di Massimo Gramellini

«Lei è meravigliosa, ma come coppia non abbiamo futuro»

Caro Massimo,
ti riscrivo a distanza di un anno e mezzo dalla lettera in cui ti raccontavo di avere trovato l’amore della mia vita in una donna più grande di me. Da allora la situazione si è molto complicata e, per citare Lucio Battisti, “dovendo scegliere e studiare le mie mosse, sono all’impasse”. Da quando l’ex marito della mia compagna ha intuito che lei frequenta qualcuno, ha cominciato a tempestarla di telefonate a qualsiasi ora: anche venti, trenta volte al giorno. Poi si presenta al cancello di casa per controllare se c’è o non c’è la sua macchina… Tutto questo mi fa anche seriamente preoccupare per l’incolumità fisica della mia compagna. Inoltre, la loro figlia, che è abbastanza grande da esprimere la propria volontà, non vuole più mettere piede nell’appartamento del padre, con la conseguenza che la mia compagna si sente in colpa ogni volta che, per vedere me, lascia sua figlia in casa da sola. Il tempo che passiamo insieme si è drasticamente ridotto; ciò a sua volta la fa sentire in colpa nei miei confronti.
Mi trovo davanti a un bivio. La mia parte razionale mi suggerisce di guardare in faccia la realtà e di non farmi illusioni, perché il nostro rapporto non ha futuro, (a meno di cambiamenti che probabilmente non avverranno prima di due anni, quando sua figlia andrà all’università da fuori sede e lei forse sarà più libera), e anzi rischia di essere soltanto una fonte di stress per entrambi, e sarebbe quindi meglio chiuderlo, anche se ciò sarebbe doloroso, per evitare ulteriori sofferenze. Il cuore invece mi dice che per me lei è una meraviglia che si rinnova ogni volta che ci vediamo, alla quale non voglio rinunciare. E che quindi è meglio avere pazienza, aspettare che questo periodo passi, perché spesso poi le cose si risolvono da sole, in un modo inaspettato e imprevedibile. Ma questo dilemma mi paralizza.
Alberto

Il cruccio di un postino del cuore è di non sapere mai come vanno a finire le storie di cui si è occupato. A riscrivere è sempre solo chi ne raccontò una felice (ma solo quando ha smesso, almeno in parte, di esserlo). Caro Alberto, sono andato a rileggermi il nostro scambio epistolare, pubblicato in questa stessa pagina nel giugno del 2024. Tu esordivi citando Einstein: “La vita è come andare in bicicletta: per rimanere in equilibrio bisogna muoversi”. E lo facevi per esaltare le virtù salvifiche del cambiamento a qualunque età. Era, la tua, la lettera di un uomo innamorato di fresco, totalmente posseduto da quella pulsione rivoluzionaria che ci rende capaci di ogni genere di impresa. Immagino che nel frattempo la vostra relazione si sia trasformata in un sentimento meno sconvolgente, ma ancor più coinvolgente. Però nulla rimane immobile, tantomeno le situazioni piacevoli. Per non cadere dalla bici bisogna non bisogna smettere di pedalare. Invece il vostro amore sembra essersi fermato. Tu sei in attesa di qualcosa che non sai neanche bene cosa sia. E lei si dibatte ancora tra i fantasmi della vita precedente, sentendosi in colpa per tutto e con (quasi) tutti, però anche continuando a rinviare le contromisure possibili. Poiché l’ex marito la perseguita, andrebbe messo nelle condizioni di non farlo più: finalmente esistono leggi che consentono alle vittime di prendere l’iniziativa, senza limitarsi a subire in silenzio certi comportamenti ossessivi e possessivi che da un momento all’altro potrebbero tramutarsi in violenti.



















































Quanto alla figlia adolescente, ignoro quale sia il rapporto che ti lega a lei, e se ve ne sia uno. Ma mi pare ormai abbastanza grande per accettare che sua madre si ricostruisca un nucleo di affetti con qualcun altro, senza per questo sentirsene esclusa. Tu che ne pensi? Chi si innamora di una donna che è anche una madre dovrebbe sapere che non sta facendo entrare nella sua vita una sola persona, ma due. Tu hai intenzione di “fare famiglia” con entrambe e di diventare un punto di riferimento anche per quella ragazza che sembra non volerne più sapere del padre? Non sto dicendo che dovete mettervi a convivere in tre da domattina. Ma ormai tu e la tua compagna state insieme da tempo, non puoi continuare ad amarla come se fosse sola al mondo. A prescindere dal fatto che in futuro la figlia vada a studiare fuori sede, resterà pur sempre il primo dei suoi pensieri. Accetti di condividere quel pensiero con lei, di allargare il tuo cuore fino a comprendervi la persona che la tua compagna ama di più al mondo (e che non sei tu)? Per dirla con Einstein: sei pronto ad aggiungere un altro sellino alla tua bici e a pedalare insieme?

7 di cuori
è la carta che indica la seconda possibilità, l’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it

14 dicembre 2025