La gara maschile di Kortrijk, andata in scena sabato 13 dicembre e facente parte del circuito Exact Cross 2025/2026, è stata parecchio tirata. Alla fine, a vincere è stato il belga Niels Vandeputte, accompagnato poi sul podio dal britannico Cameron Mason e dal neerlandese Ryan Kamp. Quest’ultimo, che è in gara da “cavallo sciolto” con i colori della Fenix, ha avuto più volte, nel corso della competizione, storie tese con Michael Vanthorenhout. Quest’ultimo, durante il penultimo giro, è caduto, vedendo le sue possibilità di fare risultato compromesse, tanto da chiudere poi quindicesimo.

Vanthorenhout, portacolori della Pauwels Sauzen-Altez Industriebouw, ha avuto parecchio da dire nell’immediato dopogara rispetto a Kamp: “Ha frenato apposta per farmi cadere – le parole del belga raccolte da SporzaOstacolare gli avversari fa parte del ciclocross, ma cercare di buttare per terra un altro corridore è decisamente qualcosa di diverso. Ho la certezza di quel che dico. Ci aveva già provato anche prima, verso la fine di un giro. Se io non freno, finiamo per terra in tre”.

Il belga, la cui caduta non è stata ripresa dalle telecamere, non ha parole gentili nei confronti del collega neerlandese: “Parlerò ancora con Kamp? Mah… Alla fine, io ho ancora due anni di contratto con la mia squadra, mentre di lui non so nulla… Vedremo chi rimarrà attivo più a lungo nel ciclocross“.

Kamp ha, ovviamente, il suo punto di vista sull’accaduto: “Non penso di aver fatto niente oltre le regole – le parole del corridore neerlandese – Io e Michael siamo stati anche compagni di squadra e lui è un tipo simpatico. La sua squadra è nota per fare i giochini, ma io me ne sono accorto in tempo e sono riuscito a non farmi intrappolare“.

Il neerlandese racconta, dal canto suo, cos’è successo nel momento della caduta del rivale Vanthorenhout: “Penso che lui si aspettasse un mio attacco, ma io in quell’istante stavo prendendo fiato. Ma posso onestamente dire di non aver toccato i freni – sottolinea Kamp – Cosa gli dirò quando lo vedrò? Gli stringerò la mano e gli dirò che queste cose fanno parte di quel che può succedere durante una gara“.