quarta, nella seconda è arrivato il primo podio dell’annata, il numero 63 della carriera — il vento è cambiato. In meglio. «Ho sciato con più pelo sullo stomaco e più confidenza. Peccato per la lunga curva verso destra nel finale: sono entrata veloce, però non sono riuscita ad invertire bene e ho rischiato di mancare una porta. Posso dire di essere contenta, dopo una sbavatura così e visti gli scarti ridotti da Emma e Lindsey: ci sono, però devo crescere».

Pure Vonn — per lei i podi sono ora 139 — ha sbagliato nello stesso punto e ha ammesso di «non essere del tutto soddisfatta». La notte dopo il ritorno alla vittoria «non è stata affatto tranquilla perché avevo speso tante energie» (beh, la carta d’identità prima o poi dice la sua, ndr), mentre la gara l’ha messa di fronte a problemi di bilanciamento. «Posso sciare meglio, tuttavia sono felice di aver condiviso il podio con Sofia. È bello essere ancora lì assieme, anche se io e lei vogliamo prima di tutto vincere».

La stagione che l’azzurra definisce «dai presupposti entusiasmanti», nel segno di una rispettosa lotta l’una contro l’altra, propone oggi il superG. La sfida tra le due, in un campo di avversarie ormai ampio e nel quale stavolta ci sarà pure Sua Maestà Mikaela Shiffrin («Ma noi venderemo cara la pelle»), proseguirà sul Corviglia in attesa di svilupparsi fino all’Olympia delle Tofane di Cortina e ai Giochi 2026. Quello sarà il capolinea della maestra, anzi della professoressa Lindsey Vonn. Lo ha confermato al quotidiano francese L’Équipe: «Il 12 febbraio, in un posto sempre amato, sarà il mio ultimo giorno in ufficio. Non c’è possibilità che prosegua: nella vita esiste altro». Però l’aveva già detto nel 2019: proprio sicuri che sarà la sua «last dance»?

14 dicembre 2025 ( modifica il 14 dicembre 2025 | 07:18)