Lesioni compatibili con traumi da precipitazione: questi i primi risultati che emergono dall’autopsia effettuata sul corpo di Thomas Diaz Ledesma, l’operaio 29enne di Valmadrera morto nell’incidente che ha visto un elicottero precipitare a Lanzada lo scorso 4 dicembre.

Le indagini

Come riportano i colleghi di LeccoToday, l’esame autoptico è stato effettuato dall’anatomopatologo Luca Tajana dell’università di Pavia nella giornata di giovedì all’ospedale di Sondrio. La Procura di Sondrio, che ha aperto un’inchiesta per disastro aviatorio, omicidio colposo e lesioni colpose, attende ora la relazione completa che sarà depositata entro novanta giorni. L’autopsia rappresenta un passaggio fondamentale per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e stabilire come e quando sia avvenuto il decesso del 29enne, chiarendo se la morte sia stata immediata o successiva all’impatto.

L’inchiesta della Procura

Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. Un aspetto cruciale dell’indagine riguarda il ritardo nel ritrovamento del corpo e se questo possa aver influito sulle possibilità di sopravvivenza del giovane operaio. Il corpo di Thomas Diaz Ledesma è stato infatti ritrovato quasi quattro ore dopo l’impatto, a oltre cento metri più in basso rispetto al relitto dell’elicottero. La lunga fase di ricerche è stata rallentata dall’impossibilità di raggiungere via terra il luogo dello schianto a causa della chiusura della strada per la frana. Solo dopo una ricognizione aerea del Drago 166 dei vigili del fuoco è stato possibile individuare il corpo del giovane, finito più in basso rispetto al punto dell’impatto e nascosto dalla vegetazione. Due aerosoccorritori sono stati verricellati sul posto, ma ai sanitari dell’elicottero medicalizzato non è rimasto altro che constatarne il decesso. Il 4 dicembre è stato effettuato il primo sopralluogo, con le attività che sono proseguite il giorno successivo con ulteriori rilievi.

Il recupero del velivolo

La complessa operazione di recupero dell’elicottero precipitato si è conclusa nei giorni successivi all’incidente. Il velivolo, un Airbus AS 350 B3e di proprietà della società austriaca Wucher Helicopter GmbH, è stato recuperato dalla stessa azienda che ha impiegato mezzi e personale specializzato per operare in un contesto ambientale particolarmente difficile. I rottami principali sono stati trasportati con l’utilizzo di un gancio baricentrico fino al piazzale della miniera IMI FABI, dove la carcassa del mezzo è stata successivamente caricata su un rimorchio per il trasporto. Per il recupero sono stati utilizzati un Agusta-Bell AB 205 e un Airbus Helicopters H135 in configurazione di emergenza sanitaria. I rottami sono stati poi portati a Colico in un capannone a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori verifiche tecniche.