di
Massimiliano Nerozzi
Il numero uno di Exor ha lanciato un messaggio forte per bloccare definitivamente l’offerta di Tether: «Un amore non si vende»
È una questione di valori, non di (solo) valore: «La Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita», dice John Elkann a metà pomeriggio, alla fine di un video sparato sul web, cioè in tutto il mondo, dai canali social del club bianconero. Bisognava parlare ai tifosi, soprattutto, visto che ad azionisti e Borsa ci aveva già pensato il cda di Exor, poco prima, respingendo «all’unanimità» l’offerta di acquisto della Juve, da oltre un miliardo di euro, presentata da Tether, colosso delle stablecoin che già detiene l’11,527 per cento della società calcistica.
Risposta condensata in una nota corta e compatta, come le grandi squadre sul prato: «Exor annuncia che il proprio consiglio di amministrazione ha respinto all’unanimità la proposta non sollecitata presentata da Tether per l’acquisizione tutte le azioni di Juventus detenute da Exor». Ma pure qui dev’essere questione (anche) di stima, non solo in senso patrimoniale, viste le parole che chiudono il secondo capoverso, quello nel quale si «ribadisce quanto già dichiarato più volte in precedenza, ovvero che Exor non ha alcuna intenzione di cedere alcuna quota in Juve a terzi»; inclusa, ma non solo, «El Salvador-based Tether».
Come dire, ai tifosi: vorrete mica cambiare una famiglia che c’è da 102 anni, e che ha sempre finanziato il club (quasi 700 milioni, per restare agli ultimi sei anni), con chi tratta in criptovalute e ha casa a El Salvador, appunto, e prima ancora stava alle British Virgin Islands. Una piattaforma «con portafogli anonimi e zero controlli» e, per questo, «amata dalle reti criminali», era stata l’accusa di The Economist, il settimanale britannico di cui Exor è principale azionista. Quando si dice il caso.
Nonostante Tether tenti di sedurre tifosi e mercati con la promessa di investire subito un miliardo di euro, per rafforzare i bianconeri. Oltre a paventare risorse illimitate se in un’intervista al Corriere, l’ad Paolo Ardoino disse che c’erano risorse tali da finanziare la Juve «per i prossimi duemila anni».
Meglio non fidarsi, è il messaggio: «La Juve fa parte della mia famiglia da 102 anni — spiega Elkann, in felpa Juve, bianca con scritta nera, of course — fa parte nel vero senso della parola, perché nel corso di un secolo, quattro generazioni l’hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili, festeggiata nei momenti felici». Di più: «La Juve fa parte di una famiglia molto più grande, la famiglia bianconera, fatta di milioni di tifosi, che amano la Juve come si amano le persone care. Proprio pensando a questa passione, a questa storia d’amore che ci unisce da oltre un secolo, come famiglia continuiamo a sostenere la squadra e guardare al futuro, per costruire una Juve vincente».
Alla controffensiva mediatica partecipa Luciano Spalletti, in apertura di conferenza stampa: «Anche se sono arrivato da poco, e posso coinvolgere tutta la squadra — dice, rispondendo alla domanda della piattaforma ufficiale bianconera — fa piacere sentire ancora la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Sta a noi dare forma e sostanza a questa passione, onorando il passato e costruendo il futuro dello stesso livello e anche migliore, come ci ha detto Elkann quando ci è venuto a trovare». Tra i due, c’è connessione: «Ho visto e sentito Elkann ieri (venerdì, ndr), e ogni tanto mi manda i suoi pensieri». Chiarissimi, sugli affari, conferma il cda nella nota: «Exor e la famiglia Agnelli sono azionisti stabili e orgogliosi da oltre un secolo e continuano a essere pienamente impegnati nei confronti del club, supportando il nuovo management nell’attuazione di una chiara strategia, volta a ottenere importanti risultati sia sul campo che fuori». La Juve non è in vendita; anche se la stessa cosa, fino all’ultimo, Exor la diceva per Gedi, il gruppo editoriale di Repubblica e Stampa. Stavolta, Elkann ci ha messo la faccia, in senso letterale.
14 dicembre 2025 ( modifica il 14 dicembre 2025 | 07:19)
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