Il punto serale sulle notizie del giorno
Iscriviti e ricevi le notizie via email
Come tutti, anche Paolo Virzì ha dei rimpianti. Ma sul più doloroso non ha dubbi: «Fatico a dirlo: è stato non aver salutato in modo decente mia madre». Il regista livornese, tornato sul grande schermo con Cinque secondi, si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui parla di rimpianto, amore e ispirazione, senza tralasciare qualche anedotto divertente.
APPROFONDIMENTI
L’addio alla mamma
«Avevo fretta al telefono, ero al supermercato, lei diceva le sue strampalate irragionevolezze e io l’ho liquidata bruscamente, l’avrei richiamata ma non l’ho fatto.
Quando ha suonato il telefono, ho pensato: “Adesso facciamo pace”. Non era lei, era l’infermiere che le stava praticando il massaggio cardiaco».Micaela Ramazzotti
Una storia importante, e complessa, per Virzì è stata quella con Micaela Ramazzotti, incontrara durante un provino per “Tutta la vita davanti”. Era il 2007, lei aveva 27 anni, lui 43. Due anni dopo erano già sposati, anche se nel mezzo ci sono stati alti e bassi, non un vero fidanzamento: «La volevo per il ruolo della Sandrelli da giovane ne La Prima Cosa Bella, lei non voleva più vedermi. Una sua amica mi consigliò: “Accetterà di lavorare con te solo se la sposi”. E così convolammo». Poi, per le stesse diversità per cui è iniziata – «A volte con lei ero il maestrino palloso, il Furio di Carlo Verdone» – è finita. Anche in maniera burrascosa. Ma resta un sorriso quando parla di lei: «Dopo la separazione abbiamo passato un momento più complicato, che sono certo presto ci metteremo alle spalle. Abbiamo fatto due figli meravigliosi, oltre a film per me memorabili. Non posso che dar valore alle cose belle della nostra storia».
La compagna Susanna Paratore
Oggi Virzì ha ritrovato la spensieratezza con Susanna Paratore, autrice televisiva e sceneggiatrice.
«Ci siamo conosciuti in un momento complicato per entrambi: io con i miei problemi di padre legati alla separazione, lei incinta di un compagno che se n’era andato. Mi è stata subito molto simpatica, perché è spiritosissima e battutara».
Le attrici con cui ha lavorato
Tra le muse dei suoi film impossibile non ricordare Sabrina Ferilli: «Siamo amici fraterni, anche se forse mi faceva girare la testa. Mi aveva colpito per quell’essenza da antica italiana: aveva qualcosa di quelle attrici del cinema classico, come Anna Magnani e Sophia Loren. Le diedi un passaggio in motorino. All’epoca non si portava il casco, mi ricordo l’emozione di sentire quel corpo schiacciato contro la schiena».
Valeria Bruni Tedeschi è invece «una creatura impressionante, sia per la sua bravura che per la storia personale. Valeria è una donna bellissima ma il destino le ha dato per sorella una creatura aliena: Carla. Il cinema l’ha salvata: non la vedo mai così bene e in salute come quando gira». E Stefania Sandrelli: «Bellezza da gatta, intelligenza, humor, arte di non prendersi mai sul serio. È un’eterna fanciulla che ama la vita e godere».
L’anedotto su Berlusconi
Virzì racconta anche il suo primo incontro con Silvio Berlusconi, quando a 23 anni era sceneggiatore per Mediaset con Giuseppe Patroni Griffi e Raffaele La Capria. «Loro li conosceva bene, li considerava già “suoi”, lo sconosciuto da sedurre ero io: mi sorrise tutto il tempo, mi sbucciò persino una mela. E il giorno dopo mi mandò dello champagne. Era un seduttore. Dopo tre anni lo rividi e si ricordava il mio nome e la circostanza dell’incontro»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
